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PECHINO - Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio, per i timori che l’infezione da coronavirus si diffonda ancora più rapidamente. «Considerati vari fattori, tra cui le linee guida dei governi locali e regionali e la situazione della fornitura di componenti, a partire dal 29 gennaio, abbiamo deciso di interrompere le operazioni nei nostri stabilimenti in Cina fino al 9 febbraio» - ha annunciato il portavoce della casa automobilistica - Maki Niimi. «Monitoreremo la situazione e prenderemo eventuali ulteriori decisioni sulle operazioni il 10 febbraio».
Oltre alla Toyota, anche la Honda ha annunciato un prolungamento della sospensione dell’output in due stabilimenti di motociclette in Cina fino all’8 febbraio, per assicurarsi che l’approvvigionamento delle componenti sia in linea con i processi produttivi, ottemperando alle richieste delle autorità locali. Ritardi e disfunzioni riguardano anche la compagnia aerea All Nippon Airways (Ana), decisa a estendere fino a febbraio la sospensione dei voli di collegamento tra l’aeroporto di Narita a Tokyo, e la città cinese di Wuhan, considerata l’epicentro del virus. Prima della diffusione dell’epidemia i viaggiatori cinesi rappresentavano il 30% di tutti i turisti stranieri nell’arcipelago, e sono il gruppo più consistente nel Paese del Sol Levante dal 2015, favoriti dai circa 1.400 voli settimanali tra Cina e Giappone.
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