Matthias Müller, Ceo del Volkswagen Group e membro del board di Porsche SE

Matthias Müller: «Primi a Le Mans, un trionfo eterno. Corsa fantastica, qui siamo a casa»

di Matthias Müller
  • condividi l'articolo
  • 1

WOLFSBURG - La prossima 24 Ore di Le Mans potrebbe essere davvero difficile, per Porsche, e per tutte le altre case automobilistiche che non sono Toyota. Non scorderò mai gli ultimi minuti della 24 Ore dell’anno scorso. Avevamo assistito alla gara trepidanti dai box e, fino a cinque minuti prima della fine, pensavamo che Porsche, con la 919 Hybrid, avrebbe tagliato il traguardo al secondo posto. Ed invece la Toyota n.5, al comando per tutta la gara, si è fermata sul rettilineo di arrivo al penultimo giro. E così, davanti a più di 260.000 spettatori, Porsche si è aggiudicata la 18esima vittoria a Le Mans. In quel momento, la gioia si è mescolata con la delusione dei colleghi giapponesi. Porsche non avrebbe voluto vincere così.
 

 

Ora, dopo un anno, penso che gli sportivi crescano anche grazie a queste esperienze. Le sconfitte possono stimolare energie incredibili. Aiutano a conoscere i propri punti di forza, e a ritrovare lo sprint per ripartire. Si sa che ogni competizione ha luogo, prima di tutto, nella propria testa. Perciò quest’anno Toyota dovrebbe avere una motivazione in più e molto speciale. Una competizione automobilistica, che viene disputata per tutto un giorno e una notte contro concorrenti fortissimi, non si vince per caso.

La 24 Ore di Le Mans è la corsa più ambita del mondo; piloti, tecnici e vetture arrivano al proprio limite. Tutto dipende da una perfetta preparazione, da una buona forma fisica, da una conoscenza puntuale della vettura e dalla stretta collaborazione con i migliori ingegneri e meccanici del proprio team. Ma soprattutto dalla massima concentrazione. Questo l’ho imparato durante le innumerevoli ore che ho passato nei box o nei paddock. E dalle conversazioni con mio padre, che negli anni Cinquanta era direttore di gara del circuito di Sachsenring a Zwickau.
Molte Marche del nostro Gruppo hanno una lunga storia nel World Endurance Championship (WEC) e nella 24 Ore di Le Mans. Audi e Porsche hanno percorso migliaia di chilometri su questo circuito. Entrambi hanno scritto la storia del motorsport a Sarthe. Anche altre Marche del Gruppo quali Bugatti e Bentley hanno festeggiato dei trionfi a Le Mans.

Tanto è vero che modelli come la Bentley Arnage o la Mulsanne hanno preso il nome proprio dalle curve leggendarie di questo circuito. Non è eccessivo affermare che la 24 Ore di Le Mans plasma l’identità di una marca.
Eppure il motorsport è molto più di uno strumento di marketing. Nel gruppo Volkswagen abbiamo un principio: tutto ciò che viene utilizzato sulle vetture da gara, deve avere un utilizzo sulle vetture da strada per i nostri clienti. Le competizioni di durata del WEC offrono a questo proposito un banco di prova ideale. Queste gare sono test estremi che richiedono il massimo della qualità e della resistenza dalle nostre vetture. Le tecnologie vengono messe alla prova sotto le condizioni più difficili. Penso sempre che le nostre vetture siano come dei laboratori dove testiamo le innovazioni del futuro.

La lista delle tecnologie sperimentate a Le Mans è lunga: nel 2006 l’Audi R10 fu la prima vettura a vincere con un motore Diesel, l’inizio di una storia di successo del TDI nel motorsport. E sempre un’Audi vinse la gara nel 2012 con una vettura ibrida e stabilì nuovi standard per quanto riguarda l’efficienza e il rispetto per l’ambiente. Per esempio, l’alimentazione hybrid plug-in montata di serie sui modelli Audi e Porsche proviene dal motorsport.
Quindi, sebbene ci siano motivi molto pragmatici per partecipare alla 24 Ore di Le Mans non sono assolutamente comparabili con le forti emozioni e le grandi soddisfazioni che si provano sul circuito. La Le Mans era, è e rimane un mito. Esserci è un’esperienza indimenticabile. Vincere la corsa è un trionfo che dura in eterno. C’è un proverbio che dice «chi non perde mai non si merita la vittoria». Questo potrebbe favorire la Toyota quest’anno. Però si dice anche «che vinca il migliore», e Porsche ha delle chance molto buone…
 

 

 

  • condividi l'articolo
  • 1
Venerdì 16 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 20:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti