La Toyota GR010 numero 8 guidata da Hartley/Buemi/Hirakawa che ha vinto la novantesima edizione della 24 Ore di Le Mans davanti all'altra vettura gemella di Lopez/Kobayashi/Conway

24 Ore di Le Mans, doppietta Toyota, Jota vince nella LMP2 e tra le GTE la Porsche di Bruni davanti a due Ferrari

di Nicola Desiderio
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Toyota vince la novantesima edizione della 24 Ore di Le Mans con una doppietta attesa, ma che su una gara così lunga e difficile non è mai scontata. A tagliare per prima la bandiera a scacchi è stata la numero 8 guidata dal neozelandese Brendon Hartley che aveva conquistato la pole position e ha come compagni di squadra lo svizzero Sebastien Buemi, al suo quarto trionfo a Le Sarthe, e Ryo Hurakawa che era invece all’esordio. Seconda la GR010 numero 8 di Mike Conway, Kamui Kobayshi e Jose Maria “pechito” Lopez che l’anno scorso aveva vinto e quest’anno ha la consolazione di aver fissato il record della gara (giro 371 in 3’27”748).

Le due Toyota, alla quinta affermazione di fila, hanno semplicemente dominato la gara dal primo all’ultimo giro alternandosi alla testa a seconda dei pit stop, talvolta in tandem a distanza di 2-3 secondi. Il punto di svolta è arrivato nella notte quando la numero 7 ha avuto un problema al sistema ibrido che è stato risolto, per fortuna, con un semplice reset, ma che ha scavato un buco di una tornata che, pur andando lentamente a decrescere, non è stato più colmato fino al giro 380, l’ultimo prima che scoccassero le ore 16.

Anche per Brendon Hartley è la quarta affermazione a Le Mans, una di queste conquistata nel 2017 con la Porsche 919. Dietro le due imprendibili giapponese, gran bella figura ha fatto la Glickenhaus che ha portato una vettura sul podio (la numero 709 guidata da Westbrook/Briscoe/Mailleux) e tutte e due al traguardo al suo secondo anno di partecipazione. Una vittoria che è anche un po’ italiana visto che la vettura è stata sviluppata e costruita dalla Podium, una giovane e brillante azienda con sede in Val d’Aosta. Poco fortunata invece la corsa dell’unica Alpine in gara nella classe Hypercar, afflitta da molteplici problemi che l’hanno relegata al 23° posto finale a 19 giri dal vincitore.

Senza storie anche LMP2 dove si è imposta la Oreca del team Jota con la numero 38 guidata da Gonzales, Stevens e dall’ex campione di Formula E, Antonio Felix da Costa, che ha condotto la gara dal primo all’ultimo giro e ha visto l’altra vettura (numero 28, di Rasmussen/Jones/Aberdein) terminare al terzo posto di categoria colorando di nero e verde il podio della classe LMP2. Splendido l'esordio della Oreca numero 9 del team italiano Prema, capace di arrivare secondo alla prima Le Mans con il terzetto Kubica/Colombo/Delétraz. Buono anche il debutto di Sebastien Ogier. L’otto volte campione del mondo del WRC ha portato la vettura della Richard Mille, insieme a Charles Milesi e alla Lilou Wadoux, al nono posto di categoria. 

Porsche si prende la vittoria tra le GTE Pro con la 911 RSR numero 91 ufficiale di Kevin Estre, Richard Lietz e Gianmaria “Gimmi” Bruni che hanno avuto ragione della Ferrari 488 numero 51, vincitrice lo scorso anno, guidata da Alessandro Pier Guidi, David Serra e James Calado e la numero 52 di Molin/Fuoco/Rigon. Le auto del Cavallino, gestite come sempre dalla AF Corse, hanno colorato di rosso la base del podio di categoria segnando l’addio della 488 GTE in vista dell’arrivo della 296 e della Hypercar con la quale la Ferrari tornerà nel 2023 a competere a Le Mans nella massima categoria dopo 50 anni.

Clamorosa la debacle delle due Chevrolet Corvette C8.R, visto la netta superiorità mostrata sin dalle prove. Dopo infatti aver conquistato la prima fila nelle qualifica, avevano condotto la gara senza sforzo. Già nella sera tuttavia la numero 63 di Garcia/Taylor/Catsburg ha incominciato a manifestare problemi a freni e sospensioni che l’hanno attardata. Il crollo è avvenuto tuttavia intorno alla 18^ ora quando, nel giro di qualche minuto, le avarie hanno portato al ritiro definitivo della vettura e all’uscita di scena “cruenta” – ma senza alcun conseguenza per i piloti – della numero 64 di Sims/Milner/Tandy, spinta fuori sul rettilineo Mulsanne dalla Oreca numero 83 della AF Corse guidata da François Perrodo, facoltoso gentleman driver francese originario di Singapore e vincitore lo scorso anno a Le Mans con una Ferrari 488 nella classe GTE Am.

In tale categoria quest’anno si è imposta l’Aston Martin AMR Vantage numero 33 della TF Sport guidata da Sørensen/Keating/Chaves. Con il successo odierno (che dà il doppio dei punti delle altre 5 gare del campionato WEC), il trio della Toyota sale a 78 punti, a soli 3 punti dall’equipaggio Alpine composto da Vaxivierre/Negrao/Lapierre mentre la Toyota, con la doppietta odierna, balza al comando con 103 punti. Prossima tappa del campionato è la 6 Ore di Monza, prevista per il 10 luglio. Ma già da oggi inizia il conto alla rovescia per la prossima edizione della 24 Ore di Le Mans che sarà quella del centenario e vedrà l’arrivo nella massima categoria anche di Peugeot – attesa al debutto proprio a Monza con la 9X8 – con Cadillac, Porsche e soprattutto della Ferrari con la sua Hypercar. Ancora più ricca si annuncia l’edizione del 2024 con Lamborghini e Alpine, con la possibilità che della partita siano anche BMW, Acura (Honda) e anche altri costruttori.

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Domenica 12 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2022 08:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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