
Dacia, 574mila immatricolazioni nel 2022 (+6,8%). 4,2% la quota di mercato in Europa. Sandero e Duster più vendute trai privati

Dacia, soluzioni eco-smart per una mobilità più sostenibile. Veicoli leggeri e più semplici. Senza dotazioni che non si usano

Jogger Hybrid 140, la prima elettrificata della gamma Dacia proietta il marchio in una nuova dimensione

Dacia Spring, l'elettrica peso piuma conquista il mercato Europa. Oltre 108mila vendute in 2 anni. Debutta l'Extreme da 65 cv
ROMA – La ripresa di Dacia continua. Dopo aver raggiunto il record di 735.000 immatricolazioni prima della pandemia, nel 2019, il costruttore rumeno della galassia Renault Group, è risalito dalle 521.000 registrazioni del 2020 alle 574.000 dello scorso anno, in crescita del 6,8% rispetto all'anno precedente. Dal 2004 in poi ha giù superato quota 8 milioni. Xavier Martinet, direttore Marketing e Vendite di Dacia, ha presentato i dati anticipando un possibile raffreddamento nell'andamento al rialzo dei prezzi.
Ma, soprattutto, anche per effetto del calo del mercato (-5,5%), ha sottolineato l'aumento della quota di mercato, che ha raggiunto il 4,2%, ossia 0,7 punti in più rispetto a un anno fa. La forza del marchio dell'Est è soprattutto nel canale privati nel quale è cresciuto ancora di più (+1,4 punti) contabilizzando un 7,6% mai esibito prima d'ora. Dacia resta sul podio continentale, terza, per vendite alle famiglie e con la Sandero e la Duster occupa addirittura la prima e la seconda posizione fra i modelli più venduti attraverso questo canale. I volumi della berlina sono aumentati dell'1,2% (229.500), quelli del Suv di quasi il 6% (197.100). Il gradimento per la Spring, l'elettrica a 4 posti da 373 centimetri di lunghezza lanciata nel 2021, è importante: le immatricolazioni sono lievitate del 75% a quasi 49.000 esemplari tanto da diventare la terza auto a zero emissioni più venduta in Europa ai privati.
In Italia le vendite sono cresciute del 9,2% (67.300) a fronte di una flessione del mercato del 9,7%: la penetrazione è così schizzata di quasi un punto al 5,1%. Nel canale privati Dacia è quarta, avanzando di una posizione con una quota dell’8,3%: era del 6,3% lo scorso anno.
Come tutti i costruttori e in linea con gli obiettivi del gruppo della Losanga guidato dal Ceo italiano Luca de Meo anche Dacia punta ad espandersi. Ma non dal punto di vista geografico: «Non abbiamo ambizioni di questo tipo», ha ribadito Martinet. Il marchio vuole corteggiare i clienti europei del segmento C-Suv, che non solo cresce numericamente, ma nei prossimi anni subirà un forte riposizionamento nel prezzo anche per effetto dell'entrata in vigore delle norme Euro 7 sulle emissioni. Il manager è sicuro che l'offensiva di prodotto di Dacia nel segmento andrà in incontro alle esigenze degli automobilisti garantendo ancora il miglior “value for money” (la definizione “low cost” non è più di moda).
Anche per l'anno appena cominciato il costruttore prevede difficoltà legate alla «crisi degli approvvigionamenti e della logistica». Tuttavia il 2023 di Dacia comincia con l'arrivo presso i concessionari della gamma caratterizzata dalla nuova e più moderna identità di marca (estesa progressivamente alla stessa rete di vendita) e, in particolare, con il debutto del primo modello ibrido, la Jogger Hybrid 140, e della nuova unità da 65 cavalli per la Spring, a listino finora con il motore da 45.
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