Carlotta Benusiglio, stilista impiccata a Milano: assolto l'ex fidanzato Marco Venturi. La decisione della Cassazione

È stato rigettato il ricorso della Procura generale milanese, che aveva chiesto di annullare la sentenza di secondo grado

Carlotta Benusiglio, stilista impiccata a Milano: assolto in via definitiva l'ex fidanzato Marco Venturi. La decisione della Cassazione
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 18:55

Dopo quasi 8 anni, è stato assolto in via definitiva Marco Venturi che era accusato della morte dell'ex fidanzata, la stilista di 37 anni Carlotta Benusiglio, trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano la notte del 31 maggio 2016. Lo ha deciso la Cassazione che ha rigettato il ricorso della Procura generale milanese, che aveva chiesto di annullare la sentenza di secondo grado. Verdetto con cui era stata cancellata la condanna di primo grado a 6 anni per morte come conseguenza di stalking, anche se la Procura aveva insistito per l'omicidio, ipotesi anch'essa bocciata dalla Corte d'Appello.

Il ritrovamento

La 37enne fu trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio 2016. La schiena era appoggiata al tronco e i piedi toccavano terra. Dalle prime indagini è emerso che nelle ultime ore la ragazza aveva trascorso la serata fuori a bere insieme al compagno, Marco Venturi, con il quale aveva già un rapporto abbastanza tormentato.

Con il passare dei giorni, in seguito a ulteriori accertamenti, sono emersi anche episodi di stalking e lesioni da parte di lui nei confronti di Carlotta.

Il primo verdetto: suicidio indotto dal fidanzato

Sul caso, rimasto un giallo per anni, nel giugno 2022 era arrivato il primo verdetto: il gup Raffaella Mascarino aveva deciso che non si era trattato di omicidio, ma che la morte, suicidio o un atto dimostrativo finito in tragedia, era stata causata dall'ex compagno, che avrebbe sottoposto Benusiglio per due anni a vessazioni, fisiche e psicologiche, e minacce. Da qui la condanna a 6 anni per morte come conseguenza di condotte persecutorie.

La condanna cancellata 

La condanna, poi, è stata cancellata in secondo grado per il 47enne, difeso dal legale Andrea Belotti. La Corte (presidente Ivana Caputo) ha spazzato via con parole nette, in 175 pagine di motivazioni, l'ipotesi dell'omicidio, sempre sostenuta, invece, dalla famiglia della stilista coi legali Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, ma anche l'accusa di stalking a carico dell'ex compagno. Neppure dalle «informazioni più interessatamente colpevoliste», scrive la Corte, è «possibile desumere che Carlotta Benusiglio fosse persona “succube” al volere altrui, né di Marco Venturi, né degli altri con cui, in concomitanza temporale, intratteneva relazioni». Per i giudici, i due trascorsero assieme «volontariamente e consensualmente» quella nottata, in giro per locali, «culminata con un litigio di coppia», uno dei tanti, e poi col suicidio della donna. 

Le proteste della sorella

«Giuro non ho parole, questa sentenza è un insulto non solo a Carlotta ma a tutte le donne picchiate, maltrattate e stalkerizzate. Ingiustizia è stata fatta. E io tutto questo non posso e non voglio permetterlo. Dicono di denunciare, si parla di scarpette rosse, panchine, ma poi a conti fatti, se i giudici stessi non applicano le pene io non so più che pensare», le parole della sorella Giorgia, che ha sempre sostenuto la colpevolezza dell'ex fidanzato. «Carlotta aveva denunciato più e più volte, aveva referti ospedalieri per le ripetute percosse, foto, addirittura una sotto cartella nel suo computer denominata MV Marco Venturi, dove c'erano schreenshot di messaggi con tanti di minacce, foto con pestaggi, screenshot di telefonate continue, ci sono messaggi scambiati tra i due dove lui si scusa per averla massacrata, persone che raccontano di aver assistito alle persecuzioni, di pestaggi, io stessa l'ho accompagnata in ospedale per le botte subite», racconta la donna.

L'ipotesi di omicidio

La Procura generale, sulla base del ricorso della Procura, aveva insistito per la richiesta di 30 anni per omicidio volontario. Per l'accusa, la donna, dopo l'ennesima lite, sarebbe stata strangolata dal 47enne, il quale poi avrebbe inscenato il suicidio. «È illazione - si legge nelle motivazioni dei giudici - che il Venturi attraversi la carreggiata, si fermi ad aspettarla e i due fidanzati si “fronteggino” in un ultimo fatale scontro». 

La sentenza ribaltata

Lo scorso ottobre è stato tutto completamente ribaltato. Nonostante la procura generale avesse insistito con la richiesta di una condanna a 30 anni per il reato di omicidio volontario (ipotesi strangolamento), Marco Venturi è stato assolto da tutti i capi di imputazione, compreso lo stalking, perché «il fatto non sussiste». Per alcuni episodi legati allo stalking, invece, è scattata la prescrizione. «Speriamo solo che Carlotta non veda», queste le parole della famiglia, sconvolta dalla sentenza, che ha fin da subito annunciato il ricorso in Cassazione. Oggi è arrivata l'assoluzione definitiva. 

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