
10 anni di FE, l'elettrico corre con la terza generazione. Da Pechino 2014 al nuovo Mondiale nella città, ma Italia non c'è
La Formula E e i suoi primi dieci anni, tra successi, ricerca, business, sostenibilità e voglia di futuro. E' tempo di bilanci per l'altro circus della velocità, quello all'insegna dell'elettrico voluto dall'ex direttore generale della scuderia Ferrari e presidente della Fia Jean Todt, che durante una cena a Parigi nel 2011 con Antonio Tajani e Alejandro Agag espose l'idea di una categoria riservata a vetture alimentate a batteria, che gareggiassero in circuiti cittadini situati tra le strade delle più grandi città del mondo, in modo da promuovere la diffusione e lo sviluppo delle energie alternative e innovative. Il tutto con l'obiettivo di testare nuove tecnologie da utilizzare poi dall'industria delle quattro ruote, chiamata trasformarsi sempre più nell'elettrico nonostante le resistenze del mercato soprattutto nell'ultimo periodo e la crisi generale dell'automotive. E così dagli annunci si è passati ai fatti nel giro di due-tre anni, con l'accensione del primo semaforo verde per l'inizio ufficiale del campionato avvenuto con l'E-Prix di Pechino 2014, prima gara della stagione 2014-2015.
Un campionato quello della Formula E che se proprio non è riuscito a scardinare i cuori degli appassionati del mondo dei motori e delle corse, ha comunque dato soddisfazioni e risultati in termini di evoluzione tecnologica delle monoposto, dall'ormai preistorica Gen1 alla velocissima ed efficientissima Gen3 Evo di questa stagione con vista sulla Gen4 prevista per il Mondiale elettrico 2026. I numeri sono i migliori testimoni della crescita tecnologica della Formula E dalla fondazione ad oggi. In dieci anni ci si è mossi da vetture che non riuscivano a completare la distanza di gara a batterie la cui capacità risulta persino eccessiva rispetto alle reali esigenze. Nel dettaglio, si è passati da 28 a 50 kWh di capacità con la Gen3, di cui però in gara vengono utilizzati sistematicamente meno di 40 kWh. Il tutto mentre in parallelo la potenza massima sale da 200 a 350 kW. La Gen3 Evo del campionato attuale è in grado di accelerare di 1 secondo più velocemente rispetto alla precedente: riesce a scattare da 0 a 100 km/h in 1,86 secondi. Si tratta di una prestazione superiore del 30% rispetto a un'attuale auto di Formula 1, e del 36% rispetto alla Gen3. Dal punto di vista sportivo la serie prevede l'assegnazione di due titoli, uno riservato ai piloti ed uno ai team. Il campionato si compone di 12 team, ognuno dei quali fa competere due piloti, con a disposizione quattro vetture per scuderia.
Per quanto riguarda le prime quattro stagioni, la durata della batteria ha permesso di disputare circa metà gara, obbligando i piloti ad un cambio di vettura durante la gara. A partire dalla quinta, la nuova batteria permette di disputare l'intero E-Prix con una vettura. Il primo campionato della stagione 2014-15 è stato vinto dal pilota brasiliano Nelson Piquet Jr sulla Spark-Renault SRT 01E, mentre l'ultimo Mondiale elettrico (2023-24) è stato conquistato dal tedesco Pascal Wehrlein su Spark-Porsche 99X Electric. Intanto l'undicesima stagione della Formula E è già partita lo scorso 7 dicembre in Brasile: pronte a darsi 'battaglia', 11 scuderie e 22 piloti per conquistare il titolo di Campione del Mondo. Le gare avranno luogo su 11 tracciati cittadini, distribuiti in tutto il mondo: San Paolo, Città del Messico, Jeddah, Miami, Monaco, Tokyo, Shangai, Jakarta, Berlino e Londra.
Tra le principali novità nel calendario, la decisione di non correre più in Italia, dopo l'uscita di scena di Roma e Misano: 16 gare, con inizio a San Paolo, e finale il 26 e 27 luglio, con il doppio round di Londra. In pista, le debuttanti monoposto Gen3 EVO. Diverse le migliorie, a cominciare da una migliore accelerazione, grazie all'implementazione della trazione integrale, che sfrutterà meglio i due motori elettrici equipaggiati dalle vetture. Si attende invece nel 2026 il debutto della Gen4, di cui sono già state assegnate le forniture. Il motore elettrico anteriore sarà di manifattura Marelli e potrà essere sfruttato anche in fase di spinta, abbracciando a pieno la trazione integrale. La potenza massima salirà così a 600 kW, un salto notevole rispetto ai 350 kW della Gen3 e soprattutto rispetto ai 200 kW della prima generazione.