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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen con la sua Red Bull all'Eau Rouge di Spa

Verstappen divino a Spa, pesante ipoteca sul Mondiale. E la Ferrari arranca

di Giorgio Ursicino

Torniamo con i piedi per terra. La Ferrari ha interpretato benissimo i nuovi regolamenti. Molto meglio della corazzata Mercedes che si è quasi sempre messo alle spalle. Dopo due anni d’oblio, le Rossa è finalmente tornata competitiva, in grado di ben figurare su tutte le tipologie di circuito, con un motore un filo fragile, ma fra i migliori dello schieramento. In fondo, erano questi i target del 2022 che sono stati tutti indubbiamente centrati. Tutt’altra cosa è vincere il titolo contro un infallibile campione del mondo, sopportato da una squadra molto forte con una monoposto che era al vertice già da tempo. Ieri, nella magnifica cornice di Spa, l’Olimpo della Formula 1, i sogni si sono definitivamente infranti. Max, nell’università delle velocità, ha rotto gli indugi, presentando il conto di una supremazia mai tanto netta.

Il rampante olandese ha corso da solo, prendendo a cazzotti nello stomaco, non solo le Ferrari, ma anche il compagno di squadra. Il team lo aveva “consigliato” di partire con una monoposto tutta nuova per avere un finale di stagione “tranquillo”, a scapito della pesante penalizzazione sulla griglia. Pesante per gli altri, non per il fenomeno. Dopo aver dato quasi un secondo a migliori in qualifica, è scattato dalla quattordicesima piazza e, dopo poco più di 10 giri, ha incredibilmente preso la testa, trasformando in passeggiata quella che doveva essere una cavalcata trionfale. Una sorpresa? Al massimo mezza. Analizzando quanto finora accaduto si rischia d’intuire che è quantomeno una mancanza di rispetto cercare il dominatore di questa stagione. Nella quale l’ex bambino prodigio rischia di polverizzare tutti i record annuali, compresi quelli ritenuti imbattibili Hamilton e Vettel.

Charles, il rivale più accreditato, dovrebbe trionfare in 7 delle 8 gare che mancano alla fine dei giochi per scavalcare di un soffio il fenomeno come vittorie. Ha quasi cento (98) punti di vantaggio sul Principino che equivalgono a 4 GP di vacanza con l’avversario sempre primo. Un miraggio. Max, finora, ha dominato 9 corse su 14, mettendo già la firma sul suo secondo mondiale consecutivo. Due volte, all’inizio, lo ha tradito le macchina, poi ha vinto 8 degli ultimi 11 GP. Un dominio inconfutabile. Anche se la Ferrari diventasse all’improvviso spaziale, difficile trovare chi potrebbe togliere a Verstappen i podi sufficienti per conquistare matematicamente l’iride. A Spa, però, qualcosa di anomalo è successo e tutta la classe sopraffina del fenomeno è sembrata non necessaria. La Red Bull di Max volava.

Il motivo? Difficile dire. L’assetto, anche aerodinamico, azzeccato non basta. Così come non è sufficiente tirare in ballo il minor carico che esalta le velocità di punta. La monoposto dei bibitari era devastante anche nel secondo settore, quello più “guidato”. Newey non ha fatto utilizzare neanche il nuovo telaio più leggero per scendere sotto il peso minimo e poter sfruttare la zavorra. Dietro al campione è arrivato lo scudiero Perez che si è preso anche il secondo posto in classifica. La Ferrari è rimasta a guardare, acciuffando il podio con Sainz per un probabile errore strategico della Mercedes.

Carlos era partito bene in testa, ma non ha potuto reggere il ritmo per il degrado dei pneumatici. Anche Russell lo aveva superato, ma poi ha esitato troppo a cambiare per le seconda volta le gomme. Charles partiva quindicesimo ed è stato pure sfortunato, anche se il suo ritmo di gara era troppo lento come quello del compagno. Il quinto posto, comunque, era in cassaforte, ma la squadra e il predestinato lo hanno buttato al vento. Niente di importante, per carità. Il simbolo, però, dello scoramento. Il pilota è stato chiamato ai box nel finale per prendersi almeno il punticino del giro veloce e toglierlo a Verstappen.

Un disastro. Charles è rientrato in pista alla spalle del coriaceo Alonso è ha dovuto tribolare per riprendersi lo posizione nel giro finale. Ma quando gira male non ne va bene una. Il monegasco è entrato troppo forte in pit lane ed è stato retrocesso di una posizione: solo sesto al traguardo.

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Lunedì 29 Agosto 2022 - Ultimo aggiornamento: 30-08-2022 11:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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