Nella foto, Lando Norris

Ecco come Norris ha buttato via la vittoria nel GP di Russia: il dialogo completo tra lui e l'ingegnere McLaren

di Massimo Costa
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C’è mancato poco, molto poco, per permettere a Lando Norris di entrare nell’olimpo della F1 direttamente dalla porta principale. A Sochi, stava disegnando un fine settimana da sogno il 21enne della McLaren. Prima una pole quanto mai inattesa, ma forse neanche tanto considerando le prestazioni sempre più efficaci della MCL35B e dello stesso pilota inglese, poi una gestione della corsa a dir poco perfetta che poteva consegnargli anche il primo successo. Il secondo consecutivo per la McLaren dopo quello di Monza con Daniel Ricciardo. Norris stava tenendo testa a Lewis Hamilton con grande autorità. Era concentrato come non mai e brusco con il suo ingegnere, che quando gli parlava via radio lo zittiva. Lasciami stare, frase ormai entrata nella storia grazie a Kimi Raikkonen. Non aveva bisogno di indicazioni, Hamilton lo vedeva negli specchietti. Quella macchina nera che si avvicinava sempre più.

Ma Norris e la sua McLaren riuscivano a reagire tenendo a 1”2 il connazionale, suo maestro e idolo d’infanzia. Era uno snervante tira e molla. E immaginatevi quel che si stava verificando in Gran Bretagna nel vedere due sudditi di sua Maestà occupare le prime due posizioni in un GP di F1. Cosa che non si verificava da molto tempo. Ce l’avrebbe fatta il giovane Norris a tenersi alle spalle l’ombra del sette volte campione del mondo Hamilton? Non lo sapremo mai, perché a 8 giri dall’agognata meta è arrivata maledetta la pioggia. Inizialmente qualche ticchettio, innocue gocce d’acqua. Che, però, minuto dopo minuto sono aumentate sempre più di intensità. Red Bull e Mercedes sono state tra le prime a richiamare ai box i loro piloti, Hamilton ha tentennato un giro, poi quando lo hanno informato che la pioggia sarebbe caduta ancora più forte, non ci ha pensato un attimo ed è rientrato in pit-lane per montare le rain.

Norris invece, ha quasi litigato con la squadra che lo aveva invitato un paio di volte a rientrare. Si sentiva sicuro di potercela fare finché la pioggia rimaneva leggera. Strano che né lui né il team si siano accorti che il tempo stava peggiorando. Hamilton ha avuto la prontezza di ricredersi e prendere la via dei box, Norris si è ritrovato dopo poco la pista completamente bagnata e per lui era come andare sul ghiaccio. E’ andato largo in un paio di curve, si è anche quasi girato in ingresso box. Una vittoria buttata via? Probabile quanto meno poteva concludere secondo. La delusione è stata immensa perché è transitato sotto la bandiera a scacchi in una anonima settima posizione che non rende giustizia a quanto fatto durante tutto il weekend russo. Ma perché Lando non ha “sentito” la necessità di montare le Pirelli rain? Ha peccato di superbia? O ha sbagliato la squadra a non convincerlo con decisione? Ecco il dialogo tra Norris e il suo ingegnere di pista, William Joseph. Le parole di Lando non lasciano dubbi mentre l'ingegnere doveva essere più convincente:

Norris: “Quanto giri mancano?”
Ing: “Ne mancano 4 alla fine. Alcuni si sono fermati per le intermedie. Tra questi Bottas. La pista è molto scivolosa da qui a curva 10, in molti stanno avendo difficoltà”.
Norris: “Sì! Stai zitto!” (Urlando)
Ing: “Lando, cosa ne pensi delle intermedie?”
Lando: “No!” (Urlando)
Ing: “Ok Lando, Hamilton è passato alle intermedie”.
Lando: “Sì, ho visto, ho visto” (urlando). Dobbiamo solo impegnarci a restare fuori”.
Ing: “Ok Lando, solo per conferma. Dobbiamo rimanere in pista? Vuoi rimanere in pista con queste gomme?”
Nessuna risposta.
Dopo poco:
Lando: “Dannazione! Ragazzi, è da full wet. Mi fermo ai box altrimenti mi andrò a schiantare, non ce la posso fare”.
Ing: “Sì, ci fermiamo. Ok Lando, ci fermiamo in questo giro. La pit lane è molto scivolosa”.
Lando: “Sì, box. Confermo”.

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Giovedì 30 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 02-10-2021 08:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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