LE MANS - È duello tra Audi e Porsche alla 24 ore di le Mans e dopo 6 ore è quest’ultima a condurre la gara con la numero 17 guidata da Mark Webber che precede la R18 e-tron quattro n° 9 di René Rast e la n° 7 di Fassler seguite dalle altre due 919 Hybrid con al volante Romain Dumas (n° 18) e Niko Hulkenberg (n° 19).
Più distanziata l’altra Audi n° 8 di Oliver Jarvis che è incappata in un incidente obbligando la direzione di gara a tenere per un’ora la safety car.
Lontane le giapponesi, le tedesche non si mordono. Fuori dai giochi le due Toyota che continuano la gara al loro ritmo, ma senza mai riuscire ad impensierire le avversarie tedesche le quali, da brave cugine, stanno aspettando e si amministrano al meglio per arrivare alla fine della gara e giocarsi la vittoria al momento opportuno.
Competitive le due Rebellion che stupiscono per le velocità di punta nell’ordine dei 340 km/h sul rettilineo del Mulsanne, grazie evidentemente alle prestazioni del V6 biturbo AER del quale sono equipaggiate. Procedono invece a ritmo notevolmente ridotto le tre Nissan GT-R LM Nismo, ma a loro merito va detto che sono ancora tutte in gara e i suoi piloti, per quanto in larga maggioranza giovani ed inesperti, stanno amministrando con saggezza i mezzi, soprattutto considerando che sono ancora 54 su 56 le auto presenti sul tracciato, segno che il ritmo non è stato particolarmente serrato.
LMP2 in mano Nissan, lotta Aston-Corvette tra le GT. Nella LMP2 sono tre Oreca Nissan di tre team diversi di fronte a tutti: la n° 47 di Howson-Bradley-Lapierre della KCMG, la n° 46 di Thiriet-Badeyy-Gommendy della Tds Racing e la n° 48 di Chandhok-Patterson-Berthon della Murphy Prototypes, senza contare che ben 9 sulle prime 10 sono motorizzate con il V8 Nissan.
È invece battaglia tra Chevrolet e Aston Martin nella GTE Pro con la Corvette C7R di Gavin-Miller-Taylor che si alterna alla Vantage V8 di Rees-Macdowall-Stanaway attraverso bei duelli, sicuramente la cosa migliore di questa Le Mans vissuta altrimenti all’insegna della tattica e dell’attesa. Rimane attardata invece la Ferrari: la n° 51 di Bruni-Vilander-Fisichella è solo 7ma nella propria classe mentre si difende meglio al quinto posto la rossa n° 71 di Rigon-Calado-Beretta.
L’Aston Martin domina anche nella GTE Am con l’equipaggio n° 98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda. E pensare che il papà Niki una volta aveva definito il figlio Mathias “un pilota mediocre”. Magari non diventerà un campione di Formula 1, ma per ora si sta comportando egregiamente.