Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci

Sticchi Damiani: «Fermare le Euro6 non ha senso. Bisogna avere il coraggio di fare scelte coerenti»

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

«Ogni volta che nelle città c’è un problema di polveri sottili, ci si accanisce sulle automobili e sul diesel perché è la cosa più facile e immediata. Può darsi che dia un attimo di sollievo, ma poi bisogna sperare che tiri vento o piova. Non può essere questo il modo per affrontare un problema che esiste». Non la manda a dire Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, che invia un messaggio chiaro a tutti i sindaci, in particolare a Virginia Raggi che ha deciso di fermare persino le automobili diesel Euro6, ovvero quelle appena uscite dal concessionario.

Sticchi Damiani, perché ogni volta che c’è un problema di inquinamento si prendono provvedimenti del genere?
«Si vorrebbe migliorare momentaneamente la situazione, ma non ci si rende conto che si crea un impatto fortissimo, non solo su chi deve muoversi in una città dotata di un sistema di trasporto pubblico incapace di supportare queste scelte, ma anche perché diminuisce il valore in mano a chi ha acquistato un’auto diesel di ultimissima generazione. È un danno grandissimo per le famiglie e per i romani, ma anche per le reti di vendita e di assistenza. Di fronte alla salute occorre il sacrificio di tutti: siamo proprio noi dell’ACI a dirlo per primi ed io stesso uso l’auto elettrica, ma occorre avere un approccio razionale con questi eventi».

Perché l’ACI e le altre associazioni interessate non provano a riportare su un piano di razionalità la questione proponendo soluzioni più sensate?
«ACI, Anfia, Unrae e Federauto hanno fatto sentire la loro voce in più occasioni. Questo non è un tema del governo, ma che riguarda le municipalità, che non considerano quanto il settore automotive sia molto importante per l’Italia: siamo un paese costruttore di auto e di componenti per costruttori stranieri. Questo non vuol dire che dobbiamo essere schiavi dell’auto e dell’inquinamento, vuole solo dire che la bomba inquinante non è il diesel bensì 14 milioni di auto Euro 0, 1, 2 e 3 ancora marcianti. Lasciare che circolino in periferia fermando le Euro6 a gasolio in centro significa chiudere gli occhi di fronte al vero problema. Allo stesso modo, è assurdo detassare le false auto storiche solo perché hanno tra 20 e 30 anni, ma che sono altamente inquinanti e insicure. Dobbiamo avere il coraggio di fare scelte coerenti».

Secondo lei, Raggi e altri sindaci sanno che le prime auto omologate Euro6D sono diesel?
«Questo non lo so. Io spero solo che la sindaca Raggi guardi con attenzione al problema. C’è bisogno di un’azione coordinata tra governo e municipalità. In attesa di avere infrastrutture di ricarica e auto elettriche a prezzi concorrenziali, dobbiamo sapere che anche le auto tradizionali sono diventate sempre meno inquinanti e che non possiamo mettere in ginocchio le persone e pezzi di economia ».

Quale suggerimento darebbe alla sindaca?
«Dobbiamo trovare un modo per aggiornare il parco circolante senza criminalizzare il diesel, anche usato su usato, togliendo dalla strada le Euro 0, 1, 2 e 3. Bene dare il contributo per l’auto ecologica, ma quanti se la possono permettere per la città disponendo di un’altra tradizionale per viaggiare fuori città? Anche il bonus di 1.500 euro in biglietti per il trasporto pubblico a fronte della rottamazione senza sostituzione va nella direzione giusta perché occorre diminuire il circolante. Sarebbe tuttavia meglio mettere direttamente denaro nelle mani del cittadino. È importante che tutto questo sia fatto prima di tutto nella Capitale, ovviamente, dando uno stimolo al governo e alle altre città metropolitane».

La sindaca ha però annunciato di voler bandire il diesel a partire dal 2024.
«Sarebbe un grave errore. Con le ultime innovazioni, oggi la criminalizzazione del diesel è del tutto ingiustificabile: una diesel Euro6 inquina 28 volte in meno di una Euro1 e una Euro4 la metà di una Euro3. Cominciamo a ragionare da questi dati ed eliminiamo tutta l’enorme massa di auto vetuste e poi, eventualmente, le Euro4. Ma ora non è arrivato ancora il momento. Dobbiamo dare la possibilità di fare un passaggio graduale sapendo che non è detto che le auto a benzina siano la soluzione del problema».
 

  • condividi l'articolo
Giovedì 16 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-01-2020 12:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
1 di 1 commenti presenti
2020-01-16 09:04:59
I soliti provvedimenti presi dagli incapaci. Del resto cosa ci si può aspettare da chi non crede nella scienza ?