Alfa Romeo, Junior al posto di Milano sul navigatore. Burla della casa del Biscione dopo il cambio di nome del modello
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Milano diventa Junior, il Suv del Biscione appena nato cambia nome. È la prima elettrica di Alfa, c'è anche mild-hybrid
Michael Andretti è tornato sulla mancata acquisizione del team di Formula 1 Sauber Alfa Romeo. Il manager dell’omonimo team IndyCar, figlio del grande Mario, ha dichiarato che la trattativa non è naufragata per motivi economici, come riportato inizialmente, bensì da questioni di "controllo" della scuderia. La trattativa con Islero Investments SA, cui fa capo Finn Rausing del gruppo Tetra Pak, e Andretti si è conclusa con un nulla di fatto alla vigilia del GP degli USA di Austin. L’ex campione Champ Car ha spiegato i motivi della sua scelta: “Non bisogna credere alle voci che sono circolate, l’accordo non è saltato per motivi finanziari. Abbiamo rinunciato perché sono sopraggiunti problemi di gestione e controllo del team. Appena abbiamo notato che le condizioni sono mutate, abbiamo lasciato il tavolo delle trattative. Ho sempre affermato che entreremo in Formula 1 solamente se ci saranno le condizioni giuste e così non è stato”.
Dopo una deludente esperienza da pilota al volante della McLaren nel 1993, Andretti non è la prima volta che si affaccia nel Circus. In precedenza ci aveva provato tentando di acquisire la Force India e nel 2018 aveva sondato il team Haas. Conscio dal fatto che Liberty Media ha l’obiettivo di espandersi su suolo americano sia con nuovi GP (vedi Miami e l’ipotesi di un ritorno a Las Vegas) sia per quanto riguarda piloti e team a Stelle e Strisce, Andretti ha provato a cavalcare l’onda. “Speravo in un supporto da parte di Liberty Media, che però non c’è stato – ha ammesso amareggiato il figlio del grande Mario Andretti – sarebbe stato sicuramente un segnale importante. Ovviamente, qualora fossimo entrarti in Formula 1, avremmo portato sicuramente un pilota americano e Colton Herta sarebbe stata la figura ideale. Una cosa è certa: io non mi arrendo!”
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