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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen festeggia dopo la vittoria nel GP d'Arabia

Leclerc-Verstappen, spettacolare duello: il campione del mondo piega il “predestinato”, ma è grande Ferrari

di Giorgio Ursicino

Il tracciato è velocissimo, ma passare è un’impresa. Così, con la solita gara maiuscola, il campione del mondo Max Vestappen conquista in Gran Premio d’Arabia e, dopo il ritiro a Sakhir, inizia la sua rimonta alla Ferrari. Le Rosse non ripetono l’impresa del Bahrain, ma si dimostrano particolarmente in palla. Charles Leclerc, ancora una volta, fa vedere di che pasta è fatto. Il monegasco, quando la monoposto l’assiste, è in grado di dare spettacolo. Come solo il talentuoso olandese e Sua Maestà Hamilton sanno fare. Rapido come il vento, ma cinico e freddo. Bravissimo nella lotta corpo a corpo, restando sempre corretto e capace di inventare manovre creative che spiazzano gli avversari. Il predestinato, autore anche del giro veloce, mantiene ovviamente la testa del Mondiale seguito da Carlos Sainz che, anche ieri, è salito sul podio. Due gare, quattro bottiglie di champagne stappate. Bisogna credere fino in fondo che questo è l’anno buono per mettere fine al lungo digiuno iridato.

Nel bagnasciuga nel deserto si ha la certezza che anche la più rosea delle aspettative è stata superata. Almeno su una pista come Jeddah molto anomala, con velocità medie simili a Monza ed i muretti più vicini e più tosti di Montecarlo, le Ferrari e la Red Bull, in questo entusiasmante inizio di stagione, sono alla pari. Come più o meno affiancate erano in Bahrain, un circuito profondamente diverso, con accelerazioni violente e frenate altrettanto vigorose. Nel Regno del petrolio i freni contano meno ed anche la trazione meccanica. Non è indispensabile neanche l’erogazione pastosa della power unit data come uno dei punti forti della SF-75. Servono tanti cavalli, un’ottima penetrazione aerodinamica e un grande equilibrio che queste astronavi ancore un po’ scorbutiche devono trovare. E le Ferrari tutte queste caratteristiche che fanno un grande progetto ha mostrato di averle.

Al via Sergio Perez sfruttava la prima pole position di un pilota messicano per prendere la testa, mentre super Max riusciva a scavalcare Sainz che gli scattava davanti. La gara filava liscia fino a verso il pit stop con Checo che dimostrava di controllare la situazione e gli altri che controllavano in attesa di tempi migliori. Proprio il capofila apriva il valzer dei cambi gomme ma, in quel momento, il solito Latifi appiccicava la sua Williams al muro. Solita processione: prima “virtual”, poi safety car reale e rimescolamento delle posizioni con il primo che diventa quarto. Gli altri tre guadagnano tutti una posizione: primo Charles, poi Max, quindi Carlos. Una fila indiana che, a parti invertite, è salita sul podio. Subito si è intuito che sarebbe stato un duello fra “prime guide”, gli altri due si sarebbero conteso il podio.

Verstappen attaccava, Leclerc rispondeva abbassando sempre il giro veloce. Dopo un’altra virtual safety car entrata per le rotture di Alonso e Ricciardo, lo scontro s’infiamma. Il campione del mondo si fa più aggressivo e scende sotto il secondo per poter aprire l’ala mobile. I due buttano la spada e impugnano il fioretto. All’ultima curva Charles dà strada a Max consapevole che nel lungo rettilineo successivo avrebbe avuto il diritto di ala mobile. Fra l’ovazione del pubblico la manovra riesce perfettamente e il ferrarista si riprende la posizione. Verstappen, a modo suo, capisce l’inganno e cambia strategia: per vincere questa gara bisogna fare il sorpasso sul rettilineo del traguardo, molto lungo e impossibile da resistere se dietro c’è uno tosto con l’ala aperta.

La Ferrari era un po’ più carica e in questo gioco la Red Bull poteva essere favorita. Sarebbe servito allungare ed andarsene, ma la Rossa non aveva sufficiente velocità. Si è arrivati al paradosso che i duellanti arrivavano a ruote inchiodate alla curva incriminata per lasciare strada al rivale e poi infilzarlo sul traguardo. Dai e dai Max passava e poi sfruttava la maggior velocità sul dritto per compensare le doti delle Ferrari sui curvoni velocissimi. Ottimo quinto, dall’inizio, George Russel con la Mercedes che in gara ha confermato di soffrire di meno che in qualifica. Prima del cambio gomme (a differenza degli altri si era avviato con le bianche dure) era risalito in sesta posizione anche Hamilton con la solita gara da professore, ma in questo momento senza cattedra. Lewis al traguardo ha rimediato un solo punticino ed è stato scavalcato in classifica dal giovane connazionale.

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Lunedì 28 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 29-03-2022 10:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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