Joe Bakaj, vice presidente di Ford Europa

Bakaj (Ford Europa): «Fiesta miglior compatta al mondo. Brexit una sfida ma abbiamo armi per vincerla»

di Mattia Eccheli
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GINEVRA – «La Brexit è una sfida, ma abbiamo diverse armi per vincerla», parola di Joe Bakaj, vice presidente di Ford Europa con responsabilità per lo sviluppo del prodotto. È uno dei padri della nuova Fiesta, della quale parla come di una figlia. Anche l'Ovale Blu deve fare i conti con la decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Unione Europea: «Uno dei problemi è il tasso di cambio – spiega il top manager – perché la sterlina è già scesa del venti per cento. Abbiamo calcolato che questo effetto inciderà per seicento milioni di dollari sul bilancio di quest'anno».

Però...?
«Però, ad esempio, abbiamo un mercato interno stabile. Anzi, per marzo prevediamo una forte crescita».

E poi?
«E poi abbiamo una gamma forte e siamo il primo marchio per quanto riguarda i veicoli commerciali. Per non parlare dell'andamento delle vendite dei modelli ad alte prestazioni: dalla Mustang alla Focus RS fino alla Focus ST alle quali aggiungiamo adesso anche la nuova Fiesta ST».

Gli ottimi risultati di Ford in Europa nel 2017 si basano questi due elementi?
«Non solo. Si fondano anche sulla preferenza che i clienti hanno per i modelli alto di gamma, come le versioni ST Line, Titanium e Vignale».

La versione Vignale di Fiesta è una delle novità...
«I clienti vogliono auto compatte perché offrono vantaggi in città, ma non vogliono rinunciare alle comodità ed ai contenuti tecnologici: una macchina piccola, ma non necessariamente a basso prezzo. E poi c'è anche la versione Active, rialzata di quaranta millimetri da terra».

L'Italia è sempre stato un mercato importante per Fiesta...
«Continuerà ad esserlo: è l'auto giusta per il vostro paese. Anzi: mi lasci dire che secondo me è la miglior compatta al mondo».

Quanto è vicino il futuro a guida autonoma?
«Il nostro obiettivo è portare su strada veicoli per uso professionale nel 2021. Per i clienti finali i tempi saranno più lunghi e dipendono da molte variabili. Molti governi accelerano e vogliono che la guida autonoma venga portata avanti nei loro paesi, anche per trasferirne i suoi vantaggi alla mobilità».

Il domani sarà elettrico?
«L'elettrico sarà parte del domani, sì. Ma ci saranno ancora i motori a combustione, inclusi quelli a gasolio. Il diesel ha subito un danno di immagine, ma è un'alimentazione ancora necessaria, ad esempio negli impieghi commerciali. Ed è anche pulito quando viene abbinato alle tecnologie giuste. Senza contare i costi di gestione, che sono sempre vantaggiosi».
 

 

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Martedì 23 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 12:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA