La visita del Presidente della Relione Veneto Luca Zaia alla Michelotto Engineering

Michelotto Engineering 50 anni di successi: il governatore del Veneto Zaia rende merito all’eccellenza italiana

di Michele Montesano
  • condividi l'articolo

PADOVA – A cinquant’anni esatti dalla prima, storica vittoria, la Michelotto Engineering ha celebrato un anniversario che, oltre a essere una ricorrenza simbolica, è la testimonianza concreta di un’eccellenza tutta italiana. Una realtà profondamente radicata nel territorio veneto e capace di imporsi nel panorama globale del motorsport. L’evento, tenutosi lo scorso 20 giugno presso la sede padovana dell’azienda, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, giunto per rendere omaggio a una storia fatta di successi, passione e innovazione iniziata nel 1975 con la Lancia Stratos di Tony Fassina e Giuliano Michelotto.

Fu proprio quel Trofeo dei Rally Nazionali, conquistato esattamente mezzo secolo fa, a segnare l’inizio di un’avventura tecnica e sportiva che avrebbe portato la Michelotto Engineering a raccogliere numeri impressionanti: 1.300 vittorie e ben 178 titoli mondiali Costruttori FIA solo nel nuovo millennio. Numeri che parlano chiaro e che, come ha sottolineato il presidente Zaia durante la visita, testimoniano «che cosa significhi fare le cose con serietà». Per il governatore veneto, da sempre appassionato del mondo dell’auto, la Michelotto rappresenta non solo un esempio di maestria tecnica, ma anche un modello imprenditoriale virtuoso capace di coniugare artigianalità e innovazione in chiave contemporanea, restando fedele alla propria identità territoriale.

Nel corso dell’incontro, Zaia ha avuto modo di confrontarsi direttamente con i due protagonisti della prima vittoria: Giuliano Michelotto, il geniale preparatore padovano che ha trasformato una piccola officina in un polo di riferimento per le competizioni GT internazionali, e Tony Fassina, celebre campione delle quattro ruote che ha saputo trasferire la determinazione del pilota nell’ambito imprenditoriale, dando vita al Gruppo Fassina, oggi leader nel settore della distribuzione automobilistica. Le parole del presidente non sono state di circostanza: ha ricordato con precisione i traguardi sportivi di Fassina – tre titoli italiani, un titolo europeo e la storica vittoria al Rally di Sanremo – sottolineando come il suo percorso, da pilota a imprenditore, sia perfettamente emblematico di una visione che unisce passione e capacità gestionale.

A confermare questa continuità tra passato e futuro sono stati anche gli interventi degli stessi protagonisti. Giuliano Michelotto ha espresso il proprio desiderio per gli anni a venire, confidando che l’azienda continui a mietere successi non più grazie a lui ma agli uomini che dovranno portarla avanti nel tempo. Un passaggio di consegne che testimonia non solo l’umiltà del fondatore, ma anche la fiducia in una struttura ormai solida e proiettata oltre il singolo individuo.

Dall’altra parte, Tony Fassina non ha nascosto la propria emozione: «Quando ho smesso di correre come pilota ho cominciato a correre davvero come imprenditore, e sono contento di continuare a farlo a dispetto dei miei 80 anni che ormai sono alle porte». Un’affermazione che riassume l’energia di chi ha fatto della competizione uno stile di vita, prima nelle prove speciali e poi nei consigli di amministrazione.

Al centro della celebrazione, oltre agli uomini, c’era anche un’auto: la mitica Lancia Stratos. Simbolo della collaborazione tra Michelotto e Fassina, rappresenta ancora oggi un’icona assoluta del motorsport mondiale. Nata da un’idea rivoluzionaria e trasformata in una macchina da vittorie grazie alla competenza tecnica dell’atelier padovano. A distanza di cinquant’anni, il rombo di quel successo iniziale continua a risuonare nei capannoni della Michelotto Engineering, oggi laboratorio d’eccellenza per l’evoluzione tecnologica delle corse GT.

Se da un lato l’anniversario ha offerto l’occasione per ricordare le glorie passate, dall’altro ha ribadito la centralità della Michelotto nel presente e nel futuro del motorsport. Non solo come struttura tecnica di prim’ordine, ma anche come esempio virtuoso di come una realtà industriale italiana possa affermarsi nel mondo rimanendo fedele alle proprie radici. Per Zaia, questa capacità di coniugare tradizione e innovazione fa della Michelotto «un’ambasciatrice del Made in Italy» e, più in generale, dimostra come il Veneto possa essere «motore di innovazione e successo globale».

  • condividi l'articolo
domenica 22 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA