Francesco Calcara, brand development manager DS in Italia

Calcara (DS): «Vogliamo diventare un riferimento. La nostra storia comincia con la 2^ generazione di vetture»

di Mattia Eccheli
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PARIGI – Ds è il solo marchio premium francese, che in Italia ha puntato su Francesco Calcara, nominato da qualche mese brand development manager. Il 41enne romano sa cosa vuol dire lavorare con clienti di un certo tipo, visto che ha maturato molta esperienza lavorando anche per un marchio premium di proprietà tedesca .

Dove vuole portare Ds?
«Nei prossimi tre anni vogliamo affermarci come brand premium e diventare riferimento per quelli che non vogliono fare a meno della tecnologia, ma che apprezzano lo stile. Ci distingueremo per quello che nessun altro può offrire a questo livello: il gusto, il savoir-faire, il lusso e l'artigianalità francese».

Anche in Italia, che ha nell'artigianato e nello stile i suoi elementi di forza?
«Soprattutto in Italia. Perché gli italiani sanno apprezzare queste cose. Sono “valori” che condividiamo con i francesi, molto più che con i tedeschi».

E in termini di numeri?
«Quelli no, non posso proprio darli».

Mi accontento di quote o di percentuali di crescita...
«Si accontenta, eh?»

Faccio quello che posso...
«Mettiamola così: vogliamo triplicare la nostra penetrazione. Ma più di così...».

Con i nuovi modelli?
«Certo. In Europa, la vera storia di Ds comincia adesso, con la seconda generazione di vetture. La nuova Ds 7 Crossback sarà una di queste. Poi arriveranno altre auto, proprio nei segmenti di maggior interesse in Europa».

Cioè?
«Segmenti C e B Suv, quelli giusti per il nostro paese. Poi toccherà ai modelli più grandi».

Con tecnologie alternative.
«Esatto. La gamma Ds avrà una versione ibrida in quasi tutti i segmenti. Poi arriveranno anche i modelli elettrici».

State rivoluzionando la rete di vendita.
«Entro la fine del prossimo anno avremo una cinquantina di concessionari».

Tutti imprenditori già legati al gruppo?
«No. Questo è il punto. Ci sono aziende che hanno mandati di altri brand premium che vogliono anche il nostro. È un bel segnale».

Significa che già vi riconoscono come alto di gamma?
«Il cammino che abbiamo intrapreso è quello giusto. Almeno la metà dei nostri clienti sono già in target, come diciamo noi. Mi riferisco all’auto posseduta o all’estrazione sociale, ma c'è anche altro. Siamo l'unico brand europeo nato nel terzo millennio e puntiamo anche su servizi innovativi e personalizzabili come quelli del Only You».

Avete investito nella Formula E...
«Non potevamo non farlo. Siamo un brand del ventunesimo secolo e condividiamo con il campionato FIA quasi anche l'anno di nascita. È una competizione affascinante e innovativa non solo in termini di sostenibilità, un tema caro al gruppo. È anche una fucina tecnologica».

Per il trasferimento sulle auto di serie.
«Già. Non a caso Ds7 Crossback sarà poi disponibile come Plug-in, cioè E-tense a trazione integrale da trecento cavalli».

Mi convinca a comprare una Ds7 Crossback, anche se non proprio quella che ha scelto il presidente Emmanuel Macron per l'insediamento.
«Mi chiede di fare il venditore? La deve prendere perché è un C-Suv, ma è grande come un modello del segmento superiore e può venire equipaggiato con tecnologie che hanno i modelli D premium. Tipo le nuove sospensioni Active Scan, il sistema di guida semi-autonoma Connected Pilot o il Driver Monitoring che analizza le espressioni del viso per capire se uno è in grado di guidare o meno: una tecnologia che non ha nessuno. L’ho già convinta, vero?».
 

 

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Lunedì 12 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 10:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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