Cybertruck di Tesla su una bisarca

Tesla, problemi a non finire: ora richiama oltre 46mila Cybertruck in Usa. Nuova batosta per Musk

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Per Tesla è un momento di crisi reputazionale “da tornado”, la casa di Elon Musk non sembra riuscire ad uscire dall'occhio del ciclone. Ora è il momento della bufare per uno dei prodotti di punta della gamma Tesla, il Cybertruck. «Il Cybertruck è dotato di una finitura lungo l'esterno del veicolo, nota come cant rail, che è composta da una stampa in acciaio elettroverniciato unita a un pannello in acciaio inossidabile con un adesivo. Sui veicoli interessati, il pannello in acciaio inossidabile del cant rail puo delaminare in corrispondenza della giunzione adesiva, causando il distacco dal veicolo». Questa la descrizione del difetto contenuta nel report di richiamo della National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) in riferimento al pick-up di Tesla. «Se il pannello in acciaio inossidabile si separasse dal veicolo durante la marcia, potrebbe creare un pericolo per gli automobilisti che seguono e aumentare il rischio di lesioni o di collisioni», spiega il documento pubblicato lo scorso 18 marzo, nel sottolineare che lo stesso guidatore di un mezzo difettoso potrebbe «avvertire un rumore all'interno dell'abitacolo» e «notare» un parziale distacco del pannello. Da qui il richiamo di 46.096 Cybertruck, la maggior parte di quelli venduti dall'azienda di Elon Musk tra il 13 novembre 2023 e il 27 febbraio 2025. La società stima che il difetto potrebbe riguarda solo l'1% dei pick-up ma sostituirà gratuitamente i pezzi interessati in tutti i modelli in ragione della copertura della garanzia. Quelli attualmente in produzione verranno modificati con un cant rail «che soddisfi i requisiti dei test di durata» così come saranno modificati i Cybertruck gia programmati per la consegna.

Tutti i concessionari e i centri servizi Tesla sono stati allertati il 20 marzo, in accordo con la Nhtsa. Secondo la cronologia in possesso dell'Agenza federale per la Sicurezza dei trasporti, il primo reclamo era emerso il 7 gennaio 2025 e dopo una settimana la società aveva avviato un'indagine interna «per indagare sulla condizione e comprendere la portata dei veicoli potenzialmente colpiti». Il provvedimento di richiamo era scattato l'11 marzo, dopo ulteriori reclami, e al 14 marzo Tesla aveva identificato 151 richieste. Il richiamo potrebbe rappresentare una ulteriore battuta d'arresto per Tesla, il cui valore azionario ha perso quasi il 48% in un anno sia per la crescente concorrenza globale sulle auto elettriche (soprattutto dei brand cinesi), sia per il controverso attivismo politico di Musk e il suo ruolo di supervisore della spesa federale al Dipartimento per l'Efficienza governativa (Doge). Senza contare il percorso travagliato dello stesso Cybertruck.

Il concept era stato presentato nel novembre 2019, le prime consegne erano avvenute 4 anni dopo un sensibile ritocco dei prezzi (da circa 40mila dollari a quasi 61mila dollari) e il successivo aggiornamento (Model year 2025), aveva subito rallentamenti nella produzione. In generale Tesla sta vivendo il momento piu complesso dalla sua fondazione. Le vendite in un mercato strategico come l'Europa sono crollate negli ultimi mesi: -50,4% annuale nell'area Efta+Uk+Ue a gennaio (dati Acea), -70,6% in Germania e -44% in Norvegia tra gennaio e febbraio 2025, -54,46% a febbraio in Italia. Senza contare il -49% in Cina. Un tonfo che non è passato inosservato e che spinge gli analisti a prevedere un futuro quantomeno incerto per Tesla. «L'attuale reazione negativa negli Stati Uniti e in Europa probabilmente non ha paragoni nella storia dell'industria automobilistica» ha sottolineato Ryan Brinkman, analista del settore automobilistico di JPMorgan, secondo cui «è probabile» che l'attivismo politico di Musk «stia allontanando molti piu potenziali acquirenti di auto di quanti ne abbia guadagnati grazie alla sua vicinanza al presidente Trump e all'estrema destra in Europa».

Brinkman ha ridotto la sua stima per le consegne globali del primo trimestre 2025 a soli 355.000 veicoli (dai 444.000 delle precedenti previsioni), in ribasso anche rispetto alle caute stime di Bloomberg (418.000 veicoli). «Facciamo fatica a pensare a qualcosa di analogo nella storia dell'industria automobilistica, in cui un marchio abbia perso cosi tanto valore così rapidamente» sostiene l'analista della banca d'investimento. Non inciderebbero tanto le modifiche sulla Model Y, il modello piu venduto di Tesla, quanto, secondo Brinkman, il crollo della fiducia dei consumatori nel brand e nel suo patron. Ultimamente si sarebbero moltiplicate le azioni di disturbo (se non proprio di vandalismo) nei confronti dell'azienda con sede ad Austin e oltre agli ormai famosi adesivi applicati sulle auto («L'ho comprata prima che Elon uscisse di testa») si segnalano anche casi di sostituzione del logo con quello di altre case automobilistiche.

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giovedì 20 marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 20:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA