
FE, l'undercut estremo di Maserati e la bandiera rossa a Günther (Ds Penske) che ha portato Vandoorne al successo

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TOKYO – Dopo Tokyo, il PitBoost della Formula E non sarà più come prima. Impiegata per la terza volta in questa stagione 11, la ricarica obbligatoria (3.8 kWh in mezzo minuto con una sosta di 34'' ai box) ha dimostrato davvero la sua potenzialità strategica, peraltro non di immediata comprensione per il pubblico che non segue abitualmente il mondiale a zero emissioni. Già a Monaco la Andretti aveva richiamato presto Nico Müller anche grazie alla “finestra” aperta dal precedente passaggio ai box dipeso dalla sostituzione di una gomma, ma solo nella capitale giapponese la tecnologia ha rivelato la sua grande potenzialità, che prevedibilmente spianerà la strada a nuove opzioni.
Inizialmente, infatti, i timori erano per un utilizzo concentrato dalle scuderie in appena un paio di giri, ma a Tokyo si sono viste soluzioni molto diverse. Maserati ha azzeccato quella giusta con il belga Stoffel Vandoorne presto al rifornimento, un vero e proprio “undercut”: «La nostra strategia è stata molto audace – chiarisce l'ex campione del mondo – spendere così tanta energia all'inizio per aprire la finestra dei box molto presto. Siamo stati in grado di entrare per primi nella pit lane: mi piace quando un piano funziona e ogni piccola cosa di cui parli prima della gara accade effettivamente».
L'operazione è andata in porto anche grazie alla provvidenziale bandiera rossa scattata dopo il problema sorto sulla monoposto di Maximilian Günther, con il powertrain “gemello” di Stellantis della Ds Penske, che ha annullato il tempo perso al muretto e che ha proiettato Vandoorne nettamente al comando dopo il ricorso al PitBoost da parte di tutti i piloti. «Avevo dimenticato la sensazione di vincere», confessa Vandoorne, il cui ultimo successo risale alla primavera del 2022. Il PitBoost è previsto sempre nel primo dei due eventi doppi e, infatti, domenica, non è previsto nel secondo di Tokyo. Nelle restanti gare verrà impiegato ancora a Shanghai, a fine maggio, e poi in luglio a Berlino prima e a Londra poi.
«Oggi – ha commentato Maria Conti, numero uno della divisione Corse della Casa del Tridente – abbiamo scritto un altro capitolo memorabile dei quasi cento anni di storia di Maserati nel motorsport. Il lavoro della squadra, la strategia perfetta e la determinazione di Stoffel hanno fatto la differenza. Questo risultato ci porta verso una seconda metà di stagione significativa e non vediamo l’ora di tornare in pista domani per lottare per essere di nuovo fra i migliori». La scelta anticonvenzionale ha confermato Maserati a Tokyo, che aveva vinto anche un anno fa con Günther: e per la casa del Tridente il Giappone è un mercato molto importante, anche se non è chiaro se resterà in Formula E anche con le monoposto Gen4, ossia dalla stagione 13.