Sergio Marchionne, atteso il suo discorso a Toronto

Oggi Marchionne al salone di Toronto:
arrivano gli aiuti per rilanciare Windsor

di Diodato Pirone
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TORONTO - Sergio Marchionne tornerà a parlare in pubblico, se non ci saranno novità dell’ultimo minuto, nel primo pomeriggio di oggi, giovedì, all’inaugurazione del salone dell’auto di Toronto. La manifestazione è per addetti ai lavori ma quest’anno l’intervento di Marchionne è particolarmente atteso.

Non solo perché c’è naturale curiosità intorno al neonato progetto FCA, Fiat Chrysler Automobiles, ma soprattutto perché proprio ieri Marchionne ha vinto un’altra battaglia. Battaglia combattuta questa volta nella sua seconda Patria, il Canada, che proprio ieri ha deciso di stanziare la notevolissima somma di 500 milioni di dollari canadesi (450 milioni di dollari Usa) di sussidi pubblici alla propria industria automobilistica. Nel pacchetto “strappato” da Chrysler ci dovrebbe anche essere un nuovo e costosissimo ponte stradale sul confine fra Usa e Canada che dovrebbe consentire di ridurre il costo del trasporto dei componenti fra le varie fabbriche del gruppo.

La mossa canadese arriva dopo un mese di trattative fra il governo di Ottawa e Marchionne i cui piani prevedono per i prossimi due anni il più grosso investimento mai fatto da Chrysler negli ultimi cinque anni in Nord America pari a 2,3 miliardi di dollari (canadesi) con i quali si progetta di trasformare l’attuale stabilimento di Windsor (Ontario) in un gioiello tecnologico globale. Da Windsor, infatti, dal 2016 dovrebbero uscire più modelli fra i quali un nuovo minivan, completamente ripensato, che dovrebbe essere venduto in tutto il mondo ed in particolare in Europa con la quale il Canada ha firmato un accordo che abolisce i dazi.

La decisione canadese di stanziare soldi pubblici per sostenere la sua industria dell’automotive farà discutere. Il Canada recentemente ha stanziato altri soldi per la Ford e la GM, ad esempio, ma si trattava in entrambi i casi di poche decine di milioni. I partiti di Ottawa, dove sono in arrivo elezioni nazionali e loali si difendono. “Manterremo i circa 5.000 posti di lavoro di Windsor e i 12 per ogni operaio Chrysler distribuiti nell’indotto”, è il coro dei politici che si legge sui giornali locali. Il Canada da anni soffre l’aggressiva politica degli stati americani del Sud che hanno finanziato l’arrivo di ben 63 insediamenti produttivi a suon di centinaia di milioni di dollari. Anche il Messico incentiva massicciamente l’industria dell’auto. In questo momento tre costruttori nipponici (Honda, Nissan e Mazda) e la tedesca Audi stanno costruendo con sussidi pubblici loro fabbriche in Messico. Che l’anno prossimo esporterà verso gli Usa 1,9 milioni di auto. Più del Giappone e appena un filo meno del Canada che non intende perdere ulteriore terreno nel comparto manifatturiero.

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Giovedì 13 Febbraio 2014 - Ultimo aggiornamento: 14-02-2014 07:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA