L'Audi RS Q E-tron E2

Audi, la Dakar nel mirino. Ingolstad in F1 dal 2026 e c'è la nuova auto per vincere la maratona africana

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

Sul bel Danubio Blu non ci sono solo grandi città europee come Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado. Le sue acque bagnano infatti Ingolstadt e la vicina Neuburg. Nella prima c’è il quartier generale di Audi, nell’altra c’è l’Audi Sport, dove dal 2014 vengono sviluppate le auto più sportive dei Quattro Anelli e anche quelle da corsa. E proprio qui nascerà il sistema propulsivo ibrido che equipaggerà l’Audi di Formula 1 dal 2026. La casa tedesca ha infatti deciso – per dirla ancora una volta con i fiumi – di passare il Rubicone e, dopo aver vinto nei rally, nelle corse GT, di durata e nelle monoposto elettriche, entra nella massima categoria del motorismo sportivo che nei prossimi anni è destinata a fare da banco di prova per le tecnologie decisive: l’elettrificazione ancora più spinta e l’utilizzo di carburanti alternativi come i biofuel e gli e-fuel per arrivare all’annullamento totale della CO2 entro il 2030.

Una novità radicale per la casa dei Quattro Anelli che aveva in cantiere il ritorno nelle corse di durata, ma alla fine ha preferito affrontare nuove esaltanti sfide come la Formula 1 e il Rally Dakar dove lo scorso anno ha spiazzato tutti schierando sul deserto dell’Arabia Saudita la RS Q E-tron, un’auto a trazione elettrica che si è mostrata subito competitiva vincendo 4 tappe e arrivando 10 volte sul podio e arrivando con tutte e tre le vetture (7ma, 12ma e 57ma) al traguardo. E la sfida si rinnova con la RS Q E-tron E2, una sigla che vuol dire fondamentalmente evoluzione, ma anche storia perché E2 contraddistingueva la Quattro S1 che a metà degli anni ’80 lottò per il titolo mondiale rally e vinse tre edizioni di fila della Pikes Peak.

Evoluzione perché i tecnici tedeschi hanno mantenuto la base affidabile dando però al loro mostro un corpo più aerodinamico del 15% e, grazie ad un diverso utilizzo dei materiali compositi, più leggero di 70-80 kg in modo da allinearsi al limite minimo di regolamento, salito quest’anno da 2.000 a 2.100 kg mentre la potenza massima concessa di 288 kW è rimasta immutata. La RS Q E-tron appare più snella, quasi scollacciata nel mostrare senza ritegno le sue enormi ruote, con i suoi parafanghi ridotti per essere ali per volare sulle dune, ma soprattutto per essere più efficiente quando sfreccia a 170 km/h su sabbia e rocce, spinta dai suoi due motori elettrici derivati dalla Formula E. Un terzo è invece collegato esclusivamente al 4 cilindri 2 litri originariamente progettato per il DTM e che, una volta che la ricarica della batteria da 52 kWh sta calando, si avvia per produrre a bordo l’energia che serve per affrontare tappe di oltre 800 chilometri.

Il serbatoio da circa 300 litri sembra enorme, ma quello degli avversari supera i 500 litri e questo dice chiaramente che il prototipo tedesco è più efficiente del 40%. In più, quest’anno potrebbe essere impiegato, almeno in parte, un carburante bio o sintetico per abbassare ulteriormente l’impronta di CO2 della vettura.
Per migliorare l’efficienza, a Neuburg hanno lavorato anche sui dettagli. Ad esempio: il climatizzatore, il servosterzo e le ventole non sono sempre in funzione e si avviano solo quando servono mentre l’elettronica di controllo distribuisce al millisecondo la potenza e la coppia che servono senza sprecarne neppure una goccia. In questo modo, la RS Q E-tron dovrebbe risultare più efficace nei lunghi tratti ad alta velocità ed essere ancora più forte dove era già forte, ovvero sulle curve veloci, grazie al baricentro molto basso, e sulle dune dove i piloti possono gestire perfettamente l’erogazione dei motori senza doversi preoccupare del cambio, semplicemente perché i motori elettrici hanno bisogno di un solo rapporto.

La RS Q E-tron E2 ha anche un abitacolo più ampio, una plancia rivista per permettere un miglior controllo di tutte le funzioni ed è infine più facile da gestire in caso di foratura: per sollevarla ci sono i martinetti idraulici e, grazie al nuovo sistema di sblocco delle ruote di scorta, bastano meno di 2 minuti per ripartire. Naturalmente confermatissimo il dream team dei piloti formato da Mattias Ekström (2 titoli DTM e un mondiale Rallycross), Carlos Sainz (2 titoli mondiali rally e 3 Dakar) e da Stéphane Peterhansel detto “mister Dakar” per averne vinte ben 14 delle quali 6 in moto e 8 in macchina. Saranno loro a fare debuttare la RS Q E-tron E2 al Rally del Marocco il prossimo primo ottobre in vista dell’appuntamento alla Dakar per gennaio. Dopo i risultati dello scorso anno, l’obiettivo dichiarato è il podio, ma se porti la bandiera dei Quattro Anelli e ti chiami Audi non è concesso accontentarsi.

  • condividi l'articolo
Martedì 6 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 05-12-2022 18:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti