La Glickenhaus 007 LMH di Romain Dumas in azione durante le qualifiche della 6 Ore di Monza

Alla 6 Ore di Monza, pole della “italiana” Glickenhaus e dominio Ferrari tra le GT

di Nicola Desiderio
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Sarà una prima fila (quasi) tutta italiana quella che oggi darà il via alla 6 Ore di Monza. La pole position assoluta infatti è stata conquistata dalla Glickenhaus 007 LMH (1:35.416) guidata da Romain Dumas e, per l’occasione, verniciata di azzurro, mentre per le vetture derivate dalla serie la Ferrari ha ottenuto i migliori tempi. La vettura americana, sviluppata in Italia dalla Podium Advanced Technology di Pont-Sant-Martin, ha avuto ragione della Toyota GR010 guidata da Brendon Hartley (1:36.335) e della Alpine di Nicola Lapierre (1:36.489). Solo quinta la Peugeot 9X8 guidata da Gustavo Menezes (1:37.253), al debutto assoluto mentre l’altra, guidata da Mikkel Jenssen partirà dal fondo dello schieramento per un guasto che l’ha fermata proprio quando era lanciata per fare il tempo. Di fronte al ceo di Stellantis, Carlos Tavares, e al capo del brand Peugeot, Linda Jackson, le hypercar francesi hanno tuttavia mostrato ottime prestazioni nel corso delle tre sessioni di prove libere e fatto vedere che la scelta di fare a meno dell’ala posteriore non è un handicap, anzi.

Le 9X8 infatti, al contrario di quello che ci si aspettava, sono state le più lente in rettilineo, con punte massime di 311 km/h contro i 317 km/h delle Toyota e gli oltre 324 km/h della Glickenhaus. Eppure le auto del Leone hanno fatto segnare i tempi migliori nel terzo settore, quello che comprende due lunghi rettilinei, ma anche una doppia curva impegnativa come la Ascari dove la deportanza è fondamentale. Il balance of performance (BoP) permette alla 9X8 di avere una potenza massima di 515 kW e di utilizzare il motore elettrico anteriore oltre i 150 km/h mentre la Toyota non può farlo prima di 190 km/h, ha 2 kW e un po’ di energia in meno da sfruttare per ogni stint di gara (905 MJ contro 909 MJ) a fronte di un peso inferiore (1071 kg contro 1079 kg). La Glickenhaus, dopo il bel terzo posto alla 24 Ore di Le Mans, ha sfruttato invece un BoP che le ha assegnato ben 533 kW e un peso di 1.030 kg, il minimo concesso dal regolamento. Il vantaggio di circa un secondo su Toyota e Alpine lo dice chiaramente e fa prevedere per l’hypercar statunitense un passo vincente anche per la gara.

Nella categoria GTE la Ferrari fa valere il fattore campo (anzi pista) conquistando la posizione migliore sulla griglia con la 488 di Alessandro Pier Guidi (1:45.270) e manca per 58 millesimi la doppietta. L’altra vettura del Cavallino infatti, guidata da Antonio Fuoco, si è vista precedere di un soffio dalla Chevrolet Corvette C.8R di Nick Tandy (1:45.234). Le vetture della AF Corse sembrano comunque aver capitalizzato al meglio, almeno in prova, i piccoli benefici in termini di BoP con un aumento di pressione di sovralimentazione di 0,06 atmosfere. I 3 litri in più nel serbatoio (95 contro i 92 accordati per la 24 Ore di Le Mans) possono permettere sulla carta un numero di soste inferiore. La Ferrari è riuscita ad imporsi anche tra le GTE-Am con la numero 85 con un risultato storico. La belga Sarah Bovy è stata infatti capace di mettere in fila tutti i colleghi maschi. Nella LMP2 il miglior tempo lo ha ottenuto la Oreca-Gibson di Filipe Albuquerque del team United Autosports (1:38.403) mentre la vettura della AF Corse, con al volante Alessio Rovera, ha ottenuto il quarto riscontro. Oggi la partenza è prevista per le ore 12 con previsioni che parlano di grande caldo.

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Domenica 10 Luglio 2022 - Ultimo aggiornamento: 12-07-2022 09:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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