le donne premiate da ACI Storico rappresentano una vera eccellenza. Elisabetta Cozzi, Silvia Nicolis, Monica Mailander Macaluso e le direttrici del MAUTO Lorenza Bravetta e del Museo Mille Miglia Maria Bussolati.

Motori al femminile: l’eccellenza delle donne nei musei dell’automobile arriva a Roma grazie ad ACI

di Michele Montesano
  • condividi l'articolo

«L’automobile è femmina» scriveva Gabriele D’Annunzio. C’è qualcosa di potente e, allo stesso tempo, delicato nell’accostare due mondi apparentemente distanti come la passione per i motori e la sensibilità della visione femminile. Eppure, è proprio questa la chiave della mostra "Motori al Femminile: l’eccellenza delle donne nei musei dell’automobile", inaugurata il 26 maggio 2025 a Roma, nello spazio ACI – ACI Storico nella Galleria Filippo Caracciolo. Nel cuore della Città Eterna si è voluto rendere omaggio a chi, con competenza e visione, custodisce e racconta ogni giorno la storia dell’automobile: le donne direttrici dei musei italiani dedicati all’auto.

Dietro ai grandi marchi, alle carrozzerie sinuose e ai motori rombanti, ci sono figure che non si limitano a conservare, ma interpretano, divulgano e valorizzano un patrimonio tecnico e culturale che è parte profonda dell’identità italiana. E in questo, le donne premiate da ACI Storico rappresentano una vera eccellenza. Elisabetta Cozzi, Silvia Nicolis, Monica Mailander Macaluso e le direttrici del MAUTO Lorenza Bravetta e del Museo Mille Miglia Maria Bussolati sono state protagoniste di questa iniziativa ricevendo il Premio d’Eccellenza 2024.

Tullio Del Sette, Commissario Straordinario ACI, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di poter celebrare con questa iniziativa la straordinaria visione delle donne direttrici dei musei dell’auto nella promozione della cultura del Motorismo Storico in Italia e nel mondo, come recita la motivazione del prestigioso Premio d’Eccellenza ACI Storico a loro conferito».

A impreziosire ulteriormente l’vento la presenza sfavillante di cinque automobili storiche esposte nella Galleria, ciascuna in rappresentanza del proprio museo. Ogni vettura presente racconta un’epoca, una storia, uno stile, una filosofia diversa. Ma, come per magia, esposte una di fianco all’altra diventano parte di un racconto corale in grado di narrare una storia fatta di velocità, fascino, bellezza e soprattutto memoria.

La Fiat 508 CS Mille Miglia del 1939, per esempio, è un piccolo gioiello d’altri tempi, elegante nella sua sportività. Arriva dal Museo Mille Miglia di Brescia ed è legata a una storia vera, quella di Gino Zordan e della sua partecipazione alla Mille Miglia del 1940. Vederla lì, con la targa VE10015 ancora al suo posto, è come aprire una finestra su un’epoca in cui ogni chilometro corso era un’avventura eroica.

Tutt’altra presenza scenica è quella dell’Alfa Romeo 1900 C52 "Disco Volante", la futuristica creatura del 1952 realizzata dalla Carrozzeria Touring, ospitata dal MAUTO di Torino. Un nome che evoca il cielo, una forma che sfida la logica. Cesellata dal vento per via della sua forma aerodinamica, la "Disco Volante" è un oggetto di culto, con il suo design biconvesso che la fa sembrare sospesa a mezz’aria anche da ferma. È il perfetto esempio di come la ricerca tecnica possa diventare arte.

Poi c’è la Lancia Aurelia B20 GT del 1957 del Museo Nicolis, forse la più discreta delle cinque, ma non per questo meno affascinante. È una coupé elegante, raffinata, firmata da Pinin Farina, con un motore V6 che già allora parlava di prestazioni da Gran Turismo. In grado di raccontare di Mille Miglia e di un’Italia che correva veloce verso la modernità, senza dimenticare il buon gusto.

Impossibile non restare senza fiato davanti alla Lamborghini Miura SV del 1971, portata dalla Fondazione Gino Macaluso. Nera e oro, muscolosa e sensuale, è l’auto che ha rivoluzionato il concetto stesso di supercar. Il V12 sembra ruggire anche da spento, così come la sua linea filante e sportiva, firmata da Marcello Gandini, la fa sembrare in movimento anche da ferma.

Infine, chiude la rassegna l’Alfa Romeo SZ del 1990 del Museo Fratelli Cozzi. Spigolosa, coraggiosa, quasi provocatoria, è forse l’auto che più rappresenta lo spirito della mostra: fuori dagli schemi, visionaria, con una forte identità. Prodotta in soli 1036 esemplari, è una creatura rara che ha avuto il coraggio di non piacere a tutti, ma di farsi ricordare da chiunque l’abbia incontrata.

Passeggiando tra queste cinque auto, colpisce come ogni modello porti con sé non solo un pezzo di storia dell’ingegneria, ma anche una visione del mondo. E forse è questo il valore più profondo della mostra: narrare come l’automobile, al di là dei numeri e delle prestazioni, può essere racconto, emozione e cultura.

In un’epoca in cui troppo spesso si separano le competenze tecniche dalla sensibilità culturale, questa esposizione dimostra come le due dimensioni possano convivere e arricchirsi a vicenda. E ci ricorda che le donne, troppo a lungo invisibili in questo settore, sono ora tra le assolute protagoniste. La mostra sarà visibile gratuitamente fino al prossimo 13 giugno.

  • condividi l'articolo
martedì 27 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 10:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA