Ducati Panigale V4 2022 - Irace

Ducati Panigale V4 2022, in sella alla nuova belva di Borgo Panigale

di Francesco Irace
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JEREZ DE LA FRONTERA – Cambia più di quanto si possa percepire al primo sguardo la nuova Ducati Panigale V4. Per il 2022 adotta un motore che guadagna 1,5 CV, una ciclistica che accoglie una nuova forcella Ohlins, un'ergonomia ulteriormente perfezionata, un'elettronica ancora più evoluta e un'aerodinamica figlia delle corse (Ducati ha vinto anche nel 2021 il titolo costruttori in MotoGP). Fuori è sempre lei ma ancora più affilata. Integra nuove ali più compatte e sottili con disegno a doppio profilo che garantiscono un carico fino a 37 kg a 300 km/h, mentre nella parte inferiore della carena sfoggia nuove prese d'aria. La posizione in sella non è cambiata, ma è il modo in cui il pilota è sulla moto durante la guida che è migliorato notevolmente. 

La sella ora adotta una conformazione più piatta e un rivestimento diverso, utile a ridurre l’avanzamento del pilota in staccata, e una nuova forma del serbatoio (che guadagna un litro in più di carburante) più snella così da consentire al pilota di ancorarsi meglio in staccata e di essere più comodo con le braccia quando ci si sporge fuori dalla moto a centro curva. Il telaio Front Frame in alluminio sfrutta il motore come elemento portante, ed è abbinato al telaietto posteriore in magnesio e a quello reggisella in alluminio. Sulla versione S della nuova Panigale V4, troviamo una nuova forcella pressurizzata Ohlins NPX25/30 a controllo elettronico event-based che utilizza un sistema di smorzamento con cartuccia pressurizzata derivato da quello delle forcelle racing Öhlins, dietro c'è il mono Öhlins TTX36 e sul manubrio troviamo un ammortizzatore di sterzo Öhlins, entrambi con sistema di controllo event-based. 

Sulla V4 standard, invece, ci sono una forcella Showa Big Piston Fork (BPF) da 43 mm di diametro completamente regolabile, un ammortizzatore di sterzo Sachs e un mono Sachs, anch’esso completamente regolabile. I cerchi sono invece a tre razze forgiati in lega di alluminio sulla S e a cinque razze in alluminio sulla standard. L’impianto frenante prevede davanti pinze monoblocco Brembo Stylema a quattro pistoncini da 30 mm di diametro che lavorano su dischi da 330 mm all'anteriore, e dietro un disco singolo da 245 mm con pinza a 2 pistoncini. Il Desmosedici Stradale da 1.103 cc di derivazione MotoGP è stato aggiornato nel circuito di lubrificazione ed è accoppiato ad una nuova pompa dell’olio che assorbe meno potenza. Il diametro maggiorato delle uscite del silenziatore consente di ridurre la contropressione allo scarico e di incrementare le prestazioni del motore. Grazie a questi interventi e alla nuova mappatura, il propulsore omologato Euro 5, eroga 215,5 CV a 13.000 giri/minuto (+1,5 cv) e 123,6 Nm a 9.500 giri/minuto. 

Il cambio ha ora una nuova rapportatura (la stessa utilizzata in SBK) con la prima, la seconda e la sesta più lunghe. Il pacchetto elettronico si basa sulla piattaforma inerziale a 6 assi e i parametri di funzionamento sono legati a 4 riding mode di serie – Race A, Race B, Sport e Street – e ai sistemi DTC, DWC, DSC, EBC, gestibili attraverso la nuova dashboard di derivazione racing. Sono invece 4 le configurazioni del motore: Full, High, Medium e Low (Full e Low di nuova concezione). Il Full è il più sportivo mai adottato da una Panigale V4 e permette al motore di esprimere tutto il suo potenziale con curve di coppia senza filtri elettronici, eccetto per la prima marcia. Il Low, invece, è stato studiato per far apprezzare al massimo la guida su strada, limitando la potenza massima della moto a 150 CV, con una risposta dell’acceleratore particolarmente gestibile. Per i Power Mode High e Medium, invece, è stato sviluppato un nuovo sistema di gestione delle mappe Ride by Wire con taratura dedicata per ciascuna delle sei marce. 

In sella la nuova V4 è ancora più bella da guidare. È veloce, frena fortissimo e ha un'anteriore che trasmette un feeling elevatissimo. La nuova forma del serbatoio consente al pilota di stringere bene le gambe in staccata, e anche la posizione delle braccia in piega è più naturale e comoda che in passato. L'ingresso in curva è sicuramente uno dei suoi principali punti di forza, ma anche la percorrenza e l'uscita (dove ci si può fidare dell'elettronica e spalancare tutto) sono tremendamente efficaci. Il motore spinge fortissimo fin dai medio-bassi, con un allungo impressionante. Il livello di personalizzazione è altissimo, la gestione elettronica permette al pilota di cucirsi la moto addosso in funzione del tipo di esperienza, dello stile di guida e del circuito da affrontare. Dunque, la moto migliora sotto tutti gli aspetti rispetto al passato e permette al pilota esperto (più o meno professionista) di sfruttare tutto il potenziale disponibile e di migliorare ulteriormente le proprie performance. Allo stesso tempo, però, diventa ancora più godibile anche per un amatore (più o meno veloce) che vuole godersi il suo track day senza affaticarsi troppo e senza avvertire quella spiacevole sensazione di inadeguatezza. La moto è già disponibile nelle concessionarie nella colorazione “Rosso Ducati“: il prezzo è di 24.590 euro per la versione standard e di 29.990 euro per la versione S

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Domenica 19 Dicembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 20-12-2021 19:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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