Di grassi festeggia la vittoria con tutto il team Audi

Di Grassi, primo trionfo del campione in carica dell'Audi: «La mia vettura è stata fantastica»

di Nicola Desiderio
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ZURIGO - Dopo 4 secondi, è arrivato finalmente il lieto pasto per Lucas di Grassi che, per la prima volta in questa stagione, può sedersi a capotavola di un E-Prix cogliendo a Zurigo la prima vittoria e dimostrando tutto il potenziale della sua Audi E-Tron FE04. «Finalmente ho vinto!» ha esultato il pilota brasiliano dopo aver firmato il suo successo con spettacolari burnout. «Questa vittoria ce l’avevo ormai sulla punta delle dita – ha continuato – ma mi era sempre sfuggita. Oggi ho fatto però un’ottima gara e sono super super felice! La macchina è stata molto veloce, in più abbiamo fatto un grande pit stop».

Di Grassi fa finta ovviamente di dimenticare i propri meriti: essere stato in testa per oltre metà dei 39 giri e aver chiuso con 7 secondi e mezzo di vantaggio e ancora il 2% di energia nella batteria. Numeri che fotografano la gara dell’auto più veloce del momento e gestita alla perfezione dal veterano della Formula E. Di Grassi è stato infatti nel 2012 il primo collaudatore ufficiale della categoria ad emissioni zero, che allora muoveva i primi passi dietro le quinte, e sarà ricordato anche come il vincitore del primo E-Prix della storia, quello di Pechino del 13 settembre 2014.

Oltre ad essere il campione in carica, è anche il pilota che ha conquistato in Formula E il maggior numero di gare (44) e punti: 593, con i 25 che ha conquistato a Zurigo, sua ottava vittoria, e che lo portano in classifica a 101, quota che lo catapulta in un colpo solo dal sesto al terzo posto. Con due round alla fine, Vergne a 163 punti è matematicamente imprendibile e anche scalzare dal secondo posto un pilota costante quanto coriaceo come Sam Bird (140 punti) sembra difficile, ma almeno l’onore del campione in carica è salvo dopo un inizio di stagione disastroso contraddistinto da zero punti nelle prime 4 gare. Ma chi è Lucas di Grassi? Innanzitutto un sudamericano con evidenti origini italiane. Il nonno emigrò partendo da Polignano a Mare, in provincia di Bari, e ancora oggi l’alfiere dell’Audi mantiene il doppio passaporto che lo lega al nostro paese.

Il brasiliano, che compirà 34 anni il prossimo 11 agosto, inizia dai kart per poi passare attraverso diversi campionati monomarca per approdare dunque nel magico mondo delle monoposto in GP2 dove, in 4 stagioni dal 2006 al 2009, conquista un 17°, un secondo e due terzi posti che gli valgono la stima prima del team Renault di Formula 1, del quale diventa collaudatore dal 2008, e poi del team Virgin che gli offre una macchina per la stagione del 2010 nel corso della quale riesce ad ottenere solo un 14° posto al Gran Premio della Malesia.

Gli anni successivi diventa tester per la Pirelli fino al 2013, anno nel quale entra nell’orbita Audi che lo arruola per il suo squadrone impegnato nel mondiale Endurance disputando quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans e ottenendo due terzi, un secondo e un quarto posto. Nel frattempo è già iniziata l’avventura in Formula E, con il team ABT, che poi sarebbe diventato Audi a tutti gli effetti, con un crescendo di risultati: terzo, secondo e finalmente primo nella stagione 3 conquistando quel titolo che quel disgraziato inizio gli ha già tolto virtualmente.
 

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Mercoledì 13 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2018 13:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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