TOKYO - Anche se il bilancio è ancora provvisorio, soprattutto per quello che riguarda i problemi collaterali - cioè derivanti dai danni maggiori al sistema stradale, energetico e delle comunicazioni - anche il Giappone dell'automotive sta pagando un pesante tributo al super-tifone Hagibis che ha colpito sabato il Paese nell'area centrale e quella orientale. In particolare sono state interessate da vento di eccezionale intensità e precipitazioni torrenziali la capitale Tokyo e le prefetture di Gunma, Yamanashi, Nagano, Shizuoka, Saitama e Kanagawa, con numerosi fiumi che sono straripati o stanno per farlo. Toyota - riportano fonti giornalistiche locali - ha sospeso le attività in tre dei suoi impianti, cosa che hanno fatto anche Honda e Nissan senza precisare se si tratta di misure preventive o legate a danni derivanti da allagamento. L'industria automobilistica giapponese aveva già subito gravi danni nel luglio 2018, quando sia le fabbriche che i concessionari erano stati messi in ginocchio dall'uragano Jebi.
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".
ACCEDI AL Il Gazzettino.it
oppure usa i dati del tuo account