Brembo dice addio a Pirelli. Il gruppo fondato da Alberto Bombassei e guidato da Matteo Tiraboschi a distanza di quattro anni dall'acquisto ha deciso di vendere la quota 5,58% mettendo così fine alle tante suggestioni che si sono rincorse negli anni sull'ipotesi di una possibile integrazione tra le due società. Brembo ha annuncia l'avvio di una operazione di cessione dell'intera partecipazione di 55.800.000 azioni ordinarie di Pirelli, pari a circa il 5,58% del capitale sociale della società. L'offerta sarà realizzata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta agli investitori istituzionali. La quota detenuta da Brembo vale all'incirca 298 milioni, considerato che Pirelli nell'ultima seduta di Borsa ha chiuso ad un prezzo di 5,34 euro per azione. Con la cessione del pacchetto il gruppo dei freni porterà a casa una plusvalenza, rispetto a quanto aveva investito, nell'ordine dei cento milioni di euro. C'è da considerare che il titolo Pirelli in questi anni ha visto una considerevole aumento e questo, con ogni probabilità, ha rafforzato l'idea, in casa Brembo, che fosse giunto il momento giusto per vendere.
Una operazione che potrebbe essere finalizzata per guardare ad altre opzioni che consentiranno di poter crescere ancora nel proprio settore. In questi anni, sul versante di Brembo, è stato più volte ribadito che la quota in Pirelli era puramente un investimento. Il presidente esecutivo del gruppo, Matteo Tiraboschi, aveva sottolineato che «l'ipotesi di una fusione non è sul tavolo. Tra l'altro la quota ha anche una sensibile rivalutazione rispetto ai valori di carico». E lo stesso Marco Tronchetti Provera, in passato, aveva riconosciuto come «Brembo è una bellissima azienda italiana, ma al momento non c'è niente». Brembo ha acquistato una prima quota di Pirelli nel marzo del 2020 e poi l'ha rafforzata portandola ad oltre il 5%.
La presenza di Brembo ha portato poi a rafforzare il fronte dei soci italiani in Pirelli anche grazie ad un patto parasociale con Mtp/Camfin, sottoscritto a febbraio dello scorso e a questo punto destinato a venire meno. Il fronte italiano in Pirelli si è rafforzato ulteriormente a maggio scorso quando Camfin ha aspettato che vendessero i cinesi di Silk Road per acquistare il 2,2% di Pirelli e portare il blocco dei soci italiani al 28,78%, Brembo inclusa. Ora con la vendita della quota del gruppo dei freni bisognerà attendere per capire quale sarà il futuro del fronte italiano in Pirelli.
Pirelli scivola in Borsa dopo l’addio di Brembo. Il titolo del gruppo degli pneumatici perde circa tre punti percentuali (-3,37% a 5,16 euro) ed è in fondo al Ftse Mib (+0,3%) sin dalle prime battute. Dal canto suo, invece, il titolo del gruppo bergamasco dei freni beneficia dell’operazione e viaggia con un rialzo del 3,7% a 10 euro (al di fuori del paniere principale). Ieri sera Brembo ha annunciato il disinvestimento, dopo 4 anni, con l’avvio di un accelerated bookbuilding sull’intera quota detenuta in Pirelli, equivalente a 55,8 milioni di azioni, (5,58% del capitale), che sono state piazzate nel giro di poche ore ad investitori istituzionali. L’annuncio del completamento dell’Abb è arrivato stamattina, precisando che il prezzo è stato pari a 5,07 euro per azione, comportando quindi una valorizzazione totale di 282,9 milioni di Brembo (pari all’ 8% della market cap del gruppo).
La notizia “è molto positiva per Brembo”, commentano gli analisti di Equita, evidenziando che il gruppo “registra una plusvalenza netta di circa 70 milioni di euro, incassa più di 280 milioni, riducendo il debito a 0,2 miliardi, aumentando ulteriormente la potenza di fuoco per investimenti ben oltre 1 miliardo di euro". Inoltre, “rimuove il rischio percepito dal mercato relativo alla fusione con Pirelli”, aggiungono gli analisti. Ad ogni modo, Equita lima il target price dell’1% a 15,8 euro (da 16 euro). La sim osserva poi che “resta sempre da chiarire quando Sinochem venderà il suo 37%", ritenendolo "uno scenario scontato". Ciononostante, gli esperti non ritengono che questa mossa “implichi un maggior appeal speculativo per Pirelli, dato che il Governo italiano ha esercitato il golden power”. Anche gli analisti di Intermonte ritengono la notizia “positiva” per Brembo, in quanto viene meno il rischio di fusione che “non avrebbe generato valore” per il gruppo bergamasco. Tuttavia, restano alcuni “temi organici preponderanti”. Il broker conferma il rating “Neutral” in quanto ci sono temi ancora validi, come il momento negativo sugli utili per le difficoltà del settore, e livelli di reddività “inferiori al pre-covid”. Anche su Pirelli il giudizio è "Neutral", con target price stabile a 6 euro.
Il gruppo della Bicocca stamattina ha anche annunciato l'incremento del 2,5% della quota di Camfin consentendo alla holding di Marco Tronchetti Provera (Mtp) di detenere una quota complessiva pari a circa il 25,28% di Pirelli.