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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Carlos Tavares ceo di Stellantis

Stellantis, il crollo in borsa non s'arresta. E Tavares apre ad una sua uscita ad inizio 2026

di Giorgio Ursicino

Nessun rimbalzo all’orizzonte, il titolo va sempre più giù. Le difficoltà del momento preoccupano assai. Il calo delle vendite generalizzato in tutte le principali aree geografiche si ripercuote sulle fabbriche e i tagli alla produzione creano problemi economici ed anche sociali. In Italia, come in America, il crollo è parecchio evidente ed è difficile prevedere quando la fase critica passerà. Per il momento prevalgono gli allarmi dei sindacati che, di giorno in giorno, sviolinano numeri da incubo sull’occupazione. L’aspetto che i mercati finanziari sembrano proprio non aver digerito, però, è la revisione della “guidance” annunciata l’ultimo giorno del trimestre. Che fosse difficile mantenere i target stabiliti in precedenza visto il recente andamento del business era nell’aria, ma gli analisti non si aspettavano una sforbiciata tanto corposa.

Il margine del 12,8% sui ricavi del 2023, con l’azienda che era riuscita per i capelli a salvare la “doppia cifra” (10%) nel primo semestre di quest’anno, si è trasformato in una forbice del 5,5%-7% nell’esercizio in corso. In più il “free cash flow industriale” che era positivo è atteso fra i meno 5 e i meno 10 miliardi di euro. Anche ieri il titolo ha perso a Piazza Affari oltre il 4% (la capitalizzazione è scesa sotto i 35 miliardi di euro) e le cose non sono molto migliorate quando si sono aperte le contrattazioni a Wall Street. Stellantis ha già annunciato che in Nord America nel secondo semestre verranno consegnate 200 mila veicoli in meno rispetto al 2023, mentre in Italia al termine del terzo trimestre il tonfo della produzione è imponente con molti impianti in cassa integrazione.

Mirafiori ad ottobre non produrrà vetture e le 22.240 dei primi nove mesi, che si traducono in una perdita del 68,4%, resteranno immutate, facendo peggiorare ulteriormente la percentuale. L’impianto torinese realizza vetture elettriche, quindi non è ad elevata potenzialità, in termini di volumi ha fatto peggio Melfi alla cui conta mancano 90 mila esemplari che sono “solo” il 61,9% in meno. Comunque per fine dicembre sembra difficile superare la barriere delle 300 mila auto prodotte e dei 500 mila veicoli sommando anche i commerciali (lo scorso anno furono 751 mila nel totale). Quindi, dopo un triennio di crescita, la produzione nei 9 mesi è sprofondata a 387.600 veicoli, un volume che si allontana invece di avvicinarsi al famoso milione da raggiungere a fine decennio.

Obiettivo che, realisticamente, non è facile da prevedere poiché soltanto qualche mese fa nessuno ipotizzava una frenata tanto vigorosa. Le macchine prodotte devono essere vendute ed in questo periodo di cambiamento, dovuto alla transizione energetica ed alla ambiziosa a valida presenza cinese, non è facile valutare l’andamento dei mercati. Ieri il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, era in visita all’impianto Peugeot di Sochaux. Il manager portoghese ha toccato quasi tutti i dossier caldi sulla scrivania: «Nonostante le difficoltà, la strategia della società non è in discussione. Non è solo Stellantis ad avere problemi, mi sembra ci siano anche Volkswagen, Bmw e Mercedes e probabilmente non è finita lì». L’Ad ricorda i principali motivi che mettono pressione al settore: «Sull’automotive incidono molto la regolamentazione e l’ambizione del costruttori asiatici per non dire cinesi».

Tavares conclude parlando della sua situazione personale: «Lasciare al termine del mandato è un’opzione. Nel 2026 avrò 68 anni, un’età che prevede la pensione. Però ho ancora 15 mesi di lavoro da fare, un tempo sufficiente per cambiare la situazione. Ci sono cose che vanno bene e che presto potrebbero darci soddisfazione: il nuovo 3008 prodotto in questo impianto ha già raccolto 70 mila ordini, il 30% dei quali full electric». Il pensiero va alle multe che le case potrebbero dover pagare l’anno prossimo all’UE se non raggiungono una certo rapporto termico-elettrico.

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Venerdì 4 Ottobre 2024 - Ultimo aggiornamento: 05-10-2024 10:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA