La sede Nissan a Yokohama

Nissan cauta apre a fusione Fca-Renault: «È un’opportunità». Critiche da Tavares (Psa)

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ROMA - Nissan, partner di Renault, vede delle «opportunità» nella fusione tra Fca e la casa francese, ma resta cauta perché vuole valutare da più vicino l’operazione. È un’apertura prudente quella dell’amministratore delegato della casa giapponese, Hiroto Saikawa, dopo la riunione, presso il quartier generale di Yokohama, sobborgo di Tokyo, del board che si occupa della supervisione dell’alleanza fra Renault, Nissan e Mitsubishi. Per rassicurare i partner e illustrare i contenuti dell’accordo, in Giappone vola il presidente della casa francese Jean-Dominque Senard. L’adesione degli alleati giapponesi è un tassello importante dell’operazione. Nissan non può bloccarla perché non ha una quota di controllo di Renault, ma se accetterà la nuova alleanza permetterà la nascita del primo gruppo automobilistico al mondo con 15,6 milioni di vetture vendute.

Tra i punti da approfondire - spiega Saikawa - c’è quello relativo ai rapporti di forza tra Nissan e Chrysler sul mercato nord americano. Prudente anche l’amministratore delegato di Mitsubishi, Osamu Masuko: «abbiamo bisogno di tempo per determinare i benefici». In Borsa il titolo Fca frena e lascia sul terreno l’1,22% mentre Renault a Parigi chiude in crescita con +0,6%. A Tokyo è in rialzo Nissan (+1,84%), così come l’alleata Mitsubishi (+2,52%). Per Standard & Poor’s con la fusione «la flessibilità finanziaria di Exor potrebbe migliorare» così come la liquidità del suo portafoglio. In Francia, invece, emerge qualche perplessità.

L’attacco arriva dal numero uno del gruppo Peugeot-Psa, Carlos Tavares, che esprime scetticismo sulla possibile fusione. In un messaggio inviato ai suoi collaboratori, Tavares afferma che «l’attuale valutazione di Renault spiega in gran parte l’interesse di Fiat Chrysler per una fusione» e si spinge a parlare di un’«acquisizione virtuale della Renault da parte di Fiat Chrysler». Il presidente di Psa non tiene conto però del fatto che Fca ha riconosciuto a Renault un valore superiore del 10% a quello attuale di Borsa. Le sue critiche sono dovute probabilmente alla delusione di Psa, possibile candidato al matrimonio con Fca, ma è evidente che tra i motivi che hanno spinto John Elkann verso Renault c’è la sua maggiore forza sul versante dell’ auto elettrica, sfida prioritaria per la mobilità del futuro (la Renault Zoe e la Nissan Leaf sono le auto elettriche più vendute in Europa).

Le Monde dedica all’operazione un editoriale dal titolo «Un matrimonio problematico». «L’avventura è il modo migliore per salvare un matrimonio in pericolo? Renault sembra esserne convinta», esordisce. «Mentre l’alleanza stretta 20 anni fa con Nissan è ormai in un vicolo cieco del quale il costruttore francese ha parte di responsabilità - scrive Le Monde - la sua direzione è pronta a gettarsi nelle braccia di Fca. Se si capisce chiaramente l’interesse di quest’operazione per l’italo-americano, per Renault, al momento, gli inconvenienti superano ampiamente i vantaggi». I sindacati hanno chiesto un incontro a Fca per parlare dei risvolti della fusione con Renault. L’azienda - scrive Pietro De Biasi, responsabile delle relazioni industriali del gruppo - è disponibile a un incontro informativo non appena ci saranno le condizioni oggettive per iniziare ad affrontare i rilevanti temi al centro dell’attenzione. Preoccupazione esprimono i sindacati di base che parlano della fusione come «un’operazione sulla pelle dei lavoratori».

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Mercoledì 29 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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