Da sinistra, Paolo Scudieri, presidente Anfia, il premier Giuseppe Conte e Paolo Gorlier, responsabile Emea del gruppo Fca

Anfia, misure per evitare “armageddon”. Appello a premier Conte ad assemblea pubblica in fabbrica Melfi

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MELFI - «La filiera automotive italiana non chiede aiuto, ma propone un progetto di accompagnamento alla transizione produttiva per sostenere quegli attori del tessuto industriale nazionale chiamati a reinventarsi, integrando expertise riconosciute con nuove competenze e nuove tecnologie». Questo l’appello lanciato dal presidente di ANFIA, Paolo Scudieri al termine della sua relazione nel corso dell’assemblea pubblica dal titolo “Le sfide dell’automotive tra storia, realtà e futuro” nell’impianto Fca di Melfi, primo a produrre Jeep (Compass e Renegade) fuori dagli States e unico al mondo a proporre queste vetture con alimentazione alternativa ibrida plug-in. All’evento, che ha riunito associati, rappresentanti delle imprese e delle istituzioni e stakeholder, è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte che, dopo una visita all’impianto, ha parlato del marchio italiano e della fusione con il gruppo francese PSA: «Il Governo non può rimanere indifferente rispetto a un progetto industriale così importante.

Questa prospettiva progettuale - ha aggiunto - non deve compromettere in nessun modo gli stabilimenti e l’occupazione in Italia, anche per l’indotto». E poi sulle strategie del futuro in ambito automotive, il premier Conte ha sottolineato che ha accolto con favore l’annuncio di Fca sulla «svolta nel full electric: è questa la strada del futuro. Secondo me - ha aggiunto - bisogna già lavorare anche sull’idrogeno ma intanto ci si concentra sull’ibridizzazione». Dallo sviluppo tecnologico, alla guida autonoma passando ancora per la mobilità sostenibile, sono solo queste alcune delle “sfide” che il mondo dell’automotive si appresta ad affrontare per il prossimo futuro. «Una tempesta perfetta o un armaggedon?» si interroga Paolo Scudieri il quale sottolinea che «oggi, ci troviamo ad affrontare la più spaventosa delle prove, in un quadro incerto e difficile.

Non ci stancheremo di ripetere che è fondamentale fare sistema, per poter, insieme, imprese ed istituzioni, guidare il futuro della nostra industria e del nostro Paese. Purtroppo - ha sottolineato Scudieri - dobbiamo registrare un posizionamento debole su alcune tecnologie innovative che rappresentano il futuro dell’automotive, mi riferisco, ad esempio, alle tecnologie sulle batterie, ai sensori e software per la guida autonoma, oppure alla cybersecurity». Quando si parla di tecnologie si pensa anche alle alimentazioni alternative, che richiamano al processo di elettrificazione e, in tal senso, si sottolinea come i competitor stranieri hanno già avviato il processo di collaborazione istituzionale, a differenza del nostro Paese:


«Nel 2018, gli automobilisti hanno versato alle casse dello stato quasi 77 miliardi di euro, il 15,8% delle entrate tributarie complessive, con una crescita dell’1,5% sui livelli già vertiginosi del 2017. Ci chiediamo quanto di questo contributo, di cui oltre 60 miliardi sono legati all’utilizzo dell’autoveicolo, venga reinvestito nella decarbonizzazione dei trasporti, nel miglioramento della qualità dell’aria, nella mobilità a basse emissioni e nella transizione industriale stessa. Insieme alle filiere industriali a noi connesse, abbiamo già sviluppato una strategia di rilancio del settore con le prime proposte di policy, che sono state presentate al Tavolo automotive istituito presso il MISE. Concludo - ha chiuso il presidente ANFIA - sottolineando che le proposte che abbiamo portato all’attenzione del Governo non sono settoriali, ma di sistema». Gerrit Marx, President, Commercial & Specialty Vehicles, CNH Industrial, ha ricordato la leadership di IVECO nel segmento dei veicoli pesanti a gas naturale: «Siamo stati i primi a credere in tecnologie che oggi sono un pilastro della mobilità sostenibile, - ha affermato Marx - come il gas naturale, e siamo di nuovo pronti a investire nelle tecnologie di domani.

Dobbiamo essere ambiziosi al fine di assicurare un trasporto a zero emissioni per merci e persone, per la nostra generazione e per quelle che verranno». Nella sua relazione, Pietro Gorlier, Chief Operating Officer Europe, Middle East, Africa di Fiat Chrysler Automobiles, ha delineato un quadro completo di quanto FCA sta facendo sul fronte italiano ed europeo per rispondere alle sfide che le trasformazioni nel settore dell’auto chiedono di affrontare, sottolineando che: «Lo stabilimento di Melfi rappresenta per FCA uno degli esempi più emblematici dell’evoluzione tecnologica e organizzativa che il settore automotive sta vivendo. Sono convinto che affrontandola in modo determinato e pragmatico, questa sfida possa diventare una grande opportunità per tutti».

Al termine l’intervento del premier Conte che dopo aver reso omaggio all’eccellenza industriale di Melfi ha sottolineato gli impegni del Governo nei confronti della filiera automotive: «Vogliamo inserire già nella legge di bilancio, attualmente all’esame del Parlamento, misure concrete per il rilancio del settore automotive». stiamo rivedendo la formulazione della legge sulle aziendali per rivederla in modo efficace e sostanziale«.

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Martedì 26 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 27-11-2019 17:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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