Il circuito di Jakarta

FE, l'evoluzione della Gen4. James (McLaren): «Pilote donne al volante». Modlinger (Porsche): «Meglio della Formula 2»

di Mattia Eccheli
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JAKARTA - «Non so in che anno, ma con le monoposto Gen4 vedremo anche una donna pilotare in Formula E», è la previsione di Ian James, attuale numero uno della Neom McLaren, che continua a non lasciar trapelare dettagli circa il futuro della scuderia dopo il divorzio dello sponsor dal costruttore britannico, che ha così anticipato l'addio al mondiale elettrico. Il manager lascia capire che è praticamente nell'ordine delle cose che il campionato più sostenibile e più sbilanciato sui temi di genere percorra questa strada. Affinché questo accada, tuttavia, qualcosa deve cambiare nelle norme, perché la Fia richiede una licenza da almeno 20 punti. Abbi Pulling, la pilota che con la Nissan aveva girato più forte di tutte (non lontana dai tempi del migliore dei piloti uomini, che però conosceva la macchina) ai test ufficiali di Madrid e che ha appena siglato un'intesa pluriennale con la scuderia giapponese guidata dall'italiano Tommaso Volpe, arriva però a 19. E entro la fine dell'anno ne scadranno dieci. «Ci confrontiamo di continuo con la Fia», aggiunge James.

Sorprende che il possibile rientro di una donna in un abitacolo del mondiale elettrico avvenga con la Gen4, la monoposto più prestazionale che la Formula E abbia mai avuto. Nei giorni scorsi sono state confermate le specifiche oltre che i nuovi fornitori degli pneumatici (Bridgestone) e delle batteria, la valdostana Podium Advanced Technologies. La Spark continuerà a sviluppare i telai, verosimilmente ancora assieme all'italiane Dallara, così come la Brembo dovrebbe restare “nella partita” per quanto riguarda i sistemi frenanti. In termini di potenza i futuri bolidi elettrici passeranno da 476 a 817 Cv con una capacità di recupero dell'energia che aumenterà ulteriormente, da 600 a 700 kW.

«Se pensiamo a cos'era la Formula E all'inizio – riflette Florian Modlinger, Team Principal della Tag Heuer Porsche – quella di oggi è tecnologicamente avanzatissima. Con la Gen1 si cambiavano le auto, mentre con la Gen2 la rigenerazione valeva fino al venticinque percento dell'energia che serviva per arrivare in fondo con questa monoposto, a seconda dei tracciati, arriviamo al cinquantacinque». Nel frattempo è arrivata anche la trazione integrale, che dalla stagione 2026/27 sarà permanente e non limitata come adesso alle qualifiche, alla partenza e agli Attack Mode. Modlinger è ottimista circa le prestazioni con le quali la Formula E aveva anticipato di voler avvicinare la Formula 2: «Credo che potremmo andare anche oltre», sintetizza.

Anche per effetto delle performance più “spinte”, la Formula E è intenzionata a rinunciare alla filosofia degli pneumatici “all season”: una sola mescola non basterà più e quindi esiste la concreta possibilità che dopo alcune stagioni (dal 2028?) vengano impiegate anche altre gomme. Non ci sono ancora anticipazioni sull'aspetto delle monoposto Gen4, ma pare che sia stata prevista un'aerodinamica differenziata: un pacchetto ispirato all'efficienza energetica e l'altro più prestazionale. La Fia e gli organizzatori starebbero anche ragionando sul ritorno dell'alettone posteriore, finora utilizzato solo tra il 2014 e il 2018.

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sabato 21 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA