La nuova BMW X5 xDrive 45e

BMW, sprint sull'elettrificazione con X5 xDrive 45e. Suv ibrido plug-in con 80 km di autonomia a emissioni zero

di Sergio Troise
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MONACO - Attesa da tempo, arriva finalmente la nuova BMW X5 xDrive 45e, versione ibrida plug-in del Suv tedesco prodotto dal 1999 in oltre due milioni di esemplari, 65.000 dei quali approdati in Italia. Con le sorelle dotate di tradizionale motorizzazione diesel e benzina (X5 xDrive 25d, 30d, 50d, 40i, M50i) la nuova arrivata condivide dimensioni e aggiornamenti stilistici, ma si distingue per la capacità di abbattere consumi ed emissioni e di proporsi come credibile testimonial del corso virtuoso intrapreso da tempo a Monaco: qui – come è noto - sin dal 2007 è stato creato un marchio dedicato alla propulsione elettrica e dal 2013 è stata inserita a listino la prima auto a emissioni zero (la i3). Una scelta di campo che ha coinvolto anche i sistemi di produzione (dal 2020 tutte le fabbriche BMW saranno alimentate da fonti di energia rinnovabili) e la scelta delle batterie, componenti indispensabili per garantire autonomie sempre maggiori.

Nel caso della nuova BMW X5 xDrive 45e viene dichiarata un’autonomia a emissioni zero di ben 80 km (ciclo WLTP). Il tempo di ricarica a una presa di corrente è di 5 ore per l’80% dell’energia, ma ovviamente l’auto può marciare anche sfruttando il solo motore termico, che è un poderoso 6 cilindri 3.0 litri a benzina con potenza di 290 cv (394 in sinergia con l’elettrico, per un totale di 600 Nm).

Così equipaggiata, la X5 ibrida assicura prestazioni da sportiva, passando da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi e raggiungendo (ove consentito) i 235 km/h. Tutto ciò – vale la pena sottolinearlo – abbattendo il consumo medio ad appena 1,7 litri/100 km, con produzione di CO2 allo scarico oscillante tra 39 e 47 gr/km: un valore straordinariamente inferiore rispetto alla media delle sorelle della gamma a gasolio e a benzina, che nella migliore delle ipotesi si fermano a 150 gr/km (xDrive 25d), nella peggiore arrivano a 243 gr/km (M50i).

In linea con le altre X5 di nuova generazione, anche l’ibrida è stata rivisitata nello stile e nelle dotazioni e si presenta con dimensioni cresciute in lunghezza (+36 mm), larghezza (+66) e altezza (+19). Ciò vuol dire che ci troviamo in presenza di un macchinone imponente, largo più di due metri (2004 mm), lungo quasi cinque (4.922 mm) e con un passo di quasi tre metri (2.975 mm). Soltanto grazie alla qualità del progetto ingegneristico e alla mole di elettronica presente a bordo (spiccano, tra l’altro, le 4 ruote sterzanti, le sospensioni a controllo elettronico, a richiesta quelle pneumatiche) quest’auto può assicurare la sportività e il piacere di guida tipici del marchio e rispettare la definizione di SAV (Sport Activity Vehicle), come amano dire a Monaco.

Come le altre X5, anche l’ibrida si fa notare per la crescita a dismisura del “doppio rene” sul frontale, in linea con quanto sta avvenendo su altri modelli della gamma BMW. Per il resto, si distingue dalle sorelle a benzina e diesel per la riduzione dello spazio disponibile nel vano bagagli, che si riduce da 650/1870 litri a 500/1720. Ciò a causa dell’ingombro imposto dalla doppia motorizzazione e dal pacco batterie. Aumenta considerevolmente anche il peso, che sulla xDrive 45e arriva a 2.510 kg. Davvero tanto.

Proprio per questo è da valutarsi straordinario il lavoro fatto a Monaco per assicurare un comportamento dinamico adeguato ai clienti BMW, gente che non tollera compromessi. E allora vediamo come è fatto e come va questo macchinone di nuova generazione. Come detto in apertura, la X5 è dotata del sistema a 4 ruote sterzanti (Integral Active Steering) che assicura un comportamento dinamico impeccabile, agendo in sinergia con le sospensioni a controllo elettronico.

La Casa assicura che è possibile affrontare senza problemi anche il fuoristrada, e infatti è prevista, oltre alla trazione integrale (l’asse anteriore entra in azione autonomamente, quando necessario) la possibilità di sollevare l’auto di 40 mm. Ma noi l’abbiamo provata soltanto su asfalto (il terreno privilegiato dai clienti BMW) sfruttando l’opzione inversa, quella che abbassa l’auto di 20 mm per tenerla meglio incollata alla strada. E dobbiamo dire che il comportamento dinamico si è rivelato stupefacente, non solo per il comfort assicurato sui percorsi autostradali, ma anche per la capacità del gigante tedesco di muoversi sui tratti di strada più tormentati con l’agilità di una gazzella.

Certo, spingendo un po’ negli ingressi in curve strette un accenno di rollio è inevitabile, ma gli inserimenti sono sostanzialmente precisi, le reazioni composte, senza sorprese, e il piacere di guida risulta essere, in tutte le condizioni, uno dei valori principali assicurati dalla nuova sport utility bavarese. A tutto ciò – vale la pena sottolinearlo – contribuisce anche la possibilità di modificare la mappatura della centralina elettronica, impostando la guida su 4 regolazioni diverse, comprese Sport e Sport+. Ma non solo: la lista degli optional prevede infatti anche l’ARS, acronimo di Active Roll Stability, specifico sistema anti-rollio inserito nel pacchetto M-Professional che aiuta a contenere il coricamento nei cambi di direzione e a migliorare la motricità in uscita dalle curve (due motorini elettrici imprimono un’inclinazione opposta).

La velocità massima dichiarata dalla Casa per la nuova X5 45e è di 235 km/h, con passaggio 0-100 in 5,6 secondi. Tuttavia il vero valore aggiunto di quest’auto – come detto in apertura - sta nella possibilità di muoversi docilmente anche a emissioni zero, in regime totalmente elettrico, con un’autonomia di ben 80 km, ovvero ben più delle medie di percorrenza di un automobilista comune in un centro urbano.

Abbiamo sperimentato la guida full electric lungo le strade della Baviera nei dintorni di Monaco, ricavandone sensazioni più che positive, a cominciare dalla straordinaria silenziosità e dalla “intelligenza” del sistema, che in modalità Hybrid passa automaticamente, in caso di necessità, dalla sola propulsione elettrica a quella mista. Volendo, si può scegliere di attivare la sola modalità Electric: in questo caso l’auto può raggiungere la velocità di 135 km/h, e dunque può affrontare a emissioni zero anche brevi tratti autostradali.

La nuova X5 xDrive 45e viene proposta negli allestimenti Business, xLine e MSport con prezzi di 76.650, 81.600 e 84.250 euro (ma con gli optional si sale parecchio). Versione ibrida a parte, vale la pena ricordare che la gamma X5 prevede anche la entry level 25d con motorizzazione 6 cilindri diesel da 231 cv/450 Nm e prezzi compresi tra 68.550 e 76.150 euro; qualcosa in più (da 74.150 a 84.250 euro) viene a costare la X5 30d con potenza di 265 cv/620 Nm, mentre si sale a 98.750 euro per la X5 xDrive 50 Md con 400 cv/760 Nm. Al top della gamma si colloca la X5 xDrive M50i da 530 cv/750 Nm, che sfonda il tetto dei 100.000 euro (100.750 esclusi gli optional) e assicura prestazioni da autentica sportiva, con velocità massima autolimitata elettronicamente a 250 km/h e accelerazione 0-100 in 4,3 secondi.

Tutte le X5 di quarta generazione – vale la pena sottolinearlo – confermano la tradizione di precisione negli assemblaggi, qualità e ricchezza di dotazioni tipiche delle auto di classe premium. L’abitacolo della nuova ibrida è dunque un trionfo di lusso dominato da pelle pregiata, equipaggiamenti e dotazioni esclusivi: c’è anche il diffusore di fragranze e sono disponibili, a scelta, dettagli in legno, alluminio o fibra di carbonio. Soprattutto viene confermata la tradizionale attenzione di BMW nel privilegiare il rapporto simbiotico tra la macchina e chi sta al volante.

La strumentazione, ricca e completa, è dunque orientata verso il guidatore, che può contare su un cruscotto digitale e un display centrale da 12,3 pollici con grafica chiara e comandi touch, mentre nella lista degli optional figura l’immancabile head-up display. Sulla console centrale c’è sempre la tipica manopola BMW utile per eseguire una serie di operazioni senza distogliere l’attenzione dalla guida. Su questo fronte, però, il top è rappresentato dalla possibilità di dare comandi anche a voce o a gesti: un modo facile e sicuro per telefonare, regolare il volume della radio, rivolgersi al navigatore satellitare…

Ovviamente l’auto è dotata dei più evoluti sistemi di assistenza alla guida fra cui spiccano il Driving Assistant Professional e il Parking Assistant Plus. Non mancano il monitoraggio dell’angolo cieco, il mantenimento di corsia, il controllo dei limiti di velocità, la frenata automatica in caso d’emergenza. E ancora: l’asse posteriore sterzante facilita le manovre di parcheggio e, se non bastasse, l’auto è in grado di sfruttare parzialmente la guida autonoma, cercandosi il posto per parcheggiare, purché non venga superata la velocità di 35 km/h. L’automazione è di livello 2, consente dunque di lasciare le mani dal volante nella marcia incolonnata, su tratti di strada in cui si procede lentamente a causa del traffico.

Abbiamo sperimentato l’automazione nei dintorni di Monaco, riscontrando la capacità della X5 di mantenere la velocità e la distanza di sicurezza necessari per procedere in tutta sicurezza, anche a 60 km/h. Ma tutto ciò – vale la pena rammentarlo - funziona a condizione che rimanga alto il livello di attenzione del guidatore. La capacità di “guidare da sola” dell’auto non prevede, infatti, le variazioni di percorso suggerite dal navigatore, e il rischio è di sbagliare strada.

In compenso, l’impostazione di un percorso predefinito e la scelta di viaggiare in modalità Hybrid fa in modo che l’auto “decida” autonomamente quando muoversi in modalità elettrica (per esempio nell’attraversamento di un centro abitato) o attivare anche il motore termico. Ma al di là degli aspetti più virtuosi a beneficio della riduzione dei consumi e delle emissioni, è un’autentica meraviglia, in materia di automazione, vedere il volante muoversi “da solo” lungo il percorso base, l’auto frenare, fermarsi e ripartire autonomamente, per non dire delle manovre di parcheggio: con un’auto così ingombrante è confortante sapere che viene azzerato il rischio di urtare altre auto, toccare il marciapiede o, peggio, altri veicoli, che siano fermi o in movimento.

 

 


 

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Lunedì 4 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 08-11-2019 13:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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