Dopo un precedente ottimismo, le discussioni in corso tra le due parti potrebbero essere ancora lontane da un accordo. L’Unione europea e i funzionari cinesi hanno in corso un confronto sulle alternative alle tariffe europee sui veicoli elettrici (Ev) cinesi, ma nessun accordo è vicino, ha riferito Reuters, citando i funzionari dell’Ue coinvolti nei colloqui. L’opzione presa in considerazione è fissare prezzi minimi per questi veicoli in Europa. Il chiarimento dei funzionari dell’Ue arriva dopo che il Presidente della commissione commerciale del Parlamento europeo, Bernd Lang, aveva riportato che un accordo era vicino. Parlando con l’emittente tedesca n-tv, Lange aveva detto: “Siamo vicini a un accordo: la Cina potrebbe impegnarsi a offrire auto elettriche nell’Ue a un prezzo minimo. Ciò eliminerebbe la distorsione della concorrenza attraverso sussidi sleali, motivo per cui le tariffe sono state originariamente introdotte”. Tuttavia, alcuni funzionari Ue hanno chiarito che rimangono ostacoli nei negoziati con Pechino.
I colloqui mirano ad affrontare le preoccupazioni sui prezzi artificialmente bassi dovuti ai sussidi statali cinesi. La Cina è desiderosa di prevenire un calo delle esportazioni di veicoli elettrici verso l’Europa, che hanno rappresentato oltre il 40% delle sue esportazioni di veicoli elettrici nel 2023. Con gli Stati Uniti e il Canada che impongono tariffe del 100% sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese, una riduzione delle esportazioni verso l’Europa potrebbe peggiorare i problemi di sovraccapacità interna per le Case automobilistiche cinesi. Italia e Francia, pur sostenendo gli investimenti cinesi, hanno espresso preoccupazione per l’impatto dei veicoli elettrici cinesi a prezzi accessibili sui produttori europei. Nonostante i dazi, le imprese cinesi di veicoli elettrici sperano di rimanere competitive nel mercato dell’Ue sostenute dai vantaggi di produzione e prezzi.