Herbert Diess, ceo del Gruppo Volkswagen

Il Gruppo Volkswagen si riorganizza: le Marche assumono responsabilità per area

di Giampiero Bottino
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WOLFSBURG - La rivoluzione organizzativa nell'ambito del Gruppo Volkswagen procede a velocità sostenuta, in coerenza con la rapidità senza precedenti dei cambiamenti epocali che stanno ridisegnando il mondo dell'auto e che impongono alle aziende delle scelte strategiche incisive se vogliono restare al passo coi tempi.

La riorganizzazione dell'intero gruppo ha subito una drastica accelerazione da quando Herbert Diess ne è diventato il Ceo in sostituzione di Matthias Müller, che ha indicato la strada sulla quale il suo successori ha subito dichiarato di voler proseguire seppure – come stanno confermando i fatti – con un ritmo ancora più sostenuto.

All'inizio di maggio, alla sua prima assemblea generale affrontata a Berlino nel nuovo ruolo, Diess era stato molto chiaro nell'illustrare la sua visione: «Il Gruppo Volkswagen è in ottima forma, sia in termini finanziari che operativi. La nostra strategia sta funzionando. Stiamo affrontando in modo sistematico i principali temi automobilistici del futuro. Tuttavia dobbiamo ancora affrontare la parte più lunga del viaggio. Ci aspettano gli anni cruciali della nostra trasformazione». Sottolineando poi la necessità di dare uno slancio ancora maggiore al riallineamento del Gruppo previsto nel piano «Strategy 2025».

Detto fatto, verrebbe da commentare. È passato poco più di un mese da quelle dichiarazioni e già è stato completamente ridisegnato l'assetto organizzativo per così dire «territoriale», nel segno – sono ancora parole del Ceo – della distribuzione delle responsabilità per rendere la strerminata galassia VW più rapida, snella ed efficiente, consentendo al Consiglio d'Amministrazione di concentrare l'attenzione e le energie sulle decisioni strategiche generali.

Nell'ambito di questa «rivoluzione copernicana» toccherà ai singoli marchi l'onore e l'onere di gestire le attività globali e di attuare le decisioni strategiche nelle singole regioni, sulla base di una ben precisa attribuzione delle responsabilità. Il brand Volkswagen, per esempio,assumerà la guida delle Americhe e dell'Africa sub-sahariana, mentre la competenza di Audi si estenderà sul Medio Oriente e sull'Asia-Pacifico, a eccezione della Cina che rimarrà sotto il controllo del Gruppo.

Alla spagnola Seat viene affidato il compito di guidare l'espansione sui mercati del Nord Africa, coordinando l'attività dei vari marchi presenti, valutando le possibili sinergie e promuovendo accordi di collaborazione con altre aziende. Delicato anche il ruolo assegnto di Skoda, la cui competenza si estende su Russia e India, due mercati con grandi prospettive. In particolare, tramite il progetto «India 2.0» che prevede una grande offensiva di prodotto della Skoda stessa e del brand Volkswagen, dovrà rafforzare in modo sostenibile la posizione del gruppo su un mercato in crescita, dove già sono a buon punto i piani per la produzione locale di nuovi e innovativi modelli di volume.


 

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Martedì 26 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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