Un dealer di auto usate

Il mercato dell’auto usata in Italia vale 10,8 miliardi: guida la Second Hand Economy

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In un contesto economico ancora incerto, il mercato dell’usato in Italia continua a crescere, trainato in larga parte dal settore automobilistico. Secondo i dati dell’Osservatorio Second Hand Economy 2024, realizzato da BVA Doxa per Subito, il valore complessivo del mercato dell’usato ha raggiunto i 27 miliardi di euro, pari all’1,2% del PIL nazionale. Di questi, 10,8 miliardi provengono dalla compravendita di veicoli, con le automobili a fare da protagoniste.

Una crescita trainata da pragmatismo e sostenibilità: L’auto usata è infatti oggi una delle principali opzioni considerate dagli italiani per rispondere a esigenze pratiche come il contenimento dei costi, ma anche per motivazioni legate alla sostenibilità. Secondo il report, il 47% degli acquirenti punta al risparmio, mentre il 40% afferma di scegliere l’usato per ridurre l’impatto ambientale, contribuendo all’economia circolare. La possibilità di acquistare presso concessionarie che offrono garanzie convince il 43% del campione.

Un altro aspetto rilevante è la diffusione dei canali digitali. Il 57% del valore del mercato dell’auto usata è generato online, con piattaforme come Subito Motori che rappresentano il punto di partenza per molti acquirenti. La ricerca spesso si conclude in concessionaria o con un venditore privato, delineando un percorso ibrido tra digitale e fisico.

Alimentazione: diesel e benzina ancora prevalenti - Nonostante l’attenzione crescente alla transizione ecologica, i dati mostrano una certa lentezza nel passaggio verso forme di alimentazione più sostenibili. Il diesel rimane l’opzione preferita (33%), seguito dalla benzina (29%). Le alimentazioni alternative come GPL (19%) e ibride (15%) si mantengono stabili, mentre le auto elettriche restano marginali (4%), segnalando ostacoli legati a prezzo e infrastrutture.

Un processo d’acquisto sempre più articolato - L’acquisto di un’auto usata coinvolge una pluralità di canali: il 38% degli italiani inizia la ricerca online, mentre il 35% si affida alle concessionarie per la fase finale. Il passaparola rimane un elemento di fiducia per il 15% degli intervistati, utile sia per ottenere consigli che per individuare opportunità. Il budget è la variabile principale per il 35% degli acquirenti, mentre il 21% parte da un modello preciso e il 13% è spinto dalla ricerca di un marchio premium.

Tra le motivazioni più pratiche emergono anche l’uso poco frequente dell’auto (37%), il desiderio di evitare spese eccessive (35%), e l’interesse per modelli d’epoca o da collezione (22%). Le principali preoccupazioni sono legate a problemi di affidabilità (61%) e costi imprevisti (48%), mentre l’assenza di incentivi statali pesa per un intervistato su cinque.

I giovani: digitali ma inesperti - Il focus generazionale dell’Osservatorio evidenzia alcune specificità della Gen Z. I più giovani utilizzano meno i concessionari (21%) e si affidano maggiormente al web (37%), ai social (16%) e al passaparola (19%). Il diesel, curiosamente, risulta leggermente più popolare tra loro rispetto alla media, mentre le auto elettriche e ibride restano poco diffuse anche tra i nativi digitali.

Per la Gen Z, l’auto usata rappresenta spesso la prima esperienza di guida (31%), una scelta percepita come meno impegnativa rispetto al nuovo. Tuttavia, l’inesperienza emerge chiaramente: quasi un quarto dei giovani fatica a orientarsi tra modelli, prezzi e caratteristiche tecniche, e uno su sei teme di non riuscire a trovare veicoli recenti e tecnologicamente avanzati.

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venerdì 16 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 10:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA