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C’è un sedile che scotta nel Mondiale F1. E’ quello della seconda Sauber Alfa Romeo che da tre anni appartiene ad Antonio Giovinazzi. Il 27enne pugliese si sente accerchiato e ancora non sa se il prossimo anno sarà tra i magnifici 20. C’è la fila di piloti, che vorrebbero quel sedile, alla porta del team Alfa Romeo e Giovinazzi si difende come può, isolandosi.
Antonio, manchi solo tu all’appello del mercato piloti 2022?
“Non posso farci nulla, se non rispondere con i risultati in pista. A Monza ho portato l’Alfa Romeo in settima posizione sulla griglia di partenza, potevo concludere la gara in zona punti, ma un contatto al via con la Ferrari di Sainz ha complicato da subito la mia gara e sono purtroppo finito 13°. Non voglo distrarmi, il mio compito è solo uno: concentrarmi per il prossimo GP”.
Ecco, Monza. Nel 2012 sbarcasti in Brianza per partecipare a un solo evento della Formula Abarth e…
“Era la mia prima corsa in assoluto su un circuito italiano, perché stavo partecipando al campionato F.Abarth in Cina grazie allo sponsor che mi ha sempre appoggiato in quella fase della mia carriera. Arrivo a Monza e mi ritrovo subito davanti ottenendo due vittorie su tre gare. Poi, sono tornato in Cina e ho vinto il titolo”.
Ogni anno hai sempre portato al team importanti punti, addirittura hai colto un quinto posto a San Paolo 2019, e nel confronto con il tuo compagno Raikkonen non hai mai sfigurato, Eppure…
“Nel 2019, ci ho messo un po’ ad ingranare dopo due anni in cui non avevo corso. E’ durissima adattarsi alle varie situazioni della F1, ma quando ci sono riuscito, non penso di aver deluso. Kimi mi è stato sempre di grande aiuto, l’ho studiato in tutto e per tutto in questi anni e i progressi che ho compiuto li devo a lui”.
A Monza si è tenuta la gara sprint il sabato e la qualifica al venerdì. Che ne pensi di questo format, discutibile, che avete già provato a Silverstone?
“Preferisco che la griglia di partenza del Gran Premio vero, quello della domenica, sia dettata dalla qualifica e non dall’ordine di arrivo di una breve gara. Per il momento questo format non mi ha convinto”.
Sperando che tu possa ancora far parte della F1 nel 2022, ti piacerebbe affiancarvi un programma di sviluppo della Ferrari Hypercar che debutterà nel Mondiale Endurance del 2023.
“Prima voglio mantenere il sedile in Alfa Romeo. Per quanto riguarda il mondo Endurance, ho disputato la 24 Ore di Le Mans del 2018 con una Ferrari GT ed è stata una esperienza unica che spero un giorno di poter ripetere, magari lottando per la classifica assoluta”.
Da qualche anno vivi a Montecarlo, fai spot pubblicitari. La F1 ti ha cambiato tanto?
“Sì sono nel Principato da 4 anni e certamente le cose hanno preso una strada diversa da prima, ma questo non vuol dire che io sia cambiato. Sono sempre il solito Antonio. Adesso mi riconoscono in tanti e quando torno a casa, in Puglia, è una festa continua, i bambini mi chiedono autografi, selfie, e cerco di accontentare sempre tutti”.