Le immatricolazioni di auto in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito sono state, nel mese di ottobre, 1.039.253, il 14,1% in più dello stesso mese del 2022. Nei primi dieci mesi del 2023 sono state vendute 10.722.930 auto, con un incremento del 16,7% su gennaio-ottobre dell’anno scorso. I dati sono stati comunicati dall’Acea, l’associazione dei costruttori auto europei. La quota di vetture elettriche, che era del 12,2% nei primi dieci mesi del 2022, è salita al 15,2% nello stesso periodo del 2023. Il gruppo Stellantis ha immatricolato in ottobre 189.327 auto, il 10,8% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è pari al 17,4% contro il 17,9%. Nei primi dieci mesi dell’anno le auto immatricolate dal gruppo sono 1.831.653, il 6% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota in calo dal 18,8% al al 17,1%.
Le immatricolazioni di auto in Europa sono ancora lontane dai livelli del 2019: nei primi dieci mesi del 2023 si registra infatti un calo del 19,6%. Se il tasso di crescita non cambierà il 2023 si chiuderà a quota 13.171.858 e quindi su un livello decisamente inferiore a quota 15.805.658 del 2019, che resta il livello da raggiungere per ritenere superata la crisi apertasi con la pandemia. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. «Al momento - osserva - non paiono esservi le condizioni per il ritorno ai livelli ante-crisi nel corso del 2024. Le attese per l’economia non appaiono favorevoli. Il ritorno alla normalità del mercato dell’ auto dell’Europa Occidentale potrebbe avvenire nel 2025 o addirittura nel 2026». «In questo quadro non entusiasmante - spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - prosegue il cammino dell’ auto elettrica la cui quota, al 12,2% nei primi dieci mesi del 2022, è salita di tre punti nello stesso periodo del 2023 collocandosi al 15,2% ma con differenze notevolissime tra paese e paese.
Si passa dall’83,5% della Norvegia al 2,5% della Slovacchia che, con una quota così modesta, non contribuisce al miglioramento dell’ambiente, anche se le benemerenze ecologiche della Norvegia sono vanificate dal fatto che questo paese è un grande produttore di petrolio. Tra i 5 maggiori mercati dell’area - continua Quagliano - nei primi dieci mesi 2023 la quota più rilevante di immatricolazioni di elettriche la registra la Germania con il 18% seguita dal Regno Unito con il 16,3%, dalla Francia con il 16% e a grande distanza dalla Spagna con il 5% e dall’Italia con il 3,9%. I risultati dei primi tre paesi sono in larga misura dovuti a incentivi generosi e ad acquisti di auto elettriche da parte delle flotte. Anche in Italia vi sono da anni incentivi di rilievo per le auto elettriche, ma sono stati regolamentati in maniera così inefficace da lasciare ampiamente inutilizzati gli stanziamenti. Fino a ieri dei 190 milioni stanziati ben 112 milioni non sono stati utilizzati»