Vavassori (Anfia): «Provvedimento incentivi non gestito bene. Attesi per il 15 ottobre e in arrivo il 22»
Le polemiche sui nuovi incentivi auto riservati alle elettriche non tendono a diradarsi. Prima hanno riguardato la ristretta platea dei beneficiari, oggi è il momento della gestione dei sussidi con la conseguente tempistica. «E' un provvedimento che non è stato gestito bene, possiamo e dobbiamo migliorare. Dobbiamo avere il coraggio di dirci le cose che funzionano e quelle che non funzionano altrimenti sembra che tutto vada bene». Così il presidente dell'Anfia Roberto Vavassori commenta i tempi più lunghi per gli incentivi auto attesi per il 15 ottobre e in arrivo il 22. «Non è colpa del ministro che ha tanta buona volontà, ma gli enti ministeriali non hanno fatto bene il loro dovere. Non critico in maniera astratta ma il risultato è questo», ha detto Vavassori a margine di un incontro a Torino sulla componentistica auto. «Abbiamo sempre insistito come Anfia con i ministeri - ha spiegato - perché si emani una norma quando tutto è pronto, compreso il decreto attuativo.
Purtroppo spesso non è così e ci tocca lamentarci con il ministero di turno. E' già successo con il Mase con l'Energy Release che dopo un anno e mezzo non è ancora operativo per le imprese, sta succedendo la stessa cosa ora con questo provvedimento». Sugli effetti della misura Vavassori ribadisce la sua critica: «c'è molta attesa, ma non dimentichiamo che sono solo 39.000 veicoli perché è troppo generoso l'incentivo di 11.000 euro per veicolo. Avevamo chiesto senza essere ascoltati di ridurlo alla metà, 5.500 euro per veicolo, qualcosa che ricorda gli incentivi dati a suo tempo dal Mimit. Questo avrebbe raddoppiato la platea a quasi 80.000 veicoli e avrebbe aiutato in modo sostanziale l'ascesa della mobilità elettrica».




