John Elkann, presidente di Fca

Elkann: «Fca-Psa grande opportunità ma serve ancora tempo». Tavares: «Nessun marchio a rischio, pronti a fare concessioni»

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TORINO - «Con Psa abbiamo grandi opportunità da cogliere. Siamo entusiasti di quanto si potrà fare insieme, potremo cogliere le sfide». Il presidente di Fca, John Elkann, commenta per la prima volta in pubblico il progetto di fusione con il costruttore francese. «La fusione è stata annunciata, per farla ci vuole un periodo anche lungo», precisa davanti alla platea degli studenti del Politecnico di Torino, in un incontro organizzato dal rettore Guido Saracco nell’ambito del Festival della tecnologia. È l’ateneo dove Elkann si è laureato nel 2000 in Ingegneria gestionale: «l’ho scelto perché è una delle migliori università d’Italia e del mondo. Rifarei la stessa scelta oggi, e con maggiore convinzione, perché dopo vent’anni di lavoro posso dire che quello che ho imparato qui è davvero utile», dice nell’aula magna intitolata al trisnonno, il senatore Giovanni Agnelli.

La sala è gremita e tanti lo ascoltano da altre aule e in streaming. «Non tutti in famiglia hanno condiviso la mia scelta - racconta - ma ognuno ha la sua vita. Sono cresciuto in una famiglia che rispettava le scelte e non ti costringeva a fare ciò che non volevi». Elkann dice di essere orgoglioso e di provare gratitudine, «non ho mai sentito nessuna sensazione di peso o di difficoltà». Il presidente di Fca spiega agli studenti che le alleanze sono positive perché permettono di usare meglio le risorse e di spalmare gli investimenti e parla del futuro dell’ auto. «Ci sono tre grandi cambiamenti che suscitano entusiasmo tra voi giovani ingegneri: il passaggio dal motore a scoppio al motore elettrico o ad altre fonti propulsive, la connettività e l’autonomia che permetterà di cambiare il modo in cui ci muoviamo», afferma.

Della fusione annunciata il 31 ottobre, che porterà alla nascita del quarto costruttore al mondo e di un leader mondiale della mobilità sostenibile, parla per la prima volta a Parigi - in contemporanea con Elkann - anche l’amministratore delegato di Psa, Carlos Tavares. Intervistato dalla tv francese Bfm Business il manager smentisce l’ipotesi che qualcuno dei 14 marchi del nuovo gruppo possa essere ceduto. «Non vedo alcuna necessità, se questo accordo dovesse essere concluso, di cedere alcun marchio perché hanno tutti la loro storia e tutti hanno la loro forza», spiega. «L’entità che nascerà da questa fusione avrebbe effettivamente un numero significativo di marchi, ma inferiore al numero di marchi del nostro principale concorrente tedesco.

Fa parte della posta in gioco gestire correttamente la complementarità di questi marchi per coprire il mercato», aggiunge Tavares con un riferimento al portafoglio del gruppo Volkswagen. Tanti da gestire, ma nessuna intenzione di cancellarli, anche se l’ad di Psa dice di essere pronto a tutto pur di ottenere il via libera dell’Antitrust Ue. «Siamo naturalmente pronti a fare tutte le concessioni necessarie, il nostro obiettivo è ottenere un risultato favorevole per la fusione».

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Venerdì 8 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 10-11-2019 17:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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