La Hyundai i30 Fastback N

Hyundai i30 Fastback N: al volante su strada e in pista la prestazionale sportiva coreana

di Sergio Troise
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GRAN CANARIA - Dopo il grande successo della i30 N 5 porte (“figlia” dell’auto campione del mondo Turismo 2018 con Gabriele Tarquini e già oltre i 9000 ordini in Europa), la Hyundai amplia la gamma delle vetture sportive con la i30 Fastback N, secondo modello ad alte prestazioni del segmento C lanciato nel vecchio Continente. “Un’auto realizzata con l’obiettivo di offrire il massimo divertimento alla guida con un pacchetto ad alte prestazioni accessibile” ha dichiarato Albert Biermann, il progettista tedesco che ne ha curato lo sviluppo sfruttando le esperienze maturate in anni di lavoro sulle mitiche Serie M della BMW.

Caratterizzata da una silhouette da coupé a 5 porte, con tetto più basso e profilo più slanciato (a tutto vantaggio della penetrazione aerodinamica) la nuova berlina sportiva della casa coreana prenota un posto di primissimo piano in quella parte del mercato che resiste fieramente alle smanie di modernità a tutti i costi (alla ricerca avanzata su ibrido ed elettrico pensa un’altra branca dell’azienda), concentrando l’attenzione su fattori tecnici ed emozionali legati alla ricerca della potenza, delle prestazioni e del puro divertimento di guida.

Non per niente il testimonial della marca coreana è Gabriele Tarquini, che alla veneranda età di 56 anni si è laureato campione del mondo Turismo con la i30 due volumi, primeggiando nel WTCR 2018. “Mai prima d’ora – ha confessato il pilota abruzzese – avevo avuto l’opportunità di guidare per una Casa più giovane di me (lui è nato nel 1962, la Hyundai Motor Company è stata fondata nel 1967, ndr), a mai, soprattutto, avevo potuto preparare una stagione sportiva dedicandomi per sei mesi alla messa a punto della macchina. I coreani sono seri e meticolosi e se perseguono un obiettivo lo fanno con un dispiegamento di risorse finanziarie, tecniche e umane che non ha nulla da invidiare agli storici colossi dell’automotive. Se si è arrivati a certi livelli in pista e nei rally non è certo per caso. E vi assicuro che certe esperienze giovano molto alla produzione di serie, soprattutto se parliamo della serie N”.

Il marchio N – vale la pena ricordarlo - nasce a Namyang, sede coreana del Centro Ricerca e Sviluppo della Hyundai, e viene perfezionato al Nürburgring, in Germania, dove ha sede il Technical Center della casa coreana e dove le auto vengono testate. La lettera N è dunque ispirata a queste due località. Ma in casa Hyundai tengono anche a ricordare che “la forma della lettera N richiama una chicane”, ovvero quel tipo di difficoltà che esalta le capacità dinamiche di un’auto nei cambi di direzione più rapidi e impegnativi.

Esteticamente la nuova Hyundai i30 Fastback N si fa notare, come detto, per la linea più slanciata, quasi da coupé, e per alcuni dettagli estetici come i cerchi da 18/19 pollici, le minigonne laterali, l’assetto ribassato, i paraurti con prese d’aria maggiorate e inserti in rosso, lo spoiler posteriore in nero lucido, il doppio scarico (la sua “voce” può essere gestita dal guidatore, grazie a un sistema elettronico). Più in dettaglio, rispetto alla i30 N 5 porte la Fastback è più lunga di 120 mm, il tetto è più basso di 21 e la silhouette favorisce un coefficiente di resistenza aerodinamica inferiore del 7% rispetto alla i30 N due volumi. Il peso aumenta però di 12 kg, da 1417 a 1429.

Il design esterno non sacrifica l’abitabilità: il vano bagagli va dai 450 litri in configurazione standard fino a un massimo di 1.351 litri con i sedili posteriori abbassati. Ciò consente di fare un uso dell’auto in linea con quello di una qualunque compatta di segmento C. L’obiettivo perseguito dal costruttore era infatti conferire all’auto una doppia personalità, modulabile in base alle esigenze (o all’umore) del momento: pacifica berlina per uso quotidiano o aggressiva sportiva per emozionanti track-day in pista.

Noi abbiamo avuto la possibilità di provare l’auto sulle strade soleggiate della Gran Canaria e sulla pista dell’autodromo isolano di di Maspalomas, in riva all’Oceano. La doppia esperienza si è rivelata utile per ricavare impressioni più che positive, in perfetta sintonia con quanto sia lecito aspettarsi da un motore 4 cilindri turbo benzina 2.0 litri con potenza di 275 cv/378 Nm in grado di spingere l’auto fino a 250 km/h, passando in accelerazione da 0 a 100 in 6,1 secondi, ma anche di procedere in souplesse, con un filo di gas, tenendo sotto controllo consumi ed emissioni (8,2 litri/100 km e 188 Gr/km di CO2) e assicurando un comfort appena scalfito da un assetto piuttosto rigido.

A dire il vero, accanto al succitato allestimento Performance è prevista anche una versione un tantino meno potente, con 250 cv/353 Nm, e capace di consumare un pelino in meno (8,1 litri/100 km, con CO2 a quota 185 gr/km), ma non sarà importata in Italia.

Grazie al sistema N Grin Control è possibile scegliere tra cinque modalità di guida diverse: Eco, Normal, Sport, N e N Custom. Due pulsanti sul volante consentono l’attivazione delle diverse modalità: una volta fatta la scelta, il carattere e le “risposte” dell’auto cambiano radicalmente, regolando i parametri di motore, ammortizzatori, ESC, differenziale elettronico, sterzo, suono del motore. Non manca il Launch Control per partenze da fermo brucianti.

Stupefacente è la capacità dell’auto di assolvere ai compiti più diversi. Ma è fuor di dubbio che il meglio lo si apprezza nella guida estrema in pista, dove emergono le qualità dell’assetto rigido e quasi del tutto estraneo al sottosterzo tipico delle auto a trazione anteriore. Si fanno apprezzare, in particolare, la precisione dello sterzo (con assistenza elettrica) e la capacità di assecondare le accelerazioni in uscita di curva. Qui gioca un ruolo importante il differenziale elettronico a slittamento limitato, che fa bene il suo dovere anche se non è un autobloccante meccanico, come piace a chi predilige una guida in stile racing. Ma non solo: tra le chicche di quest’auto davvero speciale c’è anche la possibilità di richiedere una barra di irrigidimento sistemata dietro ai sedili posteriori. Ciò aumenta la rigidità del corpo vettura del 6%, riducendo la tendenza naturale dell’auto a scomporsi in curva.

E’ preciso e ben rapportato il cambio manuale a 6 marce, che regala anche l’”aiutino” della doppia debraiata automatica per gli scali di marcia grazie al rev matching, sistema che adegua i giri del motore quando si passa, appunto, da una marcia alta a una più bassa. Ciò detto, un cambio automatico doppia frizione con leve al volante non starebbe affatto male su un’auto del genere. Ma in tal caso i costi sarebbero lievitati e difficilmente il prezzo (non ancora ufficializzato) si sarebbe mantenuto al di sotto dei 40.000 euro, come promesso dalla Casa.

La Hyundai i30 Fastback N viene costruita a Nošovice, in Repubblica Ceca e, come detto, viene proposta in Italia esclusivamente nell’allestimento Performance Pack, che prevede, oltre alle dotazioni assicurate sulla versione Standard (sistema di navigazione con schermo touchscreen da 8 pollici, retrocamera e connettività Bluetooth a supporto di Apple CarPlay, Android Auto e sistema di ricarica induttiva wireless, sistemi di assistenza alla guida come frenata automatica d’emergenza, rilevamento stanchezza del conducente, mantenimento della corsia di marcia, gestione automatica dei fari abbaglianti, rilevatore dei limiti di velocità) anche la funzione Overboost, i cerchi in lega da 19 pollici, pneumatici dedicati Pirelli P-Zero, freni posteriori a disco autoventilanti e differenziale elettronico a slittamento limitato.

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Mercoledì 23 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 17:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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