E-Prix Roma, la battaglia nel silenzio. Due gare che possono dare un indirizzo decisivo alla Stagione 7

E-Prix Roma, la battaglia nel silenzio. Due gare che possono dare un indirizzo decisivo alla Stagione 7

di Nicola Desiderio
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Roma non lascia in tempo di pandemia e raddoppia le emozioni con due round che possono dare già un indirizzo alla stagione 7 della Formula E. L’incertezza e le sorprese tuttavia regnano sovrane in un campionato che può mettere in griglia 13 vincitori di E-Prix su 24 partenti e in testa alle classifiche un team e un pilota che mai prima d’ora si erano ritrovati a condurre. Nyck De Vries su Mercedes si presenta da leader a Roma con 32 punti, dei quali 29 conquistati al primo dei due round ad Ad-Diriyah con una corsa alla Lewis Hamilton: Superpole, giro veloce in qualifica e vittoria gestita facendo subito il vuoto. Sembrava di vedere le Frecce d’Argento in Formula 1 degli ultimi 7 anni. De Vries è alla sua seconda stagione dopo aver ben corso la prima (11° posto) chiudendola con un piazzamento a Berlino alle spalle del compagno di squadra, il belga Stoffel Vandoorne anche detto “Mister Fanboost” per aver sempre ottenuto il premio di energia che i piloti possono ricevere grazie al voto sui social network prima di ogni gara.

La squadra che invece si presenta a Roma guardando gli avversari negli specchietti è la Jaguar con 40 punti, 4 di vantaggio nei confronti della Mercedes e 18 su due team indipendenti come Virgin e Dragon. La Virgin, con i suoi 22 punti tutti conquistati da Robin Frijns, finora è riuscita fare meglio anche dell’Audi (5^ a 19 punti) che le fornisce i powertrain e che schiera il campione della stagione 3, il brasiliano Lucas Di Grassi vincitore di 10 gare. Frijns da quest’anno è affiancato dal rookie neozeladese Nick Cassidy dopo la partenza di Sam Bird. Il britannico, vincitore del primo E-Prix di Roma nel 2018 e dell’ultimo di questa stagione, ha portato anch’egli il suo bottino personale a 10 gare ed è l’unico pilota ad aver vinto in tutte e 7 le stagioni di Formula E.

Bird ha attualmente 25 punti, è secondo nella classifica Piloti e da quest’anno è compagno di squadra in Jaguar insieme all’altro vincitore dell’Eur, il neozelandese Mitch Evans (15 punti), mentre Di Grassi ha in squadra René Rast, uno che impara in fretta tanto da aver fatto più punti di lui e aver conquistato anche una Superpole alla gara di esordio della stagione. Rast è un rookie o quasi della Formula E, ma non certo un debuttante del volante: ha vinto 3 campionati DTM dei quali due consecutivi e per 4 punti non ha fatto un fantastico filotto di 4 titoli. Anche nella Venturi, l’altro team indipendente della Formula E, tutti i punti nel carniere (18) sono stati conquistati da un solo pilota: lo svizzero Edoardo Mortara, 4° in classifica, mentre il debuttante francese Norman Nato è ancora a zero.

Al 5° posto c’è invece il campione in carica, il portoghese Antonio Felix da Costa che guida la DS Techeetach, la monoposto del team che nelle scorse 3 stagioni ha lasciato agli altri una sola coppa e come altro volante ha Jean-Éric Vergne, l’unico pilota ad aver vinto due campionati di fila. Il pilota di Pontoise è ancora a secco di punti, ma la squadra sino-francese, unica nel paddock a poter schierare due campioni in questa categoria, ha in serbo per Roma un powertrain tutto nuovo che potrebbe permetterle di essere di nuovo la prima della classe. Anche la Nissan avrebbe dovuto avere un gruppo motore-inverter-trasmissione completamente nuovo per l’E-Prix dell’Eur, ma il debutto è stato posticipato. Colpa della pandemia che ha ritardato la consegna di alcuni pezzi e, di conseguenza, rimandato l’esordio del nuovo gruppo propulsore a Valencia (24-25 aprile).

Ciononostante, il team capitanato dall’italiano Tommaso Volpe è riuscito a racimolare 14 punti, tutti grazie a Oliver Rowland (7°) mentre è ancora a zero lo svizzero Sebastien Buemi, campione in stagione 2 e detentore del maggior numero di E-Prix vinti (13). Contributo quasi pari in Dragon è stato dato invece dai suoi due alfieri, il brasiliano Sette Câmara (12 punti) e lo svizzero Nico Müller (10). Tra i due, al 10° posto, c’è Pascal Wehrlein alla ricerca della sua prima vittoria, così come lo sono la Porsche, che guida da quest’anno, e il suo compagno di squadra, quell’André Lotterer che a Roma ha sfiorato due volte il colpaccio, ma non riesce ancora ad aggiungere un E-Prix al suo palmares che contempla 3 edizioni della 24 Ore di Le Mans e un titolo WEC.

Sorprendente l’avvio della Nio 333, abituata ad arrancare nel ruolo di cenerentola e in grado invece di far guadagnare al britannico Oliver Turvey ben 10 punti, andando in zona utile in entrambe le due gare di Ad-Diriyah. Non è riuscito a fare altrettanto il nuovo arrivato Tom Blomqvist, figlio d’arte – il padre Stig è stato campione del mondo rally nel 1984 con l’Audi Quattro – sbarcato in Formula E lo scorso anno alla Jaguar per sostituire James Calado. Finora ha invece deluso la BMW, ancora a secco con entrambi i piloti. Passi per il nuovo arrivato, il britannico Jake Dennis che ha finito solo una delle due gare di esordio.

Non può passare per Maximilian Günther, capace lo scorso anno di vincere due E-Prix e di essere il più veloce ai test pre-stagionali di Valencia, ma incapace di terminare le prime due gare. Voglia di riscatto ci sarà sicuramente da parte della Mahindra che in squadra ha due piloti britannici e tutti e due di nome Alexander: uno è Sims e ha conquistato 6 punti, l’altro è Lynn e quest’anno non ha ancora visto la bandiera a scacchi, ma se l’è vista davvero brutta in Arabia Saudita decollando in rettilineo e atterrando a testa in giù dopo un contatto con Evans. Lui, come e più di tutti, arriverà a Roma con le motivazioni per sfruttare il doppio turno e recuperare il terreno perduto. Nessuno è disposto a lasciare, semmai si raddoppia.

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Domenica 25 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 26-04-2021 12:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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