LOS ANGELES - Bella e indipendente. Così si potrebbe sinteticamente definire la nuova Porsche Cayman, una delle debuttanti più attese al Salone di Los Angeles, che abbandona definitivamente l'etichetta di Boxster con il tetto per esibire uno stile e una personalità del tutto autonomi. Imponendosi, a nostro avviso, come una delle più riuscite realizzazioni del Centro stile di Zuffenhausen, elegantemente aggressiva, equilibrata nelle proporzioni, impreziosita da alcuni dettagli come lo spoiler posteriore perfettamente integrato nella carrozzeria, del tutto immune da qualsiasi tentazione di esibizionismo muscolare.

Scelta mirata. La decisione di puntare su Los Angeles per la prima mondiale di un modello così importante si giustifica con il fatto che gli Stati Uniti, e su tutti la California, restano il mercato più importante per il prestigioso costruttore tedesco, grazie alle 28.226 unità consegnate tra gennaio e ottobre, in crescita del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Un primato che peraltro la Cina, cresciuta nei dieci mesi con un tasso più che doppio a 26.349 vetture vendute, potrebbe mettere in discussione - se il differenziale resterà agli stessi livelli - già l'anno prossimo.

L'evoluzione. Il progetto della nuova Cayman non si è ovviamente fermato alle apparenze. La vettura è diventata più leggera, più potente e al tempo stesso più efficiente rispetto alla generazione precedente. Grazie all'innovativa carrozzeria in costruzione leggera il peso è diminuito in media - a seconda dei livelli di equipaggiamento - di 30 kg, mentre i consumi e di conseguenza le emissioni di CO2 sono calati del 15% nonostante la più elevata potenza erogata dai propulsori.

La spinta. Proprio i motori sono stati oggetto di un'approfondita rivisitazione allo scopo di esaltare contestualmente le performance stradali e quelle ambientali. Sia la Cayman, sia la Cayman S - entrambe a trazione posteriore - dispongono di un 6 cilindri con la consueta architettura Boxer. Il 2.7 della Cayman eroga 275 cv ed è abbinato di serie a un cambio manuale a 6 marce che in opzione può essere sostituito da un automatico doppia frizione PDK a 7 rapporti. Quest'ultimo vanta una velocità massima leggermente inferiore (264 contro 266 km orari) a vantaggio di una superiore efficienza, testimoniata dai 180 g/km di CO2 contro i 198 della vettura con cambio manuale. Le stesse alternative di trasmissione sono disponibili sulla Cayman S con il 3.4 da 325 cv: in questo caso le velocità di punta sono di 283 km all'ora per il cambio manuale e di 281 per il PDK, mentre le emissioni di CO2 si attestano rispettivamente a 206 e 188 g/km.

Il comfort. L'abitacolo, com'è consuetudine per le Porsche a 2 posti, è avvolgente e accogliente come un rassicurante bozzolo. Benché profondamente ridisegnata, la strumentazione ha mantenuto lo stile funzionale e rigoroso, accompagnato dalla razionale e intuitiva disposizione dei comandi. Tra gli equipaggiamenti inediti spiccano un impianto hi-fi ad alte prestazioni con 12 altoparlanti realizzato specificatamente dalla Burmester per la Cayman, oltre al controllo adattativo della velocità con mantenimento automatico della distanza di sicurezza e all'«Entry drive» che consente l'accesso e l'avviamento senza chiave della vettura.

L'offerta. In attesa di poter valutare su strada l'attendibilità delle promesse della Porsche, che garantisce l'eccellenza dinamica della nuova Cayman esaltandone il surplus di agilità e stabilità assicurato dal passo allungato, sono già stati definiti i listini della new entry che in Europa sarà disponibile da febbraio mentre negli USA verrà commercializzata due mesi dopo. Un piccolo ritardo, ampiamente compensato dalla differenza di prezzo a tutto vantaggio - come è consolidata consuetudine per le vetture di qualsiasi marca - della clientela americana. La quale potrà acquistare la Cayman a partire da 52.600 dollari, mentre l'acquirente italiano dovrà mettere in preventivo almeno 53.075 euro nel caso della Cayman, che diventano 66.300 per la più potente S.