Fernando Alonso sulla sua Alpine-Renault F1

Alonso, rientrato in F1 a 39 anni, sta perdendo il confronto con Ocon nel team Alpine: «E' più difficile di quanto mi aspettassi»

di Massimo Costa
  • condividi l'articolo

Quattro a uno in qualifica, quattro a due il confronto in zona punti. Esteban Ocon sta picchiando duro nei confronti di Fernando Alonso che in tutta la sua carriera mai si era trovato così in difficoltà con un compagno di squadra. Tornato in F1 con il team Alpine Renault quest'anno, dopo due stagioni trascorse in altri ambiti come il WEC, Indianapolis e la Dakar, il due volte campione del mondo spagnolo, prossimo a compiere 40 anni, probabilmente non pensava fosse così complicato trovare il giusto ritmo. Ma la Formula 1 non è una passeggiata, non è come guidare una Toyota LMP1 nel WEC o alla 24 Ore di Le Mans dove non c'erano avversari di pari categoria e tutto era maledettamente più facile. Che Alonso faticasse con le monoposto lo si era già intuito nel 2019 quando aveva clamorosamente fallito la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis, che invece aveva agevolmente conquistato nel 2017, lottando anche per il successo finale prima del ritiro per rottura del motore. Ma quattro anni fa, Alonso era allenatissimo, partecipava al Mondiale F1 benché con una McLaren-Honda in difficoltà e questo faceva la differenza.

Oggi, Alonso ha disputato cinque Gran Premi con l'Alpine-Renault ed ha ottenuto 5 punti contro i 12 di Ocon. La A521 sta deludendo le attese ed è lontana da McLaren e Ferrari, squadre con le quali lo scorso anno combatteva per il terzo posto nella classifica costruttori. "Forse ho trovato più difficoltà di quanto mi attendessi. Non che abbia dato per scontato che i risultati sarebbero arrivati in automatico, sapevo che bisognava prepararsi, le ore al simulatore e i test con l'auto 2018 sono state necessarie, ma sto faticando a tirare fuori il massimo potenziale dalla macchina", ha ammesso il due volte iridato. "Credo che dipenda dalla filosofia della squadra. Molti piloti al primo anno qui hanno sofferto. C'è un motivo, abbiamo qualche idea sulla causa, magari ci vorrà un po' più tempo. Credevo che in tre o quattro gare sarei stato al 100 per cento, ora penso ne servano otto o nove". C'è un aspetto tecnico che potrebbe aiutarlo, ovvero l'introduzione dal GP di Francia di un servosterzo modificato: "Spero mi permetta di sentire meglio la macchina", ha dichiarato Alonso. A sua giustificazione, le pochissime giornate di test pre campionato che stanno mettendo in difficoltà i piloti che hanno cambiato squadra come Daniel Ricciardo (dalla Renault alla McLaren) e Sergio Perez (dalla Racing Point alla Red Bull). Ma non Carlos Sainz, bravo ad adattarsi rapidamente alla Ferrari.

In attesa di risultati più vicini alle sue ambizioni, e dello sterzo aggiornato, Alonso si sta comunque divertendo: "Ad essere onesto, l'emozione è probabilmente superiore a quanto immaginassi. Mi godo davvero ogni giro in pista, così come la preparazione e le riunioni per parlare del set-up. Apprezzo cose che in passato ritenevo le peggiori del weekend. Ne sono sorpreso". Senza dimenticare che questo, da Alonso e dall'Alpine, è considerato un anno di transizione: "Vogliamo fare bene, ma allo stesso tempo dobbiamo prepararci a qualcosa di importante che può accadere in futuro", ha ricordato. Il riferimento va alla rivoluzione nel regolamento tecnico, sulla carta l'occasione giusta per sovvertire le attuali gerarchie in griglia.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 2 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 04-06-2021 15:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti