FE, a San Paolo Wehrlein (Porsche) si assicura la prima Pole della Stagione 11 davanti a Rowland (Nissan). Alle 18 l'ePrix
FE, Wehrlein (Porsche): «Grande novità la trazione integrale. Le gomme? Prevedo che molti finiranno per lamentarsi dell'usura»
FE, Wehrlein (Porsche): «Grande novità la trazione integrale. Le gomme? Prevedo che molti finiranno per lamentarsi dell'usura»
STOCCARDA - Oltre 33 miliardi di fatturato, 5,3 miliardi di profitti e per, la prima volta nella sua storia, oltre 300mila unità vendute. La Porsche ha battuto ogni record nel 2021 e sembra più che mai una corazzata inaffondabile, a tal punto che Oliver Blume ha annunciato che produrranno di nuovo le oltre 1.000 vetture affondate con il cargo Felicity Ace nell’Oceano Atlantico lo scorso I marzo. «Non sarà facile – afferma quello che dal 2015 è il ceo del costruttore di Zuffenhausen – con la crisi dei semiconduttori e delle materie prime, ma le sfide difficili ci piacciono, sono il nostro Dna». E c’è da credergli perché né la pandemia, né i problemi alla catena di fornitura sono riusciti a rallentare la Porsche che osserva con ansia l’evolversi della situazione geopolitica e bellica e si prepara a parare i contraccolpi sui programmi di produzione e sui costi dell’energia.
A tale scopo, ha già costituito una task force e prevede che, in taluni casi, i piani produttivi non potranno essere mantenuti, ma i profitti dovrebbero essere salvi grazie ad un’attitudine maturata nel tempo dando mai nulla per scontato e preparando in anticipo ogni possibile soluzione. «L’efficienza dei costi fa parte da sempre dei nostri programmi di gestione e di sviluppo. Per questo siamo sempre pronti ai cambiamenti. È sempre necessario andare alla ricerca di alternative, motivare i nostri dipendenti e trovare nuove idee di business come l’e-bike, un settore che sta crescendo moltissimo e presto varrà miliardi. Vogliamo condurre Porsche – afferma Blume – con ambizione, sostenibilità e flessibilità». E l’ambizione è rappresentata nel mantenere anche negli anni a venire un margine del 15% e di procedere senza soste verso l’elettrificazione.
«Presto vedremo la nuova Macan elettrica, anche la nostra icona 911 diventerà ibrida e a metà decennio sarà elettrica anche la nuova 718. Vogliamo farne la migliore auto sportiva elettrica del suo segmento e continueremo a sviluppare auto elettriche che siano autenticamente Porsche. Non faremo mai modelli per fare concorrenza ad altri, ma sempre per mantenerci sempre fedeli alla nostra filosofia in termini di prestazioni, guida, utilizzabilità ed esperienza».
Insomma, il punto di riferimento di Porsche è e rimarrà la Porsche stessa anche quando, stando alle previsioni, almeno l’80% delle sue vendite saranno elettriche entro il 2030 e contemporaneamente il bilancio di CO2 sarà nullo. Nel 2021 la quota di auto alla spina è stata del 40% e oltre la metà di queste è costituita da Taycan (41.300 unità) ad emissioni zero che nel 2025 già saranno il 50% delle vendite. L’elettrificazione dunque è la via maestra, ma non è l’unica, e proprio per una questione di sostenibilità e realtà. «Su strada ci sono 1,3 miliardi di auto dotate di motori a combustione interna e il numero è destinato ancora a crescere nei prossimi anni. Per ridurre la CO2 e proteggere le generazioni future dunque non basta solo concentrarsi sull’elettromobilità. Pensiamo che gli e-fuel siano necessari e che Porsche debba possedere una competenza elevata anche in questa tecnologia» è il ragionamento di Blume che ha fissato per la sua azienda altri due obiettivi fondamentali. Il primo è la quotazione in borsa che «eleverebbe il profilo di Porsche e la sua indipendenza operativa» mantenendo i legami industriali con il gruppo Volkswagen. Un esempio è già nelle batterie: la Cavallina ha acquisito la startup Cellforce Group e nel 2024 si farà da sola anche le celle. Il secondo è il ritorno in Formula 1. «La GT, le gare di durata con il programma LMDh e la Formula E saranno le tre dimensioni lungo le quali si svilupperà la nostra strategia per il motorsport per i prossimi anni. Nel frattempo osserviamo con interesse l’evoluzione dei regolamenti per la F1 che nel 2026 prevedono l’utilizzo di carburanti sintetici e una maggiore elettrificazione. Ci stiamo pensando – conclude Blume – ma non abbiamo ancora deciso».