Nella foto, la Haas senza lo sponsor Uralkali e guidata da Schumacher

A rischio il sedile del russo Mazepin nel team americano Haas. E si fa il nome di Giovinazzi...

di Massimo Costa
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La Haas rompe con Nikita Mazepin? Lo scenario è molto plausibile, in conseguenza dell'attacco russo all'Ucraina. Quella americana è la squadra di Formula 1 più influenzata dai venti di guerra, visto il legame con lo sponsor Uralkali portato in dote da Dmitry Mazepin per garantire un sedile al figlio Nikita. Adesso tutto rischia di saltare: venerdì la VF-22 ha completato i test di Barcellona con una livrea senza il nome dello sponsor e la bandiera russa, scelta opportuna, mentre la prossima settimana, ha spiegato il team principal Gunther Steiner, saranno valutati tutti gli aspetti legali. Il contratto con Uralkali potrebbe essere risolto, anche di fronte alle sanzioni internazionali applicate alla Russia, e la Haas dovrebbe così affidarsi a un altro pilota. Forse già dalle prossime prove in Bahrain.

Il primo nome da considerare, ha sottolineato Steiner, sarebbe Pietro Fittipaldi. In qualità di riserva designata, il brasiliano è stato chiamato a gareggiare già a fine 2020, nei Gran Premi di Sakhir e Abu Dhabi, al posto dell'infortunato Romain Grosjean. Fittipaldi nel 2021 è rimasto in panchina, ma nei test di Yas Marina a dicembre ha rimpiazzato lo stesso Mazepin, positivo al COVID-19. "Pietro è sempre stato vicino a noi, qualora fosse servito un sostituto per via del Covid. Conosce la scuderia e la macchina: non ci sarebbe nessuno più adatto di lui nel prendere il volante da un giorno all'altro", ha sottolineato il manager altoatesino. Ma sul tavolo ci sono altre ipotesi interessanti: una su tutte, quella del nostro Antonio Giovinazzi. In virtù della collaborazione fra Haas e Ferrari, di cui è tornato ad essere riserva (in staffetta con Schumacher), l'italiano è disponibile in caso di necessità anche per le due formazioni clienti del Cavallino, compresa l'Alfa Romeo che lo ha schierato nel triennio 2019-2021. Giovinazzi è quindi freschissimo di F1, è sul pezzo perché continua a lavorare al simulatore e conosce la power unit di Maranello. Con la Haas ha già lavorato nel 2017, disputando alcuni turni di libere del venerdì.

Unico ostacolo, l'accordo siglato per correre in Formula E con il team Dragon, quantomeno perché ci sarebbero due concomitanze: nel weekend del 10 aprile, fra l'E-Prix di Roma e il Gran Premio d'Australia, e poi in quello del 3 luglio fra la tappa elettrica di Vancouver e il Gran Premio di Gran Bretagna. Ma la storia insegna che, in situazioni del genere, una soluzione si trova. Altre suggestioni? C'è l'usato sicuro Nico Hulkenberg, c'è l'altro ferrarista Robert Shwartzman (ma la nazionalità russa potrebbe essere un problema), o magari Oscar Piastri, campione F2 in carica: chissà se l'Alpine, che lo supporta, non drizzi le antenne e non tenti di "noleggiare" un sedile per il suo pupillo, invece di lasciarlo nel limbo del ruolo di collaudatore. La squadra francese già nei mesi scorsi si era detta aperta a prestare i talenti del suo vivaio alla concorrenza, senza preconcetti legati a differenti motorizzazioni.

Steiner, intanto, ha rassicurato che la Haas non verrebbe messa in pericolo dall'assenza di Uralkali: "Finanziariamente siamo ok, non c'è impatto sulla gestione del team e su come abbiamo programmato il campionato. Ci sono altre vie per ottenere il budget e da questo punto di vista non ci sono problemi". Il che dovrebbe spingere verso una scelta di qualità, per l'eventuale alternativa a Mazepin. O così ci auguriamo.

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Lunedì 28 Febbraio 2022 - Ultimo aggiornamento: 02-03-2022 10:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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