Kia Italia e Monza Calcio lanciano il progetto “Insieme per vincere” per l’Ospedale di Desio

Kia Italia e Monza Calcio lanciano il progetto “Insieme per vincere” per l’Ospedale di Desio

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

MILANO - Insieme per vincere. Questo il nome tutt'altro che casuale imposto al nuovo progetto sviluppato nell'ambito della consolidata partnership tra il Monza Calcio e Kia Motors Italia per supportare Uonpia, l'Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale dell'Ospedale di Desio.

Il progetto intende offrire un'occasione di svago e di allegria agli oltre mille bambini e ragazzi meno fortunati che ogni anno frequentano la struttura diretta dalla dottoressa Renata Nacinovich e ha trasformato le sale d'attesa in una sorta di allegra e rilassante area giochi a tema calcistico. Autori dell'impresa sono stati nottetempo alcuni giocatori del Monza che hanno completamente ridisegnato gli ambienti improvvisandosi con successo tappezzieri, decoratori e arredatori.

«È solo il primo passo di un progetto che vogliamo ampliare» ha commentato Mario Alparone, direttore generale dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Monza nelle cui competenze rientra l'Ospedale di Desio.

Anche per Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Motors Italia che del Monza è «main sponsor», si tratta di un primo passo: «Siamo sempre attenti a garantire il nostro sostegno a realtà attive nel campo della solidarietà, e con questo progetto diamo il «calcio d'inizio» a un 2020 per noi molto importante per quanto riguarda la responsabilità sociale d'impresa».

In effetti, lo slogan «Insieme per vincere» riassume efficacemente la filosofia di entrambi i partner che condividono sia i colori sociali – bianco e rosso – sia la determinazione nell'affrontare le sfide che li attendono e che vedono la filiale italiana del costruttore coreano impegnata a proseguire sulla via della crescita per quanto riguarda non solo i numeri, ma anche e soprattutto l'immagine.

L'obiettivo della società calcistica è invece la logica conseguenza della filosofia del patron Silvio Berlusconi (che ha affidato la presidenza al figlio Paolo) e del fedelissimo Adriano Galliani, l'amministratore delegato – nonché senatore della Repubblica – che si definisce «monzese doc per nascita e tifo calcistico, prestato per 31 anni al Milan»: risalire nelle gerarchie calcistiche, ponendo fine a una vicenda travagliata fra l'altro da due fallimenti (ultimo nel 2015) con successive ripartenze da zero. Destinazione dichiarata, la Serie A.

«Un traguardo – ricorda Galliani – che Monza è l'unico capoluogo di provincia lombardo a non avere mai raggiunto, pur vantando nei suoi 108 anni di storia il record di presenze nel campionato di Serie B». Un'autentica «onta» sportiva per una città e un territorio tra i più prosperosi del Paese, una sorta di «buco nero» che Berlusconi ha detto di voler cancellare nell'arco di un biennio. Il tempo strettamente necessario per sbrigare l'inevitabile «pratica» Serie B, ormai praticamente acquisita sulla scorta dei 17 punti di vantaggio accumulati nel girone A della Serie C in 25 giornate, quando ne mancano 13 dalla fine del torneo.

  • condividi l'articolo
Lunedì 17 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-02-2020 08:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti