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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il Ceo di Kia Italia Giuseppe Bitti con la EV6

Kia accelera: famiglia EV, tecnologia e design sono le marce in più

di Giorgio Ursicino

Accelerazione Kia. La corsa della casa coreana verso la crescita e la sostenibilità non si ferma più. Espansione solida in Italia. Ottime performance in Europa, con una quota di mercato intorno al 5%. Ma anche presenza globale del brand che, con il suo recente “Plan S”, ha target ambiziosi in più di 190 mercati del pianeta. Qualche giorno fa Ho-sung Song, il numero uno dell’azienda a Seoul, ha guidato l’annuale “investor day”, spostando più in alto parecchi obiettivi di fine decennio. Un’epoca in cui il ruolo del brand sul panorama internazionale sarà ancora più significativo, diventando un autentico leader nella fornitura di servizi di mobilità con prodotti costantemente ai vertici dal punto di vista del rispetto ambientale, della connessione e della guida autonoma. Con un’enorme attenzione per il design in modo da sfruttare al meglio le enormi opportunità delle inedite architetture elettriche, esaltando uno stile unico capace di far sognare.

A parlare di Kia e della sua andatura è Giuseppe Bitti, amministratore delegato della filiale italiana che prende spunto proprio dal fresco intervento di Ho-sung Song: «Partiamo dal 2021, un anno chiave – spiega il manager – È stato introdotto un logo diverso, molto più al passo con i tempi, e sono state tarate le strategie: in tutti i continenti abbiamo tolto la parola “Motors” dalla ragione sociale. Un chiaro messaggio che non vogliamo più essere solo fornitori di veicoli, ma un provider di servizi legati alla mobilità, sempre più elettrificata, interconnessa e autonoma».

Il “Piano S” ha già subito degli aggiustamenti in questo periodo di transizione e di cambiamenti?

«Sì, nell’illustrare i risultati dell’ultimo esercizio, il nostro ceo ha aggiornato verso l’alto i target per il 2030. In quell’anno Kia venderà 4,3 milioni di auto e non i 4 milioni che erano previsti, con un aumento di 1,2 milioni rispetto agli ultimi risultati. Crescerà la parte elettrica, 1,6 milioni saranno BEV, cioè esclusivamente a batteria. Entro il 2027 lanceremo 15 modelli a emissioni zero».

Il prossimo obiettivo?

«Un colpo grosso. Il 2023 sarà l’anno della EV9. Il nostro grande Suv a batterie con sette posti sarà lanciato su tutti i mercati, Europa compresa. E inizierà la commercializzazione in Cina della più compatta EV5, sempre realizzata sulla piattaforma nativa E-GMP. È il consolidamento del nostro percorso, il continuo affinamento delle tecnologie, sia per quanto riguarda le motorizzazioni elettriche, sia i sistemi di interconnettività, di supporto e di assistenza alla guida fino ad arrivare all’autonomous drive, richiede un impegno continuo».

Avete in programma l’ampliamento della gamma ad altre tipologie di veicoli?

«Sì, la mobilità sostenibile offrirà mezzi per esigenze diverse. Noi abbiamo una grande tradizione nei veicoli commerciali che, oltre a diventare elettrici, saranno connessi e autonomi. Lavoreremo per prepararci al 2025, poi avremo tre veicoli di dimensioni differenti fino a disporre di un minibus completamente senza pilota, di livello 5».

Un percorso piuttosto ambizioso.

«Sicuro, ma sempre supportato dalla crescita. Nel 2030 avremo il 55% della produzione elettrificata e quasi il 30% solo a batterie. Ma in fatto di motorizzazioni alternative e tecnologie innovative non siamo certo dei debuttanti. Già venti anni fa abbiamo realizzato un centro tecnico che si occupava di questi argomenti, preparando una piccola vettura elettrica e veicoli sperimentali a fuel cell alimentati a idrogeno. Poi c’è la forza del Gruppo che lo scorso anno è stato il terzo al mondo come produzione di veicoli».

Che cosa prevede per l’immediato?

«Il 2023 sarà un anno di consolidamento, dei volumi e dei risultati finanziari, anche in Europa. Il momento più importante sarà il lancio della EV9, un altro passo nella nostra evoluzione iniziata con l’EV6. Un’auto che nel 2021, quando è stata presentata, ha stupito a tutte le latitudini, sia dal punto di vista del design, con i nostri concetti di “Opposites United” che danno vita a forme sportive, moderne, accattivanti, sia per i contenuti tecnologici».

Quali sono i punti di forza?

«La EV6 è stata una delle prime a offrire l’impianto a 800 v che abbrevia i tempi di ricarica e ha prestazioni entusiasmanti fino alla versione GT da quasi 600 cavalli. Apprezzamenti che sono culminati con il riconoscimento di “Auto dell’Anno” assegnato per la prima volta a una vettura coreana e il successo commerciale che ha generato tempi di attesa lunghi per averla».

Una base di arrivo, insomma.

«Ma anche di partenza. È iniziata una nuova vita per Kia. Guardate EV9, entriamo a tutti gli effetti in un segmento premium con un Suv lungo oltre 5 metri: avremo la batteria da 100 kWh, la guida autonoma di terzo livello e la possibilità di implementare i contenuti da remoto. Nel nostro Paese forse auto così importanti non segnano grandi volumi di vendite, ma sono fondamentali per l’immagine e la percezione del brand. In seguito ci saranno anche modelli più vicini al cuore del mercato italiano, una o due novità elettriche l’anno fino ad arrivare ai 15 modelli nel 2027».

Cosa state facendo per l’ambiente, oltre ai modelli all’avanguardia?

«Già da 10 o 12 anni il top management coreano ha deciso di rendere l’apparato industriale più ecologico per decarbonizzare tutte le attività dell’azienda, dalla progettazione alla selezione dei fornitori. Ormai da 15 anni è in funzione una divisione che si occupa di fonderie e produce acciai e metalli il più possibile eco-friendly per realizzare i veicoli, così come è massimo l’impegno per arrivare a utilizzare solo energia pulita per tutte le attività industriali. Nel 2045 è previsto l’azzeramento totale della CO2».

Uscite anche fuori dal perimetro delle vostre attività?

«Partecipiamo a diversi progetti che si occupano di salvaguardare l’ambiente. Supportiamo “Ocean Cleanup” che si occupa di recuperare rifiuti plastici nei mari, nei laghi, nei fiumi fornendo veicoli e poi riciclando una parte del materiale per produrre componenti automotive».

Prima del 2045 c’è qualche tappa intermedia?

«Nel 2035 in Europa avremmo solo veicoli elettrici come ha stabilito Bruxelles. A prescindere dalle normative 5 anni dopo saremo a emissioni zero nelle quattro principali aree geografiche dove è presente il nostro business: la Cina, l’America del Nord, la Corea e l’Europa».

Immagino che servano molte risorse.

«Sosterremo le nostre attività con la crescita delle vendite e con il consolidamento dei risultati finanziari. Abbiamo confermato per i prossimi anni un investimento di 25 miliardi di dollari, quasi la metà dei quali verranno riservati alle nuove tecnologie».

Pare che pianificate tutto.

«È la nostra filosofia, la visione a breve, a medio, ma anche a lungo termine. C’è un progetto in fase molto avanzata che prevede l’utilizzo dei droni, prima per il trasporto merci, poi anche per quello passeggeri».

Tutti processi tecnicamente perfetti. E le emozioni?

«Il 2021 resta una pietra miliare per Kia, oltre a quello già detto abbiamo focalizzato la filosofia del nostro design che, da sempre, consideriamo fondamentale. Il tutto si basa sui principi “Opposites United”, la natura deve essere rispettata, ma anche ammirata perché proprio facendo convivere tendenze quasi opposte si riesce a creare armonia. In questi giorni a Milano è in corso la Design Week, l’abbiamo considerata un’occasione perfetta per mostrare il nostro punto di vista strategico sullo stile e non solo. Karim Habib, il nostro vicepresidente esecutivo e responsabile del Design, è venuto personalmente in Italia per presentare la mostra che illustra al Museo della Permanente l’approccio innovativo e originale “Opposites United”».

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Giovedì 27 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 13-05-2023 19:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA