Fernando Alonso festeggia la vittoria a Spa con i compagni di squadra Buemi (a sinistra) e Nakajima (a destra)

Alonso, prima da applausi. Debutto vincente nella 6 Ore di Spa al volante della Toyota

di Nicola Desiderio
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SPA-FRANCORCHAMPS - Debutto vittorioso per Fernando Alonso nel World Endurance Championship che ieri ha aperto la super stagione 2018-2019 con la 6 Ore di Francorchamps dove la Toyota ha conquistato una beneaugurante doppietta in vista della 24 Ore di Le Mans. Il pilota di Oviedo, insieme ai suoi compagni di squadra Buemi e Nakajima, ha vinto con relativa facilità sull’altra TS050 ibrida guidata dal terzetto Conway-Lopez-Kobayashi che aveva conquistato la pole position, ma era partita dalla pit lane dopo un giro per un’errata comunicazione da parte del team del numero di serie del misuratore di flusso del carburante.

Un cavillo burocratico, ma che ha costretto la vettura #7 a una gara di rimonta che l’ha portata a 30 minuti dalla fine a ridosso della #8 condotta in quel momento proprio dall’ex iridato di Formula 1. A quel punto ha prevalso la ragion di stato. Alle spalle della corazzata nipponica, si sono piazzate le due Rebellion spinte dal solo motore termico, ma quella guidata da Jani-Lotterer-Senna è stata squalificata per eccessivo consumo del fondo lasciando il gradino inferiore del podio all’equipaggio Beche-Laurent-Menezes.

La corsa è stata interrotta 4 volte dalla safety car per altrettanti incidenti tra i quali il più spettacolare è stato quello della Ford GT numero 66 di Tincknell che ha sbattuto sulla celebre curva Radillon de l’Eau Rouge proprio dove il giorno prima Pietro Fittipaldi era uscito con la sua SMP a oltre 280 km/h. Il brasiliano però, a differenza del britannico, ha rimediato fratture scomposte a entrambe le gambe e ne avrà per almeno 4 mesi. Nella LMP2 vittoria della G-Drive #26 guidata da Pizzitola, Rusinov e da Jean-Éric Vergne, attuale capoclassifica di Formula E e alla testa di un plotone di altri 7 piloti che corrono nel WEC così come nel campionato 100% elettrico, tra cui anche il vincitore assoluto della gara, Buemi.

Spettacolari i duelli tra le GTE che hanno visto l’affermazione nella categoria Pro della Ford GT #67 di Johnson-Mücke-Pla sulla Porsche 911 RSR #91 di Lietz e di Gianmaria Bruni e sulla Ferrari 488 GTE numero 71 di Bird-Rigon. Incoraggiante il debutto della M8 GTE (5^ e 8^) che segna il ritorno di BMW nel WEC dopo 7 anni, deludente quello delle Aston Martin Vantage AMR con motore AMG biturbo mentre le due “vecchie” Vantage aspirate hanno conquistato una perentoria doppietta tra le GTE-Am con la #98 ufficiale del trio Dalla Lana-Lamy-Lauda, campione del mondo in carica, che si è imposta di un soffio sulla debuttante #90 della TF Sport guidata da Alers Hankley-Eastwood-Yoluc. Il prossimo appuntamento e per il 17 giugno e per la 86ma edizione della 24 Ore di Le Mans.
 

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Lunedì 7 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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