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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Tesla Model S Plaid, l'auto più prestazionale del mondo

Tesla, è elettrica l'auto più prestazionale del mondo: una berlina di 5 metri, 0-100 in 2"

di Giorgio Ursicino

Diavolo di un Musk, ha proprio deciso di ribaltare sottosopra l’industria dell’auto. Eh sì, ora iniziano a prenderlo molto sul serio anche i costruttori tradizionali, giganti che fanno questo lavoro da oltre un secolo. L’inventore sudafricano, in realtà, si muove su un terreno tutto suo che, all’inizio, poteva sembrare “virtuale”. Un pianeta fatto, oltre che da vetture zero emission, da razzi capaci di affrontare l’ignoto e treni supersonici a lievitazione magnetica. La sua start up regina, la Tesla, sorprendeva soprattutto per il suo valore in borsa che, per le aziende della Silicon Valley, è spesso considerato gonfiato come una bolla.

Ora i successi al Nasdaq iniziano ad essere affiancati da target più concreti. Risultati finanziari appetibili e, ancor più, una solidità industriale di altissimo spessore, con la produzione e le vendite che puntano a numeri milionari. I dati recenti sono eclatanti, specialmente se si tiene presente che il 2020 è stato bollato dal covid, con tutte le aziende che hanno perso produzione industriale, ricavi e utili. Il terzo trimestre è stato record per la casa di Palo Alto: mai aveva prodotto tanto (quasi 150 mila unità). Per il quinto trimestre di fila ha registrato profitto, sorprendendo anche il più ottimista degli analisti. Elon in persona è diventato il manager (è anche il principale azionista) più “pagato” della storia dell’auto.

Innovativo com’è, non prende certo lo stipendio. È retribuito con azioni ad un prezzo privilegiato che, al costo attuale, valgono qualcosa come 12 miliardi. La Tesla è capitalizzata più di 400 miliardi, circa dieci volte il valore di un anno fa: ad ottobre 2019 il titolo costava 45 dollari, ora quasi 450. Il prossimo anno la nuova stella punta a 800 mila vendite quando, alle attuali fabbriche di Fremont e Shanghai, si affiancheranno gli stabilimenti di Austin e Berlino. Poi è previsto il lancio della piccolina che dovrebbe costare ventimila euro. Intanto, il condottiero non sta un attimo fermo.

Ha dato la notizia della quasi citycar al recente “battery day” dove ha presentato la sua nuova generazione di accumulatori, il fiore all’occhiello dell’azienda, un asset di cui il genio ha sempre fatto un punto di forza. La nuove batterie, che hanno una maggiore densità e, quindi, garantiscono un’autonomia più elevata, faranno il loro debutto sulla versione top del primo vero modello della casa californiana, la Model S Plaid. La speciale variante dell’ammiraglia è definita in tutti i suoi dettagli, sarà in consegna il prossimo anno ma si può già ordinare lasciando in acconto mille euro. La Plaid è il “giocattolo” preferito da Musk poiché, meglio di ogni altra auto mostra in tutta nonchalance cosa è in grado di fare una vettura elettrica.

Non certo dal punto di vista dell’inquinamento da emissioni e acustico, ma da quello molto più sorprendente delle performance (tutte: accelerazione, ripresa e velocità), con una potenza inarrivabile dalle auto termiche e un’autonomia quasi esagerata. Prestazioni ottenute da una berlina lunga oltre 5 metri, in grado di trasportare 5 persone (anche 7) e molti bagagli e firmata da un costruttore che fa modelli elettrici da soli dieci anni e non ha alcuna esperienza in vetture sportive. Eppure la Plaid è in grado di far leggere il numero della targa a le vere eccellenze del settore: Ferrari, Porsche e McLaren, se dotate di propulsore termico.

Con questa operazione il genio manda due messaggi. Uno, le vetture con il motore ad induzione hanno scavalcato in un solo decennio le rivali con il propulsore a scoppio in auge da oltre cento anni. Due, la Tesla non è solo tranquilla ecologia, ma è in grado di rivaleggiare anche con brand che hanno il motorsport nel sangue. Il configuratore di Tesla parla chiaro, la Plaid ha lo stesso trattamento della Model 3 o della Model Y. I 100 all’ora si raggiungono in meno di 2,1 secondi, la velocità è di 320 km/h, il range con un pieno di energia sfiora gli 850 km.

La vettura è equipaggiata con tre motori, ha la trazione integrale e sprigiona oltre 1.100 cavalli. Impressionante. Il prezzo? Manco tanto, visto le meraviglie che è in grado di fare la Plaid: 140.990 euro. Al di là dei freddi dati, Musk sta facendo infiammare i templi della velocità perché i suoi prototipi, nemmeno troppo camuffati, imperversano sui tracciati da leggenda tipo il Nurburgring, Laguna Seca o, addirittura, Pikes Peak, polverizzando tutti i record della vetture termiche (o anche ibride) dei costruttori “classici”.

Nell’inferno verde tedesco, prima che scoppiasse la pandemia, il team di Palo Alto con il collaudatore e specialista del “ring” Thomas Mutsch pare abbia spinto la Model S fino a 7’13”. Tempo non ufficiale e preso dagli uomini Tesla che sarebbe di quasi mezzo minuto in meno del tempo “ufficiale” stampato dalla Porsche Taychan. Ancora più impressionante il giro effettuato a Laguna qualche settimana fa: un minuto e mezzo, 3 secondi in meno di quanto fatto dell’altra elettrica Usa Lucid Air. Un tempo che lascia senza fiato le due posti secchi con motore termico dei vari brand super sportivi.

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Sabato 7 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 11-11-2020 18:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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