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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il logo Fiat e quello Peugeot, due dei principali marchi di Stellantis

Stellantis, ottimi risultati: nell'anno nero oltre 4 miliardi di utile. «Siamo pronti a sfidare anche Tesla»


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di Giorgio Ursicino

«I risultati di un anno così difficile dimostrano la solidità di Stellantis che nasce dall’unione di due gruppi sani e forti. Queste sono le ultime performance di Fca e Psa. Ora voltiamo pagina, inizia un altro capitolo, siamo concentrati nell’attuare le sinergie». Il ceo Carlos Tavares commenta così il primo bilancio del gigante che è la somma degli esercizi 2020 delle due storiche aziende fino allo scorso dicembre ancora autonome. La Borsa apprezza e il titolo sale di oltre il 2,5%, toccando il massimo storico a 14,3 euro (capitalizzazione 44 miliardi) prima di ripiegare a 13,9 euro, praticamente in pari. Il 15 aprile il cda proporrà all’assemblea degli azionisti un monte-dividendi di 1 miliardo. Se non ci saranno imprevisti legati alla pandemia, Stellantis vede un recupero nell’anno in corso di tutti i mercati mondiali con un target del margine operativo che oscilla fra il 5,5% e il 7,5%.

Nel 2020 Fca ha riportato un Ebit di 3,7 miliardi con un margine al 4,3%. L’utile netto si è attestato a 1,9 miliardi. Risultati record nell’ultimo trimestre, sia a livello di gruppo sia in Nord America dove c’è la parte più consistente del business (anche dopo la fusione rappresenta quasi la metà). Nel primo caso l’Ebit è stato di 2,3 miliardi, nel secondo di 2,2 miliardi, con margini rispettivamente all’8,2% e all’11,6%. Un bottino a doppia cifra giudicato eccellente per un costruttore “generalista” e non di lusso, che ha chiuso l’anno con quasi 2 milioni di veicoli venduti. A livello globale Fca ha registrato ricavi per 86,6 miliardi (-20%) e consegnato quasi 3 milioni e mezzo di veicoli (-22%).

Robusta la liquidità arrivata il 31 dicembre a 31,4 miliardi, compresi i 7,3 miliardi di finanziamento. Negli ultimi tre mesi tutte le “region” e Maserati hanno registrato un risultato positivo. Migliori in percentuale le performance di Psa, guidata da Tavares, che pure ha ricavi e volumi inferiori. Il fatturato dell’azienda francese si è attestato a 60 miliardi di euro con un margine operativo delle attività auto del 7,1% (3,4 miliardi) e un utile netto di 2,2 miliardi. Da primato il secondo semestre, con un margine arrivato al 9,4%.

Il 31 dicembre erano scesi sotto il mezzo milione di unità (-19%) i veicoli in stock. «Abbiamo dato ad ogni brand un amministratore delegato per poter crescere - ha spiegato Tavares - Ds è forte in Francia, Lancia è lo stile italiano e può crescere nei Paesi vicini all’Italia, Alfa Romeo può fare meglio in Europa e negli Usa, Maserati deve essere posizionata per sviluppare il suo potenziale. Quanto ai dividendi, è presto per parlarne, ora siamo concentrati a creare valore. Il miliardo che distribuiremo è la chiusura della fusione».

Tavares ha anche rivendicato il ruolo dei costruttori tradizionali rispetto alle start up della new economy, ha sostenuto che Stellatis non è un dinosauro e che sfiderà anche Tesla. Fca ha una partnership molto promettente con Waymo e Psa ha fatto scelte sull’elettrico che consentiranno entro il 2025 di controllare tutto il processo di produzione, dalle powertrain alle batterie. L’auto, comunque, dovrà soddisfare sempre le necessità fondamentali di libertà e sicurezza. Verso la fine del 2021 ci sarà un Capital Market Day in cui verrà illustrato il piano del Gruppo. «Stellantis è una ventata di aria fresca nell’industria dell’auto. Nasce da due realtà che funzionano, non c’è aria di crisi, quindi ci prenderemo il tempo necessario. Stiamo lavorando duramente al nuovo piano industriale con il contributo di tutti, persone giovani ed esperti. Non sarà un piano difensivo, ma un business plan all’avanguardia e dirompente».

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Giovedì 4 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 08-03-2021 08:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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