• condividi il post
MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Hamilton e Verstappen in lotta alla prima curva del Gran Premio d'Olanda a Zandvoort

Verstappen, il Titolo è suo. Rimonta della Mercedes che, in gara, supera la Ferrari

di Giorgio Ursicino

Un dominio assoluto. Totale. Max Verstappen trionfa nel gran premio di casa, davanti ad oltre centomila tifosi in delirio, bissando il successo dello scorso anno sulla pista amica di Zandvoort. La superiorità della coppia Max-Red Bull è pari, se non addirittura superiore, a quella delle Frecce d’Argento nella prima fase dell’era ibrida. Per il giovane olandese volante è la trentesima vittoria in carriera, nessuno come lui a pari età. Dieci dei trionfi, un terzo del totale, il fenomeno li ha messi a segno in questa stagione senza storia, durante la quale è riuscito ad arrampicarsi sul gradino più alto del podio in due terzi delle occasioni. Più che una corsa, è stata una passeggiata. Una consistenza che l’atteggiamento del ragazzo mostrava già all’inizio dell’anno, quando i risultati in pista non erano ancora devastanti. Si è calato in modo perfetto nel ruolo inedito di campione del mondo.

A sette gare dal termine, la sfida non è più per il Titolo che arriverà con diverse gare di anticipo. Sono nel mirino dell’ex bambino prodigio due prestigiosi record stagionali che, per conquistarli, serve una forza ciclopica (quindi tornano in ballo a distanza di tempo): le 13 vittorie di Schumacher (2004) e Vettel (2013), cosi come i punti di vantaggio sul secondo (155 di Vettel nel 2013). Con un po’ più di ottimismo superMax è ancora in grado di insidiare i 9 trionfi consecutivi di Sebastian, sempre nell’anno di grazia 2013. Osannato il fuoriclasse, dové la Ferrari? Mattia Binotto e i due piloti (questa volta anche Charles), non si nascondono. Anche perché sarebbe estremamente pericoloso presentarsi al Gran Premio d’Italia a Monza, dove il circuito festeggia i cento anni, con ambizioni troppo elevate che possano far pensare ad una cavalcata trionfale davanti alle truppe ferrariste su tribune traboccanti.

A questo punto della corrida è necessario essere molto realisti. Inutile ripeterci che la SF-75 è «la miglior macchina della stagione» e che perdiamo il Mondiale per errori dei piloti, sfortuna e, soprattutto, per una squadra non all’altezza. Non è vero semplicemente perché non è così. Maranello ha centrato tutti i target che il presidente Elkann aveva sottoscritto: tornare competitivi su tutti i circuiti e vincere delle gare. Il lavoro preparatorio è stato ottimo, i nuovi regolamenti perfettamente interpretati. Leclerc ha vinto due delle prime tre gare, partendo sei volte al palo nei primi otto gran premi. Dopo due anni disastrosi come i precedenti, è giustificato chiunque abbia fatto sogni di gloria. Ma non era così facile come poteva apparire. Studiando e sviluppando le squadre più forti hanno aggiustato il tiro.

L’equipe di Newey ha confermato di essere forte assai negli aggiornamenti. Quella di James Allison, dominatrice delle ultime otto stagioni, estremamente determinata nel credere in un progetto ambizioso, ma scorbutico. Ieri Toto Wolff, prima del via, si è scoperto: «Spero di vincere». A parte la schiacciasassi della monoposto austriaca, con l’arrivo dell’estate anche la Mercedes è tornata e, per quanto si è visto nelle ultime gare, sul passo gara è superiore alla Ferrari che rischia di diventare la “terza forza”. Russell è solo a 13 punti dal secondo posto di Leclerc, la Stella a 30 dal Cavallino nella graduatoria Costruttori. I tedeschi sono in rimonta e, ultimamente, possono vantare più podi. Quindi non si possono dormire sonni tranquilli per non chiudere nella stessa posizione del 2021, nel gradino più basso del podio.

La diagnosi parla chiaro, è evidente e condivisa. In qualifica le cose ancora vanno, il ritmo di gara, invece, è evaporato, quindi serve poco partire davanti perché si viene “risucchiati”. Il punto critico, quello che fa sempre la differenza, è la gestione delle gomme, soprattutto quelle più dure, con le quali le Stelle a Zandvoort volavano. Se non c’erano le safety car, sempre dietro l’angolo su un kartodromo fra le dune, Hamilton probabilmente avrebbe vinto e Russell sarebbe arrivato secondo con una strategia ad una sosta soltanto. Invece la confusione finale, con una giostra di soste ai box, ha ridisegnato la graduatoria: Verstappen, Russell, Leclerc, Hamilton, Perez, Alonso e Sainz penalizzato per una ripartenza dai box troppo audace.

  • condividi l'articolo
Lunedì 5 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2022 11:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti