Mariano Autuori, direttore marketing di Toyota Motor Italia

Autuori (Toyota Motor Italia): «Con la GR Yaris Rally Cup parliamo ai clienti con il linguaggio della passione»

di Nicola Desiderio
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Le prestazioni, la sostenibilità e l’accessibilità sono parte di un unico disegno che porta verso la mobilità secondo la filosofia di Toyota. Il nuovo strumento si chiama GR Yaris Rally Cup ed è il primo campionato monomarca che porta verso i clienti le tecnologie e le suggestioni dei successi che la casa di Nagoya sta collezionando nel WRC. Ne abbiamo parlato con Mariano Autuori, direttore marketing Toyota per l’Italia.

Toyota non aveva mai fatto un programma sportivo nazionale dedicato ai rally, che sono le competizioni ad averle portato più soddisfazioni. Come mai questa decisione?

«Perché è il momento giusto e abbiamo la vettura giusta per fare questo salto come la GR Yaris. Pensiamo che ci possa dare un ritorno in termini di immagine dando alle giovani promesse una vettura da corsa dal costo accessibile. È solo uno dei tasselli della nostra strategia che prevede tanti altri livelli di attivazione del pubblico».

La Yaris è un prodotto emblematico: è il modello più accessibile fornito della vostra tecnologia full hybrid ma, allo stesso tempo, è anche il più sportivo. Come si spiega questa specie di paradosso e perché in un momento come questo, in cui l’attenzione è rivolta alle emissioni e alla sostenibilità, Toyota si concentra sulla sportività e sulla passione?

«Sono sviluppi paralleli. L’elettrificazione è uno dei nostri caposaldi e lo stiamo sviluppando sempre di più, ma c’è anche la consapevolezza che investire nello sport, nelle emozioni e nel divertimento di guida rimane un elemento basilare che unisce il marchio al proprio pubblico. Le due cose non sono in contrasto, lavorando su livelli diversi. Questo tipo di attività sicuramente ci permette di allargare il modo in cui parliamo al mercato e di conquistare nuovi clienti, soprattutto i più giovani. È uno dei modi per portarli presso i nostri concessionari e presentargli tutte le nostre soluzioni elettrificate che vanno dall’elettrico all’ibrido plug-in, dall’idrogeno al full hybrid che è il nostro cavallo di battaglia e lo offriamo anche sulle versioni GR Sport dalla declinazione sportiva».

Parliamo di quello che unisce le sportive da competizione a quelle stradali. La vostra filosofia ha tre pilastri: migliorare i vostri prodotti rendendoli più affidabili e divertenti, sviluppare le competenze e allargare il vostro pubblico. In che modo lavora questo campionato?

«Lavora soprattutto per il brand perché stabilisce una correlazione tra chi si sente affinità con i nostri prodotti e le nostre proposte di mobilità e chi è appassionato di motorsport. Tale accoppiata suscita maggiore consapevolezza e attenzione verso il nostro marchio rendendolo più visibile e attraente. A questo vanno aggiunti degli elementi di attivazione territoriale che riguardano punti di vendita specializzati, ma che hanno ricadute di immagine e commerciali su tutta la nostra gamma, non solo sulle sportive».

In che modo avete coinvolto i concessionari?

«Abbiamo svolto una selezione stabilendo criteri che garantiscono un certo tipo di esperienza verso il cliente finale attraverso elementi come un venditore dedicato, spazi dedicati, un’officina in grado di assistere questo tipo di prodotti e anche attività locali capace di agganciare le comunità di appassionati. Alla fine, abbiamo selezionato 20 punti vendita di eccellenza. Il trofeo monomarca suscita interesse e coinvolgimento ulteriori».

Tale coinvolgimento inoltre non è solo nel business…

«Sì, infatti quattro dei 15 team che partecipano al campionato sono proprio concessionari. E questa è la risposta più positiva che abbiamo ricevuto. È un bel segnale perché vuol dire che la passione che vogliamo suscitare nei clienti è già presente ed è vissuta attivamente all’interno della nostra organizzazione».

Il cliente Toyota chiede sempre più sportività o la sta scoprendo ora?

«Prevalentemente la sta scoprendo ora, ma sono proprio tali attività che fa venire fuori questo bisogno latente. C’è un tema di emozioni e di prestazioni che possono essere convenzionali o legate alle nuove tecnologie di propulsione. Noi crediamo che queste attività portino sempre più visibilità e traffico in concessionaria».

E nel futuro avrete sempre più modelli dalla caratterizzazione sportiva…

«Sì avremo 4 nuovi modelli GR Sport entro il 2022 che si aggiungeranno alla Corolla e alla C-HR, lanciata all’inizio dell’anno. La risposta al momento è già molto positiva perché la gamma GR Sport rappresenta il 10% dei volumi totali e ci dice che la strada intrapresa è quella giusta».

Il nuovo campionato è un primo approccio che ha già avuto un buon riscontro. Volete sviluppare ulteriormente questo filone?

«Ci sarà sicuramente un ampliamento, magari anche con sviluppi specifici dedicati ad altre categorie. I programmi non sono stati già ufficializzati, ma ci stiamo lavorando e renderemo sempre più consistente la nostra presenza in questo tipo di competizioni».

Toyota è prodotti accessibili, sostenibili e anche sportivi. E poi c’è il mondo della mobilità che si sta sempre più sviluppando. Come si possono unire tutte queste dimensioni e farle percepire al cliente come un vantaggio?

«La nostra risposta è Kinto, una società del gruppo che è in grado di offrire diverse soluzioni di mobilità. Questo è il futuro e nei prossimi mesi avremo una gamma di servizi ancora più completa che coinvolgerà tutta la nostra rete».

Un domani si potranno noleggiare con Kinto auto da corsa Toyota?

«Certo, perché no?»

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Venerdì 2 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 03-07-2021 11:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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